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Sport e baci: i più belli del mondo

- 13/10/2019


30 settembre 2019. “Basta baci o vi taglio la gola!

Letta così, sembra un ossimoro. La data è quella di un giorno di fine estate in un anno del futuro. La frase è perfettamente in linea con le politiche sociali dell’inquisizione medievale. C’è qualcosa che non va!

È successo a Sassari. Due ragazzi omosessuali sono stati minacciati così da un avventore del locale in cui si stavano scambiando delle tenerezze. Ne abbiamo parlato anche qui.

Eppure di passi avanti dall’anno mille ad oggi ne abbiamo fatti! I social, tanto per dirne una! Se a qualcosa servono è proprio a comunicare, diffondere e moltiplicare informazioni, idee e pensieri in maniera quasi istantanea, virale come si dice ora! Sia contenuti belli così che quelli brutti. Il pacchetto è completo! Ma nonostante gli aggiornamenti 4.0 della società, il meccanismo che fa circolare notizie nere o inutili, funziona alla perfezione mentre la feature per le notizie incoraggianti e di valore si inceppa ancora. Perché? I social creano il virus e lo diffondono ma ci sono strati della società così immuni da rendere difficile se non impossibile che certi input mediatici possano permeare. Le immagini LGBT che popolano la rete non riescono ancora a sdoganare completamente il concetto di amore da quello di genere. Ed ecco che un bacio come quello di Sassari provoca sdegno.

Questa piccola “rubrica” scrive di sport. Sono andata un po’ indietro nel tempo per recuperare un paio di foto virali che forse dovremmo rimettere in circolo. Il virus va rafforzato. La mente va ispirata. Il cuore va sciolto. Buona lettura.

gay sport

Ispirazione n°2: Sport, baci e coming out

Sono sportivi di altissimo livello e omosessuali. Le loro storie hanno tutte lo stesso titolo: “Il bacio più bello del mondo”.

Magdalena Eriksson e Pernille Harder, calciatrici

Professione: calciatrici. La prima, difensore, è capitano del Chelsea. La seconda, attaccante, gioca nel Wolfsburg. Sono una coppia da 7 anni. 2019 è l’anno dei mondiali. Vengono convocate. Euforia. Indossano colori diversi. Magda difende la Svezia. Pernille capitana la Danimarca. Non conta. L’euforia resta. Arrivano le qualificazioni. Sono nello stesso gruppo. Ironia! Si sfidano in campo. Svezia passa. Danimarca a casa. Non conta. L’euforia è intatta. Pernille segue Magda nella sua avventura in nazionale. Inizia il mondiale. Prima partita. Prima vittoria. Magda corre fuori campo per festeggiare. Pernille è lì. Si baciano. Un bacio tenero. Spontaneo. Pulito. Lo scatto che le immortala diventa virale.

bacio calciatrici lesbiche
Magdalena Eriksson e Pernille Harder

Gus Kenworthy, medaglia d’oro in coming out

Gus Kenworthy. Sciatore statunitense. È un fuoriclasse. È omosessuale. Un mix ingestibile per il paesino tra i monti del Colorado dov’è nato e cresciuto. Nasconde il suo lato gay. Lavora sodo. Si allena. Con gli sci ai piedi fa voli rocamboleschi. Rovesciate. Acrobazie pittoresche. Pratica freestyle. Diventa campione di slopestyle, discese ed evoluzioni sulla neve. 2014, Olimpiadi invernali di Sochi. Lo slopestyle fa parte dei giochi. È l’occasione di Gus. Partecipa. Vince il podio. È il migliore del mondo. Ora può essere anche gay. Fa coming out. Passano 4 anni. Olimpiadi di Pyeongchang. Partecipa ancora. 12esimo posto. Non era la sua giornata. Termina la gara. Ripone gli sci. Ha un viso disteso. Raggiunge un ragazzo a bordo pista. Il suo ragazzo. Gli da un bacio. È felice. Non è il migliore del mondo ma è sé stesso. Lo scatto che li immortala diventa virale.

bacio sciatore olimpiadi
Gus Kenworthy bacia il suo compagno alle Olimpiadi di

Stefano Iezzi e Giacomo Capone, rugbisti

Una storia tutta italiana. Rugbisti. Omosessuali. L’accostamento stride solo alla pronuncia. La danza “Haka” degli All Blacks dice già tutto di questo sport. A Stefano non interessa. Ha le spalle forti per bloccare avversari ed insulti. Ma sa che non tutti sono come lui. Molti ragazzi gay non praticano sport di squadra per timore del cameratismo. Nel 2013 decide di fondare un club “inclusivo”, dichiaratamente gay friendly. Nasce la Libera Rugby Club. 23 giocatori fissi, omo, bi ed etero. In squadra c’è anche Giacomo. Iniziano gli allenamenti. Le prime partite. Nel 2016, al termine di un evento sportivo, un fotografo si aggira per gli spogliatoi raccogliendo scatti degli atleti per una rivista. Vede Stefano e Giacomo, ormai compagni anche di vita. Gli chiede se può ritrarli. Accettano. E se si dessero un bacio? Accettano anche questo. Muscolosi, sporchi, stanchi, innamorati. La foto è così d’impatto che l’editore gli dedica sia la copertina che l’intera edizione del settimanale. La rivista era SPORTWEEK della Gazzetta dello sport e lo scatto che li immortala diventa virale.

bacio rugby gay
Stefano Iezzi e Giacomo Capone

Che il virus ci attacchi!!!

Ah, tenete a mente questa ispirazione per le prossime settimane…

Se vi è piaciuto questo articolo, recuperate anche Le 5 icone lgbt del mondo dello sport.

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