(Desio -MB-) Carmen Consoli dà il via al suo tour estivo imbracciando l’immancabile Fender rosa e sbizzarrendosi nella reinterpretazione dei suoi brani che, da ormai venticinque anni, sono patrimonio nazionale.
Il tutto si è svolto nella splendida cornice di Villa Tittoni a Desio in Brianza.
Abbiamo avuto modo di trascorrere una allegra merenda con lei all’interno del Palazzo, dimostrandoci, ancora una volta il suo talento nell’accoglienza.
Carmen Consoli è inossidabile e soprattutto lontanissima dalle dinamiche commerciali della discografia. Il suo ultimo album in studio infatti risale al 2015: “L’abitudine di tornare”. L’ultimo in ordine di tempo è, invece, “Eco di Sirene”, un disco che documenta lo straordinario concerto acustico che Carmen Consoli ha portato nei teatri d’Italia e d’Europa in trio femminile, in punta di plettro con violino e violoncello. Non per questo , la cantantessa è meno, anzi, nel panorama artistico nazionale penne e voci come la sua stentano a mostrarsi.
A Desio è stata on stage la formazione elettrica con Massimo Roccaforte alla chitarra, Luciana Luccini al basso e Antonio Marra alla batteria. La scaletta ha previsto dai grandi classici:“Confusa e felice”, “Fiori d’arancio”, “Parole di burro”, “L’ultimo bacio”, il già citato “Amore di plastica”, ma anche i più recenti “Uomini topo” “L’eccezione” e “Mio zio” nella quale Carmen racconta senza sconti e con feroce ironia il dramma degli abusi sessuali in famiglia. La canzone ha vinto l’ottava edizione del Premio Amnesty Italia.
Non è mancato un divertentissimo siparietto con il tecnico del suono. “Pare non si senta la mia voce” dice dal palco Carmen , ma dal piccolo problema ne nascono una serie di vocalizzi straordinari che hanno scatenato tutto il pubblico.
Carmen Consoli non chiacchiera molto sul palco, è vero, ma lascia veicolare il suo pensiero, il suo punto di vista sul mondo alle sue canzoni.
Uno splendido esempio di artista con la A maiuscola.