Nella giornata di oggi, 15 dicembre 2020,
con l’approvazione di un emendamento alla Costituzione, l’Ungheria ha vietato il cambio di sesso, stabilendo che il genere di una persona è stabilito alla nascita e non è modificabile, inasprendo ulteriormente la situazione delle persone transgender magiare. Nello stesso emendamento, viene vietata l’adozione alle coppie dello stesso sesso. “La madre è femminile e il padre è maschile”, si legge nel testo. Altre parti dell’emendamento che riguardano l’istruzione puntano a mettere fuori legge il materiale didattico che affronta in maniera neutra le questioni religiose, o che presenta i temi Lgbtq in una luce positiva.
Nel testo dell’emendamento si legge:
“L’Ungheria protegge il diritto dei bambini all’identità sessuale con la quale sono nati e garantisce un’educazione corrispondente ai valori che sono alla base dell’identità costituzionale e alla cultura cristiana dell’Ungheria“, si legge nel testo dell’emendamento.
L’Ungheria di Orbán nuovamente dimostra la linea oscurantista che si allontana, sempre di piú, dal resto delle nazioni della Comunità Europea.
Il direttore della sezione ungherese di Amnesty International, David Vig, ha definito in una nota quello odierno “un giorno buio per la comunità Lgbtq ungherese e un giorno buio per i diritti umani. Queste nuove leggi discriminatorie, omofobiche e transfobiche, spinte sotto la coperta della pandemia di coronavirus, sono solo l’ultomo attacco alle persone Lgbtq daparte delle autorità ungheresi“.