Ciao a tutti e ben trovati su questa rubrica oggi, come per le altre rubriche del magazine il tema ricorrente è il “Dantedì“, celebrazione del sommo poeta fiorentino che noi tutti conosciamo dai tempi scolastici, dove la sua più celebre opera “La Divina Commedia” è stata opera materia di studio, per molti un mattone indigeribile per alcuni invece interessante.
Ebbene, quando le cose si fanno da sé, e non più per imposizione, tutto diventa più piacevole. Quindi perché non riscoprire questo imponente pilastro della letteratura italiana sotto un punto di vista completamente diverso e geek?
Ebbene ed ecco a voi l’argomento di oggi: “Dante’s Inferno”, videogioco del 2010 multi piattaforma sviluppato ben 10 anni fa dal team degli “Visceral Studio” ispirato dal classico italiano della letteratura, che ha fatto appassionare milioni di videogiocatori in tutto il mondo.
Presentato come genere action-hack/slash simil “God Of War”, il videogioco comincia con dei flashback nefasti, scorribande e barbarie perpetrate in nome di Dio durante la terza crociata, ed il nostro protagonista è proprio uno di quelli che durante quelle battaglie si è lasciato sopraffare da tutti i vizi capitali, con la consapevolezza di esser poi assolto dalla chiesa.
Tutte queste cattive azioni Dante se le è cucite come monito sulla pelle, e di ritorno a Firenze, nella casa di campagna del padre Alighiero, il nostro protagonista trova una brutta sorpresa: felice di ritrovare la sua amata Beatrice, la riscopre tuttavia vittima di stupro e assassinata, ed il suo violento padre ucciso non lontano da lei.
Il tutto, ovviamente, ci viene raccontato tramite flashback. Successivamente Dante stesso viene pugnalato a morte da un arabo di sua conoscenza per vendicare il massacro di tremila civili custoditi per conto di re Riccardo nella città di Acri. Morente, Dante viene raggiunto dal triste mietitore incappuciato mentre la falce si staglia su di lui, ma tuttabia egli non si arrende e combatte per aver salva la propria vita riuscendo ad eludere Morte.
Questo è solo l’inizio: dal profondo dell’abisso spunta il figlio rinnegato di Dio, Lucifero, che è venuto a prendere la sua amata Beatrice. Dante comincerà così una corsa contro il tempo per raggiungere l’inferno ed arrivare a liberare la sua amata… e sarà l’inizio di una grande avventura.
Dante non sarà solo in quest’avventura: come nel divin poema sarà accompagnato dall’incorporeo sommo Virgilio, che gli dispenserà utili consigli e aneddoti.
Nel corso del gioco ci imbatteremo in personaggi colossali presenti anche nell’opera originale: dal traghettatore di anime Caronte (qui divenuto un barcone osseo con tanto di un enorme testa parlante ) alla lussuriosa e praticamente nuda Cleopatra. l’antica regina d’Egitto che si suicidò per amore di Marco Antonio, e così via attraversando le 9 cerchie per raggiungere il boss finale, Lucifero.
Le cerchie nel videogioco sono 9, le ambientazioni e i nemici che le padroneggiano sono a tema e richiamano l’opera originale in maniera anche forse più macabra delle descrizioni dantesche: ad esempio nel Limbo, dove si trovano gli ignavi, coloro che non hanno mai saputo schierarsi e prendere posizioni nella propria vita, anziché portare una bandiera bianca e camminare su vermoni le loro anime sono destinate a precipitare per l’eternità.
Il limbo però contiene anche tutti coloro che non sono stati assolti dal peccato originale, e tutti coloro che non hanno ricevuto battesimo: ebbene, qui si può trovare un grosso ventre squartato dal quale fuoriescono bambini cianotici con falci al posto delle braccia.
Nei vortici dei lussuriosi, dove le anime sono intrappolate (vedi Paolo e Francesca), tutto lo stage è un rifermento al sesso: un esempio è la torre fallica alla quale Cleopatra si arrampica (notare che dai capezzoli si riproducono seduttrici e tentatrici lussuriose, donne nude con tentacoli al posto degli organi genitali.
Nel gioco si incontrano personaggi secondari, ovvero anime nascoste come Ponzio Pilato, Semiramide, Orfeo, Elettra, personaggi presenti anche nella cantica originaria, e starà al giocatore decidere se assolvere le loro anime al paradiso o condannarle alla dannazione eterna: l’assoluzione avverrà tramite un crocefisso regalato a Dante dall’amata prima della partenza, mentre la falce strappata alla scheletrica mietitrice ne decreterà la dannazione.
L’inferno sarà pieno di orde di demoni e diavoli e dannati: alcuni di loro come gli “Eretici” saranno immuni alla croce in quando miscredenti, mentre ad alcuni nemici come gli “Iracondi”che letteralmente bruceranno d’ira in una sorta di autocombustione, beh si dovranno raffreddare i bollenti spiriti.
Per quanto mi riguarda ho trovato il gioco stupendo: il finale lascia presagire un secondo capitolo, ma finora si è dato spazio solo ad una edizione in cooperativa multiplayer on line chiamata “Santa Lucia”.
Visto il successo ottenuto è stato prodotto un ottimo lungometraggio animato giapponese diretto da diversi registi per ogni regione, di cui consiglio la visione, e una serie di fumetti cartacei che riprendono la trasposizione della saga.
Fun fact: Dante è anche il nome del protagonista di casa Capcom “Devil’s May Cry”, e con lui c’è anche “Virgil”.
E voi avete giocato a Dante’s inferno? Come vi è parso? Fatemi sapere con un like o commenti, ciao a tutti!