LIBREVILLE – Con 48 voti favorevoli, la camera bassa del Parlamento del Gabon ha votato per depenalizzare l’omosessualità.
I legislatori hanno accolto la proposta del Primo Ministro di ritirare il paragrafo 5 dell’articolo 402 della legge 042/2018 sul codice penale che, di fatto, di fatto rendeva l’omosessualità illegale nel paese. I voti contrari sono risultati 24 mentre 25 le astensioni, considerate voti non espressi.
Si tratta di un ritorno alla legislazione vigente prima dell’adozione della norma penale dello scorso anno: “Quarantotto legislatori hanno scosso un’intera nazione, i suoi costumi e tradizioni“, ha riferito a Reuters un membro del parlamento che ha votato contro la revisione.
Com’è percepita l’omosessualità nella società gabonese?
Quando il Primo Ministro Julien Nkoghe Bekale ha annunciato la sua intenzione di abrogare la disposizione introdotta a luglio 2019 nel codice penale, un dibattito fitto e acceso ha preso forma nel paese, dove l’omosessualità è considerata perlopiù “innaturale”.
Sono state diverse le figure dell’opposizione contrarie alla misura, e alcune di loro hanno chiesto un preventivo dibattito nazionale sul tema, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo si sono pronunciate contro il ritiro del provvedimento. Una su tutti la cantante Creol, star della musica seguita da oltre 100.000 fan su facebook, che lunedì sulla sua pagina social ha pubblicato un’immagine con la didascalia “Sì per un Gabon nei colori tripartiti verde-giallo-blu, no per un Gabon nei colori dell’arcobaleno della comunità LGBT“.
Un docente dell’Università Omar Bongo, sollecitato dalla testata della capitale gabonese La Libreville, ha così commentato il voto di ieri: “L’intenzione del governo non è quella di legalizzare l’omosessualità, ma di depenalizzarla, il che è molto diverso“, ha affermato l’accademico. “Nel primo caso, si tratta di consacrare legalmente questo orientamento sessuale e di riconoscerne i diritti, come il riconoscimento di un’unione civile o il diritto all’adozione; nel secondo caso, si tratta semplicemente di non ordinare in prigione e multare coloro che condividono questo orientamento ma senza concedere loro i diritti. Ed è quello che il governo intende fare“. ha detto il professore.
L’accademico, inoltre, spiega come la criminalizzazione dell’omosessualità sia stata adottata lo scorso anno in un “contesto democratico discutibile“: “L’Assemblea nazionale era stata sospesa in attesa delle elezioni legislative. E il Senato, piuttosto che gestire gli affari correnti, ha preso questa iniziativa“.
Anche se afferma di essere molto religioso e conservatore in materia di morale, questo professore ammette di essere favorevole al progetto di depenalizzazione dell’omosessualità. “Non più del colore della pelle, l’orientamento sessuale è irrilevante per rivelare il temperamento e l’unicità di una persona” conclude il professore.
Il provvedimento, ormai adottato alla camera bassa, passerà stasera al vaglio del Senato. Nel frattempo l’opinione pubblica sta mettendo a ferro e fuoco i social network, chiedendo le dimissioni del governo e invocando la collera di Dio. Nella capitale Libreville, inoltre, 4 manifestanti contrari alla depenalizzazione sono stati arrestati oggi dalle forze dell’ordine.
In Gabon il sesso tra uomini e tra donne è punito con la reclusione fino a sei mesi di reclusione e una multa di 5 milioni di FCFA ($ 8.715), secondo il gruppo di diritti umani con sede a Londra Human Dignity Trust.
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è ancora consentito nello stato dell’Africa centrale, dove l’omosessualità è ancora ampiamente vista come un tabù.
In Gambia l’omosessualità rimane reato
Mentre nel Gabon l’omosessualità potrebbe tornare ad essere libera, il governo del vicino Gambia ha dichiarato che la depenalizzazione degli atti tra persone dello stesso sesso non è contemplata nell’agenda politica del paese.
In una dichiarazione rilasciata ieri alla stampa, il portavoce dell’escutivo Ebrima Sankareh ha smentito le voci, ampiamente diffuse, su una possibile modifica delle leggi penali contro l’omosessualità – che prevedono la reclusione fino a 14 anni – per accedere a fondi di aiuto “Questa è una propaganda politica falsa orchestrata per ottenere punti politici economici“, ha detto il portavoce, che ha ribadito “il governo continua a essere guidato dalle norme del suo popolo e non ha in programma né di depenalizzare né di intrattenere una revisione delle leggi sull’omosessualità“.
Il 17 maggio – la giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia – la delegazione dell’UE in Gambia ha pubblicato post in cui chiedeva che le persone gay non fossero escluse dalla società. Ciò ha portato a pensare molti cittadini del paese a maggioranza musulmana che l’UE avrebbe legato l’erogazione dei fondi di aiuto alla protezione dei diritti LGBT, provocando il tumulto di leader religiosi e politici dell’opposizione.
Centinaia di persone gay sono state pesantemente perseguitate sotto l’ex dittatore della Gambia, Yahya Jammeh, fuggito nel gennaio 2017 dopo aver perso le elezioni presidenziali contro il leader del Partito Democratico unito Adama Barrow.
fonti: La Libreville, News Yahoo, Reuters, Macaubusiness.