In occasione della Giornata Mondiale contro l’Omo- Bi- Transfobia, fresco fresco dal Salone Internazionale del Libro di Torino, consigliatoci da Paolo Blesio, coordinatore del Piemonte Pride, vi presentiamo: TERRORE ANALE di Paul B. Preciado, edito da Fandango.
Il libro è un saggio molto intelligente che snocciola consapevolezze ataviche e riflessioni che “rompono” magistralmente ogni tabù culturale. Infondo, sia uomini che donne che trans, anatomicamente condividono in maniera pleonastica quella parte lì: quel vuoto quantico, parte dell’apparato digerente e proverbiale soggetto di innumerevoli detti e proverbi dal mondo.
Un excursus sapiente tra le pieghe della storia e la Storia della Filosofia e celeberrime consapevolezze Psicopedagogiche: infondo la fase anale l’abbiamo passata tutti.
Insomma, a legger Preciado , sembra quasi che la cosa che unisce, noi esseri umani, figli di mortali sia proprio quel buco… e senza falsi moralismi che possano girarci intorno, prima o poi, dovremmo tutti farci i conti col nostro Ano.
Apprezzabile è la dicotomia che crea l’utilizzo anale, tra uomini etero e donne etero, da una parte e, ovviamente, tra uomini gay ma soprattuto di come vivano la loro “parte anale” le donne lesbiche. E li scopriamo che i “Mondi” <etero> e <gay> sono più vicini di quello che comunemente si possa pensare.
Pensieri di cui potevamo farne a meno? Forse no, dato che quella parte lì ha un utilizzo quotidiano per tutti ed ambivalente per alcuni… sicuramente di auspicabile manutenzione quotidiana, reiterata più volte, tutti quanti.
“Terrore anale” ha scatenato un sisma nel pensiero e nell’azione femminista degli ultimi anni ed è diventato ben presto un piccolo pamphlet cult.
Lo stile appare molto giocoso nonostante i continui rimandi a testi eccelsi ed autori di indiscusso spessore Foucault, Marx, Deleuze, Guattari e Hocquenghem, attraverso il loro pensiero si riesce a percepire come sia possibile superare l’ostacolo , concedetemelo, CULturale.
Nel Capitolo “Utopia Anale” si delineano le teorie del Preciado in maniera esemplere. Quattro punti, come quasi il manifesto Futurista di Marinetti, quasi come le Tavole della Legge per l’utilizzo consapevole dello sfintere. Poi se voi siate un Boccioni o un Balla o, addirittura un barbosissimo Mosè che scende dal Sinai ricordate questo:
“Mi resta solo da augurarti il meglio: collettivizza il tuo ano. L’arma è modesta, ma la possibilità d’azione vicina ed infinita.”