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BEARITY POSTA: La prigione che mi sono costruito

- 01/02/2018


Se volete partecipare alla nostra posta del cuore, per confessare i vostri segreti più nascosti, anche in forma anonima, o semplicemente per chiederci consigli, l’indirizzo di posta a cui fare riferimento è redazionebearslicious@gmail.com Il nostro Michelangelo è a vostra disposizione per fare chiarezza sui vostri sentimenti, accogliere le vostre rivelazioni o semplicemente leggere i vostri punti di vista sul mondo. Scriveteci!

 

Ci scrive “Nullacosmico”

Che dire, periodo di cambiamenti, da circa 2 anni scarsi ho iniziato a frequentare locali gay ed a entrare in questo mondo, fino a poco tempo fa non mi piacevo, invece adesso mi accetto, un’adolescenza non proprio felice. Ora una piccola considerazione, ricevo tanti riscontri positivi sul mio aspetto esteriore ma è da un bel po’ che non trovo un compagno, saranno i fantasmi di quella adolescenza e quindi la paura di mostrarli?

Nulla Cosmico, se ti va inizierei col soffermarmi un momento sul nome con cui ti firmi. La sensazione prima è quella di un vuoto che non proviene solo dal tuo esterno; potrei scorgere, o presumo di poterlo fare, una sorta di buco nero, un pozzo difficile da colmare. Forse perché ad accomunarci è un’infanzia sofferta, o per via di una difficoltà comune nell’accettarci durante la fanciullezza, sta di fatto che da queste poche righe in te rivedo un po’ di me . Ho fatto una gran fatica a cambiare il mio aspetto esteriore, e su di esso ho fatto poggiare le basi per modellare il futuro me, proiettando quelle che volevo diventassero le peculiarità del mio carattere. Certo mi è stata utile la trasformazione, mi ha permesso di sviluppare sicurezza, stima di me, grinta ed anche una notevole faccia tosta! Con questa nuova veste mi affacciavo alla comunità LGBT e girovagavo per locali e chat, rincuorato dall’impennata dell’indice di gradimento nei miei confronti, ma col passare del tempo mi rendevo conto che le vecchie ferite, i vecchi timori avevano solo nascosto al mondo le mie fragilità, esse vivevano e premevano ancora per uscire. Avevo costruito una torre a suon di lacrime trattenute e di timori in un angolo della mia anima. Per tanti anni ho pensato che la mia difficoltà nel trovare un compagno o addirittura la mia capacità di tuffarmi nella relazione “sbagliata”, fossero dovuti alla sempre cara amica sfiga; somministrando le colpe a casaccio qua e là. Ho eluso più e più volte il mio senso critico per paura di riportare a galla i fantasmi del passato: “Se non ne parlo, non esistono!”. Ho generato distanza tra me e il mondo, nutrito la bestia che mordeva la mano che gli dava da mangiare, indossato travestimenti e maschere fino a disconoscere persino me stesso! Amico mio, ti sento tale in questo momento di condivisione, fai i conti con quel passato, porta le ossa impolverate fuori al sole, appariranno meno lugubri e meno gracili. Porta quel bambino che hai dentro a passeggio tra la gente, presentalo a colui che vorresti fosse il tuo compagno,raccontagli la sua storia , quella che ti ha reso l’uomo che sei oggi , quella che ti aiuterà a costruire l’uomo che sarai domani. Le fatiche, la sofferenza, ad un certo punto trovano motivo d’esser quando ci fanno da bussola verso il luogo che vogliamo raggiungere, attraverso il nome che daremo al nostro percorso. Spero di ricevere tue notizie, e che la firma che apporrai i seguito, possa richiamare ad un nuovo inizio.

Michelangelo

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