NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE… è questo il titolo scelto per distribuire la commedia sentimentalmente scorretta “Long Shot” (che può essere tradotto come “azzardo”, ma richiama anche una scena chiave del film un tantino imbarazzante, che è meglio non rivelare).
Fred Flarsky è un giornalista che si ritrova disoccupato dopo che il giornale per cui lavorava è stato acquistato da un’azienda.
Ad un party incontra per caso la sua ex baby-sitter Charlotte Field che oggi ricopre il ruolo di Segretario di Stato e prossima alla candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.
Tra i due nasce una collaborazione perché siano apportati miglioramenti concreti alle politiche ambientali e presto i due condivideranno molto più di quel che si aspettavano.
Ma la politica, i media e i rivali metteranno a dura prova la loro unione…
C’è tanto (forse troppo) materiale su cui riflettere in questa commedia che, da una parte, trasuda e vomita tutta la tipica comicità del duo Rogen e Goldberg (vedi ad esempio “THE INTERVIEW” o “50 e 50“); dall’altra è specchio deformato e deformante della realtà della politica americana.
Solo la macchina cinematografica pare mostrarci possibile l’idea che una donna possa sedere alla Casa Bianca dopo che la realtà, 3 anni fa, ci ha dimostrato l’esatto contrario.
E qui abbiamo una delle donne più belle al mondo, Charlize Theron, a ricoprire quel sogno.
La bella Theron è qui una donna di successo, coraggiosa e determinata, cresciuta con idee e ideali più grandi lei che nel tempo scopre essere inconciliabili con le regole della politica; ella deve necessariamente piegarsi, assecondare i potenti, abbassare il capo, dire di sì anche quando non è convinta, deve quasi scusarsi della sua intelligenza.
Ed ecco che arriva in suo soccorso Seth Rogen nei panni di un giornalista che invece è quasi trincerato dietro i suoi ideali, che deve necessariamente sbatterti la verità in faccia con la stessa noncuranza con cui emette un rutto o una parolaccia.
Ma Fred è anche una mente non contaminata e deviata da quel sistema politico e quindi capace di risvegliare in Charlotte il desiderio di riappropriarsi della sua identità e della sua autenticità.
NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE… guarda proprio a questo, tra le altre cose: all’autenticità dell’individuo.
Ma nel mezzo sono suggeriti o gettati in faccia al pubblico, come fossero pop corn, temi altrettanto importanti come l’emancipazione femminile, il cyber bullismo, l’ossessione della percezione che gli altri hanno di noi stessi, l’insensatezza della guerra (una delle scene forse più fuori luogo dell’intero script), la sensibilizzazione verso il nostro eco sistema, la guerra tra i sessi e… l’amore.
Di fatto questo film è una commedia romantica che guarda nostalgica al passato, ma perfettamente inserita nel nostro presente e condita di un’infinità di gag davvero esilaranti e altre un tantino sopra le righe.
NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE… è in definitiva un film leggero che potrebbe accendere non pochi dibattiti, ma che nel suo essere così sovraccarica di situazioni e di richiami al passato come al presente, finisce per ridere di tutto e di tutti e quindi di se stessa.
Ma c’è anche quel confortante piacere che solo certe commedie sanno donarci: il credere che tutto possa accadere e che talvolta l’amore possa far incontrare due mondi e due persone distanti e avvicinarle così tanto da annullare quelle differenze iniziali, mentre i Roxette cantano “It Must Have Been Love“.
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