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LILIANA SEGRE IL MARE NERO DELL’INDIFFERENZA a cura di Giuseppe Civati (People) Recensione


La Giornata Mondiale della Memoria non poteva essere che sugellata da un ottimo spunto bibliografico. La voce viva di una testimone diretta, la Senatrice Liliana Segre. In questo volume, a cura di Giuseppe Civati, abbiamo la possibilità di analizzare l’esperienza di Segre nei campi di sterminio. Tutto questo nel volume LILIANA SEGRE IL MARE NERO DELL’INDIFFERENZA edito da People.

La democrazia si perde pian piano, nell’indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi, e c’è chi grida più forte e tutti dicono: ci pensa lui.

Liliana Segre

La Trama

La testimonianza di Liliana Segre e il suo messaggio politico in un saggio di Giuseppe Civati che riprende, con grande cura, le sue parole e i suoi insegnamenti, in occasione della nomina a senatrice a vita da parte del Presidente Mattarella. Segre fu espulsa dalla scuola nel 1938. Fu clandestina, chiese asilo e fu respinta. Il 30 gennaio del 1944 fu deportata ad Auschwitz insieme a suo papà Alberto, che non sopravvisse al lager. Negli ultimi trent’anni, diventata nonna, ha promosso una straordinaria campagna contro l’indifferenza e contro il razzismo, in tutte le sue forme e le sue articolazioni. Le sue parole nitide, forti, indiscutibili sono un messaggio rivolto alle ragazze e ai ragazzi, suoi «nipoti ideali», perché non si perdano mai i diritti e il rispetto per le persone.

La Recensione

Sono veramente lusingato di poter recensire questo volume magistralmente curato da Civati. Ho ricevuto da People la nuova edizione aggiornata in occasione dei 90 anni di Liliana Segre. Nel volume è possibile delineare quanto l’orrenda parentesi storica dell’olocausto abbia indelebilmente segnato la vita di una persona. Segre è dura nelle sue parole e nelle sue considerazioni. L’odissea vissuta da Alberto, il padre, e ella stessa hanno dell’incredibile. L’indifferenza nel titolo è stato il filo rosso che ha fatto capitolare la storia. E’ indispensabile soffermarsi e riflettere sull’espulsione della piccola Liliana da scuola. L’orrore dei campi di concentramento fortunatamente è diventato patrimonio comune grazie all’istituzione della giornata della Memoria. Con essa abbiamo la possibilità, noi abitanti del presente, di poter tastare con mano gli effetti di una ideologia terrificante. Tornando alla vita della Segre raccontata nel volume emerge, lampante, la possibilità di percepire la “banalità del male” che si è annidata nelle persone comuni. Cacciare una bambina dalla classe utilizzando come scudo di coscienza la conformità ad una legge, quella raziale in questo caso, è lo spunto nutriente per tutti i cittadini consapevoli. Le leggi non necessariamente sono buone e positive. Pensare che  l’unica colpa di Liliana e di tutti gli ebrei all’epoca fu semplicemente quella di essere nati è qualcosa di raccapricciante!

Questo libro è un cazzotto pedagogico allo stomaco, adatto per grandi e piccini. Lo reputo assolutamente indispensabile per comprendere ancor meglio l’orrore che l’Europa ha vissuto 80 anni fa. Per quanto mi riguarda ho apprezzato tantissimo lo stile asciutto guidato da una penna analitica. Probabilmente, tra cent’anni, potrebbe essere utilizzata come fonte storica per comprendere al meglio il ‘900. Inoltre questo libro mette in guardia dai possibili segnali di un ritorno all’odio. Eppure l’indifferenza che Segre ha provato su di lei da bambina è la stessa indifferenza che porta moltissime persone a non occuparsi di quei disperati in mare, è la stessa indifferenza con cui percepiamo le leggi che ne impediscono il soccorso umanitario…

Auspicandoci che in questo caso non ci sia assolutamente un ricorso storico vi invito caldamente a leggerlo.

Se volete ordinarlo direttamente dalla casa editrice potete cliccare QUI.

Combattere l’indifferenza è impossibile, è come una nuvola grigia, è come una nebbia, qualcosa che ti stringe, incombe e non sai dov’è il tuo nemico. In fondo non è un tuo nemico, non fa nulla, ma è terribile quel non fare nulla, voltare la faccia dall’altra parte.

Liliana Segre

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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