Ci prova anche il Molise. Nella giornata di ieri, tre consiglieri regionali hanno presentato una proposta di legge regionale contro le discriminazioni e le violenze legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale.
Il ddl, che vede primi firmatari Micaela Fanelli, Vittorino Facciolla (PD) e Patrizia Manzo (M5S), all’opposizione nella massima assise molisana, è composto da 9 articoli che mirano a consolidare la tutela verso la comunità lgbt+ regionale in diversi settori: dalla sanità al sociale, passando per la giustizia. Tra le altre prerogative c’è infatti la costituzione della Regione Molise come parte civile a seguito di episodi legati a violenza omotransfobica.
Il testo prevede inoltre l‘istituzione della giornata regionale contro l’omo-transfobia, che coerentemente con le date ufficiali già riconosciute a livello internazionale dovrebbe essere indetta il 17 maggio, e un’importante novità: l’articolo 5 bloccherebbe i finanziamenti e il patrocinio a manifestazioni di carattere omo-transfobico e più in generale il supporto ad associazioni che ledano i principi di non discriminazione.
Inoltre, in linea con le altre leggi regionali già vigenti vi è l’istituzione di un osservatorio regionale sulle discriminazioni e violenze legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale.
“Un passo importante nella direzione del riconoscimento della piena cittadinanza ai diritti LGBT della regione Molise” ha dichiarato Micaela Fanelli, promotrice del ddl contro l’omotransfobia, in una nota stampa “una norma di civiltà e rispetto, in linea con gli indirizzi promossi dall’ONU, dall’Europa, dalla Presidenza della Repubblica Italiana, della coscienza civile, che fa seguito all’impegno assunto in occasione del Molise Pride“.
Fanelli: “Non solo una legge di scopo, ma programmatica”
Diamo seguito ad un estratto del comunicato, che potete leggere nella sua interezza qui.
[…] Una proposta di legge […] per prevenire ogni tipo di violenza e discriminazione di genere, in quanto lesiva della libertà, della dignità, dell’ inviolabilità della persona, con la dichiarata finalità di tutelare ogni persona nella propria libertà di espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere.
Una proposta di legge non solo “di scopo”, ma che al contrario fissa una serie di interventi precisi, normando il sostegno a programmi, progetti e interventi pluriennali, volti a favorire la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della identità di genere. Quali, tra gli altri, il finanziamento di programmi di carattere culturale, sociale, sportivo ed educativo volti al rispetto della dignità delle persone LGBTI e alla valorizzazione delle differenze; la promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione per accrescere l’attenzione e per fornire alle persone interessate le informazioni necessarie per la tutela dei propri diritti; azioni informative rivolte in particolare agli studenti della scuola secondaria, al personale scolastico e docente sulla gravità del fenomeno dell’omotransfobia e sulla prevenzione del bullismo motivato dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.
Tra gli obiettivi della legge la promozione di politiche attive del lavoro volte a favorire l’integrazione sociale e lavorativa […] e di campagne informative finalizzate alla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e a combattere lo stigma e le discriminazioni nei confronti delle persone positive al virus HIV; percorsi di formazione del personale […] nonché la realizzazione di strutture residenziali e centri servizi a favore di persone LGBTI che sono state allontanate dalla famiglia per ragioni legate al proprio orientamento sessuale o identità di genere […]
Al momento si tratta solo di una proposta di legge, che prima di approdare in consiglio dovrà passare dalla revisione delle commissioni consiliari in mano alla maggioranza di centro-destra. Lo scorso mese di luglio il governatore Donato Toma aveva espresso il suo diniego per il patrocinio alla parata del Molise Pride, pur dichiarandosi vicino alla lotta contro le discriminazioni.
“Una rapida conclusione dell’iter legislativo – conclude la Fanelli – permetterebbe alla Regione Molise di porsi come un modello nazionale per il rispetto dei diritti di tutti, nessuno escluso.”
Oltre al Molise, altre regioni in attesa di una legge regionale contro l’omofobia sono la Puglia e la Sardegna.
Fonte: molisecentrale.net, termolionline.it
Legge Omolesbobitransfobia: il ruolo e la posizione delle Regioni – ADUC / salute