Siamo nella zona 2, nella parte settentrionale di Londra, nel quartiere più trasgressivo di tutta la capitale del Regno Unito: Camden Town.
Questa zona è sempre stata ritrovo di soggetti particolari, con culture e passioni un po’ fuori dalle righe ma liberi di esprimersi in mezzo ad altri simili con la stessa passione per un periodo, un look o semplicemente un modo di essere.
Variopinto, stravagante, multietnico e trasgressivo. Sede di innumerevoli ispirazioni per cantanti e artisti oltre ad essere il quartiere natio della famosa Amy Winehouse alla quale è stata eretta una statua alla sua scomparsa nel Luglio 2011.
Insomma, Camden dalla notte dei tempi ne ha visti passare di ogni donde come si suole dire, ne ha sentite e cantate altrettante fino ai giorni nostri, nei quali sarà sede del nuovissimo museo all’avanguardia dedicato alla Vagina.
Sì, care signore lettrici e non, avremo un museo dedicato a colei che detiene il potere di principale e unico accesso alla vita.
Sembra buffo a sentirlo dire ma il “Vagina Museum” aprirà i battenti il prossimo 16 Novembre a Londra per opera della youtuber femminista, nonché attrice, regista, comica, presentatrice, produttrice di video, formatrice Florence Schechter.
La notizia sta riempiendo le principali testate giornalistiche online e offline per l’enorme successo che ha avuto la raccolta di raccolta fondi di 50 mila sterline, che ha potuto permettere l’apertura del museo.
Non sarà una cosa pornografica, i genitali prima di diventare oggetto pornografico sono l’unico mezzo per la procreazione, quindi un museo interamente dedicato alla vagina non deve far pensare ad un pornoshop. Sarà incentrato su mostre di artisti, concerti, musei, spettacoli teatrali e comici che avranno come oggetto del loro spettacolo la nostra cara vagina.
Ma non solo, saranno previsti anche programmi per le famiglie e le scuole (mi immagino già i risolini a scoiattolo dei ragazzini davanti a gigantografie della protagonista). Insomma, sarà uno spazio educativo e un luogo totalmente privo di tabù, dove parlare dei genitali è cosa normale e magari anche utile per levarsi qualche dubbio che ci imbarazza chiedere ad un genitore. Uno spazio educativo, che si avvale anche di pareri e interventi di ginecologi e ostetrici esperti, tutto per avvicinare ad un mondo che necessita maggiore informazione, sopratutto fra i giovani.
La nostra cara Florence, si può chiamare pioniera della vagina ma arriva comunque seconda. Infatti la sua idea nasce da un suo predecessore, Sigurdur Hjartarson che in Islanda ha creato nel 1974 il Museo Fallologico (276 peni, appartenenti a 92 specie animali diverse). Vi togliamo l’imbarazzo di digitare su google “museo fallologico islandese” e potete direttamente cliccare qui, bricconcell*.
Ma torniamo alla nostra amica vagina. Il Museo non sarà solo rappresentativo e celebrativo ma anche luogo di comunicazione di temi delicati, informazioni su eventuali complicazioni e luogo di accoglienza per transessuali e intersessuali. «Sarà una risorsa enorme per aiutare le persone a comprendere la salute delle donne e parlarne più apertamente», come spiegato dai portavoce di Jòs Trust, ente benefico che si occupa di cancro al collo dell’utero.
La prima mostra con la quale il Vagina Museum si aprirà al mondo nel famoso Camden Market sarà “Le leggende sulla vagina e come combatterle”.
Nessuna perdita di pudore. Nessuna esagerazione. La direttrice infatti presenta così la sua creazione: “E’ una parte del corpo che dovrebbe essere celebrata”, e un ruolo fondamentale sarà ricoperto dal Royal College di Ostetricia e Ginecologia, che fornirà consulenze e campagne di sensibilizzazione.
Il fatto che se ne veda molta in tv, troppa sui siti e si possa usare con sempre più facilità fa perdere di vista il valore di un genitale del quale noi donne siamo portatrici e dovremmo forse imparare a rispettarlo di più.
Insegnare e parlare di educazione sessuale, di genitali, di sessuologia mette in imbarazzo i ragazzi che ascoltano ma ancor di più i professori che lo dovrebbero fare. Ma nessuno si sofferma sul fatto che intorno alla sfera sessuale ci sono infinite possibilità di prevenzione che sia uomini che donne dovrebbero apprendere. Credo sarà una sensazione particolare visitare il Vagina Museum, e non vedo l’ora di provare questa esperienza per vedere come certi tabù si possono davvero abbattere per divulgare l’informazione anche giocando.