La pandemia, oltre ad aver unificato una problematica sanitaria di ogni singola nazione, ha reso palesi quali catastrofiche interpretazioni della realtà hanno le masse.
Grazie al coronavirus, probabilmente, possiamo dire che la società umana ha addirittura superato le teorie di Bauman che ha descritto l’umanità contemporanea come “società liquida”.
Bauman considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile.
Con la pandemia, più che società liquida, abbiamo dato il meglio trasformandoci in “società liquame”.
Viviamo un paradosso continuo che mette in discussione qualunque aspetto dell’umana saggezza.
Bisogna segnalare che la stupidità umana non ha proprio confini.
Le immagini delle file chilometriche davanti ad una nota catena di mobilifici scadenti scandinavi ci ha reso palese il limite evolutivo di molti di noi.
Credo che sia abberrante il fatto che migliaia di persone abbiano deciso di spendere il proprio tempo e i propri soldi nella prima giornata di riaperture delle attività, andandosi ad ammassare nei parcheggi delle Ikea in tutta Italia.
Mi viene da pensare che durante la pandemia in molti si siano dilettati nella distruzione delle forniture casalinghe per ammazzare il tempo.
“Cara, mi sto annoiando…”
“Amore, non ti preoccupare, prendi a sprangate la credenza che ti sentirai meglio”
Oppure tutti hanno sentito la nostalgia di quelle orrende palline di carne succedanea che servono al fast food dentro il mobilificio che abbinano, inspiegabilmente, alla marmellata di mirtilli.
E mentre degustavano quelle palle di carne alla marmellata, nel cimitero delle Porte Sante a Firenze, dalla bara, le spoglie del compianto Pellegrino Artusi lanciavano bestemmie ed anatemi contro il popolo italiano.
Sta di fatto che da Roma a Catania, da Milano a Chieti, la catena svedese ha dovuto fronteggiare la marea di acquirenti che hanno fatto segnalare code chilometriche davanti ai loro ingressi.
Io sono andato a passeggio nel bosco: ho incontrato un tasso ed ho visto un upupa.
Ma questo non è nulla se si pensa alle candide dichiarazioni del ciuffo a onda più famoso del mondo.
Il mitico Donald Trump ha ammesso di essersi autosomministrato da due settimane idrossiclorochina come profilassi al Covid-19.
Tale farmaco è efficace contro la malaria. La malaria è una malattia causata da protozoi. I protozoi non sono virus. Malaria e Covid19 hanno le stesse cose in comune tra una noce di cocco e un paio di mutande natalizie rosse. Nulla. Sono due cose totalmente diverse.
Lo hanno detto espressamente i medici americani, quelli portoghesi, quelli cinesi e anche i nostrani.
Trump, Presidente emerdito degli Stati Uniti, ha innescato per la seconda volta una delle più grandi e pericolose azioni: l’autosomministrazione di farmaci a caso.
Aveva già proposto di iniettare amuchina per prevenire il coronavirus. In due giorni sono stati ricoverati 18.000 americani per avvelenamento da amuchina.
Prevedo che accada lo stesso con idrossiclorochina che ha come controindicazioni il Lupus e la Retinopatia tra i suoi effetti collaterali comuni.
Ma forse ha ragione Trump. Non dobbiamo fidarci delle prescrizioni mediche.
“Cara, ho la gengivite!”
“Spalmaci sopra la preparazione H! È li nel cassetto a destra. Io ora ho un leggero mal di testa. Carla mi ha dato questo chemioterapico che è una mano santa contro la cefalea!”
Finiremo per estinguerci tutti!