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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in quarantena. – Giorno 9 –


3 Marzo 2020. il Nono giorno…

In molti mi hanno scritto per chiedermi consigli e suggerimenti per poter intrattenere scolari e scolare che allegramente sono lontano da scuola a causa del coronavirus.

Ecco, oggi potete raccontar loro questa divertente favola.

L’amaretta storia del sindaco di Saronno

ovvero “fenomenologia dell’amministratore populista a caccia di visibilità”
la ridente cittadina di Saronno prima di questa storia….

C’era una volta, per fortuna solo una, un ridente paese.

Questo paese si chiama Saronno ed è famoso nel mondo perchè da tantissimo tempo si produce uno sciroppo per adulti a base di mandorle amare chiamato amorevolmente Amaretto.

Accadde che a Saronno, in quei giorni, un paesano si accorse di tossire un po’ troppo. Ultimamente non aveva visto nessuno e non era neanche andato a lavoro. Fortuna vuole che quando chiamò i medici lo rassicurarono e lo iniziarono a curare nel migliore dei modi seguendo tutte le procedure del caso.

Nella stessa giornata la notizia arrivò anche al sindaco di Saronno, Alessandro Fagioli , che decise di allertare e tranquillizzare i suoi concittadini.

Mentre Alessandro si mise a scrivere l’ordinanza per tutelare tutti i suoi paesani accadde che i Fagioli nel suo cognome iniziarono a ribollirgli dentro. Gonfiarono Alessandro talmente tanto che, come tutti sappiamo, si trasformarono in puzzette mefitiche. Puzzette talmente grandi che gli impuzzettarono i pensieri e scrisse nell’ordinanza per i cittadini qualcosa che assolutamente non era il caso di scrivere:

A Saronno ci ammaleremo tutti! Dobbiamo avere paura!” inoltre i Fagioli del cognome confusero talmente tanto il cervello di Alessandro facendo in modo di dimenticare tutta la matematica che aveva appreso dalla Maestra tanto tempo fa…

Infatti scrisse:

 “La città di Saronno ha poco meno di 40mila abitanti e qualora nel caso peggiore, venissero tutti contagiati, rischieremmo di avere, stando al 3% di decessi, circa 1.200 decessi”

Clicca qui per il testo completo

Da quel momento tutti i paesani di Saronno, che si chiamano saronnesi, si impaurirono tantissimo. C’erano signore con bambini che volevano fuggire alle Maldive. Una signora di nome Giacinta si mise una mano sulla pancia ed una sulla cinta esclamò: “Dobbiamo andare via tutti!”

Insomma si diffuse il panico in paese: uomini, donne, bambine e bambini. Anche i cani con i gattini; anche gli Amaretti con i Crodini!

L’unica a non spaventarsi delle affermazioni di Alessandro Fagioli fu la sua maestra di matematica, la Maestra Maria Luisa che subito telefonò al sindaco.

Alessandro! Alessandro! Hai sbagliato a fare i conti! E così hai fatto la figura dello sciocchino! Te lo dicevo io di tenere a bada i Fagioli del tuo cognome quando eseguivi i calcoli! Ora tutta Saronno è impaurita!” e concluse “ devi porre rimedio: devi dire qualcosa di intelligente per scusarti!”

Nel frattempo sotto il municipio c’era gente che voleva capire se, quanto scritto dal Sindaco, fosse vero oppure no. Il vociare delle persone era come un ronzio di api. Quel rumore arrivò fino all’ufficio di Alessandro Fagioli.

Fu così che Alessandro decise di dire l’unica cosa di intelligente che gli venne in mente a quel capannello di persone accorse sotto il municipio.

Avete capito male voi!” urlò a gran voce.

Allora gli fecero notare che la sua ordinanza era ormai arrivata a tutti i saronnesi.

Fu allora che ebbe un lampo di … legume e rispose:

 “L’ordinanza in oggetto ha avuto valore solamente per questa mattina ed e quindi già scaduta…”

Le persone lì presenti iniziarono a ridere e capirono immediatamente che il Sindaco Alessandro l’aveva sparata grossa, ma talmente grossa che neanche le puzzette rumorose di tutti gli elefanti della savana col mal di pancia potevano competere con quello che aveva scritto nell’ordinanza.

Fu così che questa storia finì. Nessuno fu contagiato. Nessuno morì e a Saronno e nel resto del mondo continuarono a sorseggiare quello sciroppo che noi tutti chiamiamo amaretto, ma che, da quel giorno, fu un po’ più amaretto del solito.

Ma il sindaco Alessandro Fagioli che fine fece, vi domanderete?

Finì che il sindaco Alessandro fu denunciato con un esposto al Prefetto per procurato allarme.

Morale della favola: per il sindaco Fagioli, ora, sono Cavoli Amari… anzi Amaretti!

Il Sindaco Fagioli con Matteo Salvini durante l’ultima campagna elettorale
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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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