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CORONAVIRUS. Diario di un redattore in quarantena -Giorno 54-


Cinquantaquattresimo giorno di quarantena.

Pensare che oggi sia venerdì 17 …di un anno bisestile fa riconsiderare quanto possano essere attendibili le divinazioni delle anziane signore del sud che, munite di piatto, acqua e gocce d’olio riescano a toglierti il malocchio.

Il governo dovrebbe arruolarle. La Task Force contro il sortilegio.

Ed invece no.

Sono giorni che si susseguono bozze di bozze su come regolarizzare la fase due.

Ci stiamo rendendo conto che la nostra nazione è evoluta in uno Stato a mosaico.

Ogni regione per alcune cose fa e decide. Per altre delega e richiede.

Se il Governo prende un provvedimento ,salta fuori il Governatorino dissidente che s’impunta. Oggi lo sceriffo campano De Luca tuonava: “Se il Nord il 4 maggio riapre, la Campania si barrica e nessuno entra…”

In questa strana cosa che è diventata l’Italia dei mille pezzi grossi, possiamo rintracciare una antica tradizione politica Europea che per un millennio è andata di moda: il feudalesimo.

Per quanto si pensi che esista la centralità statale, de facto, esiste questo status di piccoli regnanti che sono diventati i Governatori. Ognuno brama di poter imporre il proprio volere. Un’autentica parentesi capricciosa del potere italiano. Sembra di rivivere nella Germania dei principi. Quella delle angherie di Lubecca nei confronti di Magonza. Il nostro sistema apicale ha dimostrato la sua faccia totalmente contraddittoria.

Probabilmente, succedendosi i Governi negli ultimi anni, il sistema Italia è diventato questa scorribanda di bizzosi politicanti.

È assolutamente necessario riscrivere criticamente le sorti della nostra bella nazione.

Il coronavirus, da questo punto di vista, è stata una utile opportunità per comprendere questa inconcludente forma di Governo Nazionale e Locale. Non mi riferisco a volti o a persone: semplicemente alla struttura che abbiamo dato al nostro sistema.

Rifondare il sistema delle leadership e non delegare ai Governi Locali i servizi relativi alla costituzionale fruizione di diritti universali: scuola e salute in primis.

Oggi, spulciando i nomi dei professionisti e tecnici messi in campo dal Governo per immaginare la fase due, mi sono reso conto che l’elenco supera le 250 unità di crani pensanti e di saccocce pagate. 250 persone che sono state chiamate a lavorare per il Paese. Allo stesso modo mi sono preso la briga di controllare cosa stessero facendo le Regioni: anche loro hanno arruolato menti pensanti.

Mia nonna mi diceva sempre: “In un pollaio con due Galli non farà mai mattina.”

Immaginate quanto tempo ci vorrà per mettere insieme tutte le proposte di questo plotone pagato per immaginare il percorso per uscire del tunnel pandemico?

Poi un’altra riflessione: con quali soldi vengono pagati tutti questi esperti, e, quanto prenderanno di compenso? Ad oggi non sono ancora rintracciabili queste informazioni.

Nel frattempo guardo l’erba del vicino, che forse è più verde, ma sembra meno campata in aria. Ieri Frau Merkel, dispensando delle sue competenze come fisica e chimica quantistica, ha spiegato con dovizia di dettagli e con la semplicità di una Maestra elementare, cosa bisogna aspettarsi e come leggere i dati statistici. Una lectio magistralis efficace a reti unificate.

Io prendo i pop corn, sfoglio l’area notifiche di facebook ed attendo un nuovo monologo di Vincenzo De Luca!

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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