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1 Dicembre WORLD AIDS DAY 2019: COMMUNITY MAKES THE DIFFERENCE! (10 Days Of Human Rights)

- 01/12/2019
giornata mondiale aids 2019


Comincia oggi 1 Dicembre la grande maratona che porterà BL Magazine, progetto editoriale dell’Associazione N.I.C.H.E – New Ideas Create Human Equality, in collaborazione con la community Bearslicious e la pagina Dr. Rainbow ad informare, indagare e riflettere attorno a tematiche inerenti ai diritti umani.

10 DAYS OF HUMAN RIGHTS è un progetto che coinvolgerà trasversalmente tutte le rubriche del Magazine, e contribuirà a dare maggiore rilievo all’offerta culturale e all’impegno civile che ruotano attorno alle discussioni sui diritti imprescindibili dell’uomo, in tutto il mondo.

Dieci giorni in cui riscriveremo insieme il concetto di “umano”. Una parola che da sola rievoca concetti importantissimi come rispetto, convivenza, tolleranza, incontro, inclusione, abbraccio.

Cominciamo oggi domenica 1 dicembre, la giornata contrassegnata dal fiocco rosso della lotta contro l’AIDS, i dieci giorni di programmazione ad hoc che saranno chiusi dalla Giornata Mondiale dei diritti umani (World Human Rights Day), martedì 10 dicembre.

Buona lettura.

World Aids Day

Diamo pubblicità all’HIV e all’AIDS per non nasconderlo, perché l’unico modo per farla apparire come una malattia normale come la tubercolosi, come il cancro, è sempre quello di portarla allo scoperto e dire che qualcuno è morto a causa del virus dell’HIV e dell’AIDS. La gente smetterà di considerarla come qualcosa di straordinario.

Nelson Mandela

Lo slogan della World AIDS Day di UNAIDS di quest’anno è “Community makes the difference“: una celebrazione delle comunità con le quali l’attivismo e il volontariato hanno dato un contributo concreto alla causa, assistendo persone sieropositive e battendosi per un’assistenza sanitaria dignitosa, per la sensibilizzazione al tema HIV e alla prevenzione di nuovi contagi.

Senza le comunità organizzate e le associazioni, 24 milioni di persone non potrebbero contare oggi su cure mediche assicurate e sulla disponibilità di farmaci antiretrovirali. Circa il 6% di tutti i finanziamenti per l’HIV, secondo UNAIDS, vanno alle comunità promotrici dei diritti umani, che sfidano la discriminazione, la criminalizzazione e lo stigma.

nastro rosso aids

Le origini della giornata

Il primo World AIDS Day si è tenuto nel 1988, in occasione del Summit Mondiale dei Ministri della Sanità sui programmi per la prevenzione dell’AIDS, ed è stata in seguito adottata da governi, organismi internazionali e associazioni. Dal 1987 al 2004 è stata organizzata da UNAIDS. Si tratta della prima giornata mondiale dedicata alla salute.

A livello globale, circa 37,9 milioni di persone convivono con l’HIV (si segna un +1,2 milioni rispetto all’anno scorso). Nonostante il virus sia stato identificato solo nel 1984, oltre 35 milioni di persone sono morte di HIV o AIDS, rendendola una delle pandemie più distruttive della storia.

Oggi, sono stati fatti progressi scientifici nel trattamento dell’HIV, esistono leggi per proteggere le persone che vivono con l’HIV e comprendiamo molto di più sulla condizione. Tuttavia, la Giornata mondiale contro l’AIDS è importante perché ricorda al pubblico e al governo che l’HIV non è scomparso: c’è ancora un bisogno vitale di raccogliere fondi, aumentare la consapevolezza, combattere i pregiudizi e migliorare l’istruzione, soprattutto l’educazione sessuale.

Sono stati svolti progressi significativi attorno all’AIDS dagli anni ’80, e oggi tre persone sieropositive su 4 conoscono il loro status. La strada da percorrere, tuttavia, è ancora lunga.

contagi hiv africa
Incidenza AIDS in Africa sul totale della popolazione

Il report UNAIDS

Analizzando il report annuale rilasciato da UNAIDS, si è in possesso di stime di nuove infezioni HIV e decessi per cause correlati all’AIDS in misura sempre più esatta, grazie al confronto dii dati aggregati regionali e locali.

Nuove prove sull’impatto della terapia antiretrovirale sulla mortalità hanno prodotto stime più basse di decessi correlati all’AIDS rispetto all’anno precedente, ma le tendenze, tuttavia, rimangono simili: a fronte di progressi globali nella riduzione della mortalità per AIDS nell’ultimo decennio, si è assistiti ad una riduzione più graduale nelle nuove infezioni da HIV. Piccoli guadagni sempre minori, tanto da mettere in pericolo il raggiungimento degli obiettivi del 2020 concordati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (-50% decessi per AIDS e obiettivo 90-90-90).

Per quanto riguarda più strettamente il problema AIDS, nonostante le costanti diminuzioni, le ragioni dei decessi sono principalmente il ritardo nelle diagnosi, l’interruzione del trattamento e i fallimenti virologici e immunologici nei pazienti in terapia.

L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) stima che più del 30% delle persone che iniziano il trattamento per l’HIV nel mondo ha già una patologia avanzata, con un significativo indebolimento immunitario, condizione che rende questi pazienti facilmente vulnerabili ad infezioni opportunistiche e più esposti al rischio di morire. Inoltre, un terzo delle morti legate all’Aids nel mondo sono causate dalla tubercolosi, mentre la meningite criptococcica colpisce ogni anno centinaia di migliaia di persone affette dal virus dell’HIV e causa dal 15% al 20% del numero totale di morti legate al virus. Nonostante siano curabili, anche altre infezioni opportunistiche gravi contribuiscono alle morti legate all’Aids, come la polmonite batterica.

africa aids

I decessi per AIDS: tutti i numeri

La situazione globale nasconde un’ampia varietà di tendenze tra paesi e regioni. La più ampia riduzione di infezioni e mortalità connessa all’AIDS si è registrata nelle regioni più duramente colpite dall’epidemia: Africa orientale e meridionale. I progressi nel resto del mondo, dove le infezioni da HIV più diffuse si hanno tra soggetti sieropositivi e i loro partner sessuali, si sono considerevolmente rallentati.

Il numero annuale di decessi per malattia correlata all’AIDS tra le persone sieropositive (di tutte le età) a livello globale è notevolmente crollato da un picco di 1,7 milioni di media nel 2004 a 770.000 nel 2018. Dal 2010, la mortalità correlata all’AIDS è diminuita del 33%. Per raggiungere gli obiettivi prefissati nel 2020 occorreranno ulteriori cali di circa 135.000 all’anno.

La diminuzione delle morti è in gran parte guidata dall’Africa orientale e meridionale, zona del mondo che ospita da sola il 54% delle persone sieropositive di tutto il mondo. La mortalità relativa all’AIDS è è diminuita del 44% dal 2010 al 2018, a 310 000. A confronto, nell’Africa occidentale e centrale il calo rilevato è stato del 29%, a 160 000.

Le morti per AIDS nell’est Eurasia e nella fascia nord-africana e mediorientale sono cresciute rispettivamente del 5% e del 9% in otto anni.

Numero di morti per AIDS a livello globale (1990-2018 e target 2020)

Dati sulle infezioni da HIV

Dal report annuale di UNAIDS, si registra un nuovo calo, graduale, nelle nuove infezioni da HIV a livello globale.

Dal picco di 2,9 milioni nel 1997, i numeri di anno in anno si sono assottigliati. Stando ai dati attuali, dal 2010 le nuove infezioni sono diminuite di 0,4 milioni, passando da 2,1 milioni a 1,7 nel 2018, con una riduzione del 16% che si attesta molto distante dall’obiettivo del 2020 di meno di 500.000 nuove infezioni.

Come nel caso della mortalità correlata all’AIDS, la riduzione di nuove infezioni da HIV tra il 2010 e il 2018 più significativa si è avuta in Africa orientale e meridionale (-28%). Progressi anche nei Caraibi (-16%), in Africa centrale e occidentale (13%), Europa e Nord America (-12%), Asia e Pacifico (-9%).

Tuttavia, il segno positivo nelle infezioni si è rilevato in Europa orientale e in Asia centrale (+29%), Medio Oriente e Nord Africa (+10%) e America Latina (+7%). Guadagni regionali e battute d’arresto si combinano per produrre una tendenza piatta a 10 anni in nuove infezioni al di fuori dell’Africa sub-sahariana.


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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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