Finalmente è stata lanciata la nuovissima campagna di Amnesty International #iolochiedo, dove si parla e si cerca di creare la cultura del consenso in Italia.
Perché una campagna sul consenso?
Perché il sesso, senza consenso, è stupro. Il diritto di decidere del proprio corpo è intoccabile e forse per iniziare a preservare questo diritto è fondamentale far comprendere a tutt* e appieno cosa sia esattamente il consenso sessuale.
Cosa è il consenso?
Secondo la convenzione di Istanbul:
“Il consenso un accordo volontario e non permanente per impegnarsi in una particolare attività sessuale, può essere revocato in qualsiasi momento e può essere consesso liberamente e sinceramente solo laddove il libero arbitrio di una delle parti consenzienti non sia sopraffatto da circostanze coercitive e quando la persona è il grado di fornire il proprio consenso”.
Il sesso non è quindi qualcosa che “ti accade”, ma qualcosa che tutti i partecipanti devono scegliere attivamente e con entusiasmo.
Il consenso inoltre ha delle caratteristiche ben specifiche:
- necessario: affinché possa accadere legalmente qualcosa di sessuale tra persone, con rispetto e piacere reciproci.
- libero: dare il proprio consenso è una decisione che deve essere presa senza pressioni o manipolazioni, senza effetto di alcool o droghe.
- entusiasta: perché riguarda il voler intenzionalmente fare qualcosa, senza sentirsi obbligati.
- specifico: dire sì ad una cosa non significa dire si anche alle altre.
- variabile: chiunque può cambiare idea riguardo cosa desiderare fare, in ogni momento. Ance se lo ha già fatto in passato o se lo sta facendo in quell’istante.
- informato: quindi non può essere basato su una bugia o l’omissione di informazioni.
Cosa non è il consenso?
Molto spesso le persone pensano che il consenso c’è anche quando c’è l’assenza del “no”.
Ma bisogna iniziare a comprendere che il silenzio non significa si, un bel vestito o un completino intimo non significa si, “non sono sicur*” non è un si.
Il si c’è solo quando la persona acconsente in maniera chiara.
Nel dubbio bisogna sempre chiedere. Se si è ancora in dubbio, meglio fermarsi.
Inoltre il consenso non è:
- una promessa
- un favore
- dovuto
- essere nudi
- dettato dall’espressione di sé
- piacersi
- insistere e spingere una persona a dire sì
- un sì dato sotto effetto di droghe o alcool, per manipolazione o obbligo, detto controvoglia
- il silenzio o un linguaggio non verbale non entusiasta.
Perché è importante parlare di consenso sessuale?
Perché, prima di tutto, i dati sono chiari.
In un contesto europeo, 1 donna su 20 di età paro o superiore a 15 anni nell’Unione Europea è stata violentata. Sono circa 9 milioni di donne.
Una donna su 10 di età pari o superiore a 15 anni nell’Unione Europea hanno subito una qualche forma di violenza sessuale.
E non è finita qui: in Europa solo 9 paesi su 31 hanno leggi che definiscono lo stupro come sesso senza consenso, nella maggioranza delle legislazioni in vigore per configurarsi lo stupro deve esserci stata violenza o la minaccia della forza.
In Italia la situazione non è migliore, anzi.
Il 39% degli italiani pensa che le donne che non vogliono un rapporto sessuale possono evitarlo.
Il 23% pensa invece che le donne possono provocare la violenza sessuale con il loro vestire, praticamente un italiano su 4.
Il 15% ritiene che se una donna subisce violenza quando è ubriaca, in parte è anche colpa sua.
Più si parlerà di consenso, più ci sarà cultura in cui chiedere e dare consenso risulterà normale. Inoltre se se ne parlerà spesso risulterà sempre meno imbarazzante o strano.
5 miti da sfatare sulla violenza sessuale.
- La maggior parte degli stupri sono commessi da persone che la vittima non conosce.
- Spesso le vittime dello stupro non resistono fisicamente.
- Le dichiarazioni sui falsi stupri sono rare.
- Quello che le donne indossano non è una colpa.
- Alcool e droghe non possono essere una scusa per giustificare lo stupro.
Il corpo è mio e decido io
Chiedere e ottenere il consenso è un atto di rispetto nei confronti di noi stessi e degli altri. Normalizzarlo permette di eliminare l’errata convinzione che anche altr possono decidere per il nostro corpo e spazio personale.
Infatti nessuno ha il diritto di forzare i desideri e volontà su di noi e dei nostri corpi. E’ importante educare fin da piccoli all’importanza dei limiti del proprio corpo, della privacy e di come rispettare sé stessi e gli altri.
Ogni individuo ha il diritto di controllare e di decidere liberamente sulle questioni relative alla propria sessualità e al proprio corpo. Questo include la scelta dei comportamenti, delle pratiche, dei partner e delle relazioni sessuali, con il dovuto rispetto per i diritti degli altr*. Inoltre ogni individuo ha diritto alla privacy legata alla sessualità, alla vita sessuale e alle scelte riguardanti il proprio corpo, le relazioni e le pratiche sessuali consensuali.
Cultura del Consenso come contribuire
- imparare, esercitare e diffondere il consenso
- allenare la comunicazione e l’intelligenza emotiva
- capire il valore del rispetto, dei propri limiti e desideri,
- imparando a chiarirli agli altri
- imparare a rifiutare e ad accettare il rifiuto
- eliminare le tossiche concezioni date dalla Cultura dello Stupro
- sensibilizzare e diffondere la Cultura del Consenso nel quotidiano
Un ringraziamento speciale al progetto Virgin & Martyr per il loro contributo alla campagna di Amnesty International.