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3 Film sul SESSO che non sapevi di voler vedere (Capitolo II)

- 11/02/2020
LOVE di Gaspar Noé


Torniamo a parlare di Sesso e di Cinema.
Lo avevamo già fatto in questo articolo e vi avevamo promesso che saremmo tornati a stuzzicare il vostro sguardo e il vostro pensiero con altri titoli.

Prima di spogliarci e di scoprire i 3 film selezionati oggi, vi invito a seguire l’hashtag #3FilmCheNonSapeviDiVolerVedere , rubrica che vuole evidenziare pellicole che magari avete perso nel corso degli anni.

Ma senza troppi preliminari addentriamoci nel vivo di questo articolo.

cinema e sesso
Paz Vega in LUCIA Y EL SEXO

Comincio col segnalarvi LUCIA Y EL SEXO (2001) di Julio Medem.
La storia si concentra sulla figura di una bella cameriera, Lucia (la sensuale e magnetica Paz Vega), che dopo aver appreso di un incidente stradale in cui è coinvolto il suo fidanzato Lorenzo, scrittore, decide di recarsi in un’isola del Mediterraneo. Qui ella avrà modo di riflettere della sua relazione con Lorenzo.
Il film ha una struttura molto particolare in cui l’azione è frammentata sia da flashback che da scene oniriche che lo rendono tanto appetibile quanto confusionario.
Non sempre la tensione narrativa ha la giusta turgidità, spesso anzi viene a perdersi in situazioni al limite dell’assurdo o si masturba sui soliti cliché di tanto cinema provocatorio. Manca la poesia di un Almodóvar, per intenderci.
Ma è la sua protagonista che conferisce luce e sostanza a questo pasticcio un tantino pretenzioso, ma che siamo certi risveglierà i vostri sensi e che si crogiola sulla bellezza della donna tanto quella della Natura, altra protagonista indiscussa di questa pellicola pregna di simbolismi e sensualità.

cinema e sesso
I due sensuali protagonisti del conturbante LO SCONOSCIUTO DEL LAGO

È con piacere che invece vi segnalo un film del 2013, LO SCONOSCIUTO DEL LAGO di Alain Guiraudie.
C’è un delitto e uno scenario, il lago del titolo, e uno sconosciuto.
Un thriller da camera che si svolge negli spazi aperti di una natura silente e spettatrice. Tra i boschi che fanno da dietro le quinte di questo teatro di uomini soli, gli amplessi sono nervosi e fugaci; questi uomini si sfiorano, si toccano, si gustano, senza però conoscersi mai realmente.
Ed è ciò che accade al protagonista del film (un bravo e attraente Pierre Daladonchamps) , che stringe un legame quasi affettivo con un tipo che resta in disparte dai piaceri consumati alla penombra della vegetazione; e che si infatua di un uomo tanto seducente quanto ambiguo.
Ma lo sconosciuto è forse più di ogni cosa l’Amore, inteso come vera intimità e conoscenza dell’altro, che qui non è mai presente, anche quando vorremmo o quando lo si ricerca spasmodicamente nel sapore della pelle di uno su cui proiettiamo il nostro desiderio di essere amati.
Un giallo elegante e seducente che si stempera sotto il sole che illumina una realtà – quella del battuage – di corpi e di speranze disattese, gettate come profilattici tra gli arbusti. E l’oggetto del desiderio (il tenebroso e sensuale Cristophe Paou) del protagonista sono certo rapirà il vostro sguardo.

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Una delle scene tratte dal controverso film di Gaspar Noé, LOVE

E chiudiamo questo articolo con uno dei titoli scandalo del Festival di Cannes 2015.
No, non mi riferisco a quel capolavoro che è LA VITA DI ADELE, sebbene sia certamente un altro titolo dalla forte impronta sensuale e sessuale.
Vi voglio parlare di LOVE di Gaspar Noé, regista argentino che da sempre ama sconvolgere il suo pubblico.
Presente sulla piattaforma di NETFLIX, questo film indaga sui sentimenti e sulle ragioni che hanno portato alla fine di un amore tra Murphy (un non sempre credibile Karl Glusman) e la bella Electra (la sensuale monocorde Aomi Muyock).
Il film va avanti e indietro, tra rabbia e urla e amplessi e lacrime che sgorgano copiose quanto le eiaculazioni del bellissimo protagonista.
Ma su di una sceneggiatura pretestuosa e talvolta inconcludente, il regista ci ricama sopra la sua tendenza all’eccesso e al barocchismo.
La telecamera indugia sui corpi nudi e sudati dei suoi attori, raggelandoli ora in quadri in movimento, ora conferendogli volume e spessore (umano e intimo), per poi trovare inusuali e audaci inquadrature che sono esaltate da un furbo 3D perché lo spettatore si compiaccia di quanto sta vedendo (in tal senso non manca un’eiaculazione verso l’obiettivo o una penetrazione vista dal di dentro di una vagina).
Ma per quanto ci si addentri nelle carni e negli umori dei protagonisti, resta un certo senso di straniamento e di disagio che può infastidire o annoiare. Certo non un film per tutti.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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