Questa settimana sono stati assegnati i premi nobel per la Letteratura. Era dal 1950 che non venivano assegnati due premi contemporaneamente.
L’anno scorso la commissione del Nobel per la Letteratura fu travolta da uno scandalo a sfondo sessuale e quindi l’Accademia di Svezia ritenne opportuno bloccare l’assegnazione.
Ma veniamo ai premiati che, sorprendentemente, hanno sbaragliato qualunque pronostico ed aggiungono novità assolute tra tutti gli autori che nel corso della storia hanno ricevuto il Premio Nobel.
Olga Tokarczuk ( si pronuncia Olga Tocartuc) è una scrittrice polacca tradotta in più di venti lingue. Ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura 2018 con la seguente motivazione: “per la sua immaginazione narrativa che, con passione enciclopedica, rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita.”
In italia la prima casa editrice a pubblicare una sua opera è stata e/o nel 1999 “Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli” libro che racchiude la poetica di questa autrice anticonformista. È stata tradotta poi anche dalla casa editrice Nottetempo con “Guida il tuo carro sulle ossa dei morti” e “Nella quiete del tempo”. Romanzi dal poro stile romantico-gotico che silenziosamente innescano radiosi turbamenti nell’animo del lettore.
Lei ha 57 anni. È una delle più giovani mai premiate dall’accademia di Svezia. Inoltre è una attivista ambientale candidata col partito dei Verdi polacchi. Da anni ha i drad lok. Un animo intellettualmente irrequieto che da sempre l’ha resa anticonformista anche nel modo di scrivere. Nel 2017 con “I Vagabondi” (romanzo imprescindibile che amerete sicuramente) si è aggiudicata il Man Booker International Prize . “I Vagabondi” è un libro stranissimo. Evito di apostrofarlo “particolare”. È un libro strano che ha come protagonista una viaggiatrice che nelle varie destinazioni geografiche cerca di capire chi ella sia, invece si trasforma, cresce e diventa altro. Il paradigma della vita. Un romanzo che è a tratti poema e saggio. Una esperienza UNICA!
Invece il vincitore del premio Nobel 2019 è statoil drammaturgo viennese Peter Handke con la seguente motivazione: “per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana”.
È diventato famoso grazie alla sceneggiatura di uno dei più bei film di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino”. Ha inoltre scritto moltissimi libri ed altrettanti testi per il teatro. Già dagli anni ’60 iniziò a scrivere testi per il teatro assolutamente tormentati e particolari. Alcuni suoi spettacoli e libri furono attaccati per la loro aggressività e lo spirito provocatorio nei confronti di spettatori e lettori. Sempre critico nei confronti della cultura di massa, Handke nel suo percorso intellettuale ha infatti cercato di non adulare il suo interlocutore, piuttosto di sfidarlo.
Bisogna dire che Handke, è un personaggio controverso, anche nei confronti del Premio Nobel stesso. Infatti, in passato ha criticato ferocemente l’Accademia di Svezia e la Commissione della Letteratura.
Attualmente, più che per le sue opere, Hendke appena nominato premio Nobel, ha scatenato la durissima reazione di migliaia di persone in Kosovo e in Serbia. Handkdke era amico di Slobodan Milošević , il dittatore serbo che fu condannato dal tribunale dell’Aia per crimini contro l’umanità dopo le azioni di pulizia etnica nel massacro di Srebrenica .
Hendke, che nel 1996 pubblicò Un viaggio d’inverno ovvero giustizia per la Serbia (già dal titolo è intuibile la posizione filoserba dell’autore), partecipò anche al Funerale di Milošević.