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Christina Aguilera – LIBERATION

- 21/06/2018


Sono trascorsi sei anni dal suo precedente lavoro, “Lotus“.
Dopo essersi sperimentata come attrice nel serial “Nashville” e dopo aver partecipato come vocal coach in diverse edizioni di “The Voice Usa“; lei, Christina Aguilera, una delle tante piccole stelle venute fuori da Disney Channel, oggi donna matura e decisa, è tornata a imporsi sulla scena musicale col suo nuovo album.

La splendida cover dell’album LIBERATION di Christina Aguilera.

LIBERATION è un titolo che svela da subito l’anima profonda di questo progetto.
A un primo ascolto si resta subito rapiti dalla potenza vocale di questa giovane artista e allo stesso tempo un attimo disorientati per l’eterogeneità dei diversi produttori che hanno dato sostanza al suo disco.
Ma a dispetto delle apparenze è proprio questa la carta vincete del suo ultimo lavoro: Christina Aguilera, oggi più che mai, può permettersi di non piegarsi al volere delle case discografiche; ella si mostra nelle infinite contraddizioni di donna e di artista; i colori della sua voce inconfondibile si prestano ai più svariati generi musicali.
L’unità e l’identità del suo album è data proprio dalle differenze di suoni e di intenzioni che si amalgamano e si confondono con sorprendente armonia.

La traccia numero uno, che è anche il titolo del disco, è una bellissima composizione di violini e di pianoforte in cui si sentono in lontanza le risate di una bambina. Christina Aguilera sussurra e pare domandare a se stessa “Where are you? Are you there?” e poi sulla chiusura  incita “Remember“.
La sua è una presa di coscienza e invita noi stessi a ritrovarci, ad ascoltarci, ad accettarci nelle nostre fragilità e diversità.

Dopo una breve intro ecco che scoppia il primo brano che è anche tra i migliori in assoluto di tutto il progetto.
Maria” , prodotta da Kanye West, è una traccia potente e dal ritmo abbastanza semplice dove da subito la Aguilera mostra tutta la sua grinta.

Si passa quindi alla graffiante “Sick Of Sittin’“.
Tra chitarre e tamburi, il sound richiama alla mente un rock puro e avvolgente, la voce dell’artista è come un bicchiere di liquore che brucia e incendia. Sorprendente!

Dopo un’altro intermezzo ( che fa da intro al brano successivo ) dove si alternano “le sognatrici” – voci di bambine che elencano i loro sogni alla domanda implicita “Cosa vorresti diventare da grande?” – ecco un duetto inaspettato e coinvolgente, quello tra la Aguilera e Demi Lovato e la loro “Fall In Line“.
Sulle note di un basso e un ballata forte e ben strutturata, si inseguono e si alternano le doti canore delle due artiste, qui in una complicità vocale straordinaria. Il brano sembra quasi tratto da una soundtrack di 007.

Cambia registro e toni il brano che segue, “Right Moves“, che vede la collaborazione di Keida & Shenseea, tra ritmi caraibici. Un brano che si fa ascoltare, estivo, sensuale, divertente.

E si arriva all’altra collaborazione più importante, quella con GoldLink, e al brano “Like I Do“. È forse il brano più “al passo coi tempi” per sonorità e intenzioni. Ma non è banale e anzi è tra le sperimentazioni più riuscite di questo progetto musicale, dove la Aguilera offre ampio spazio al rapper americano.

Passiamo quindi a uno dei brani che più mi ha coinvolto e penso sia tra i miei preferiti. Ancora sonorità sperimentali che seducono a ogni nuovo ascolto. “Deserve” è un piacere per le orecchie e la mente, che richiama atmosfere sofisticate ed evocative dove la voce di Christina scivola sensuale e malinconica.

Ma è nel brano “Twice” che l’autrice trova la sua “liberazione” più riuscita. Una canzone di rara bellezza composta solo di voci e di pianoforte, con tocchi gospel, che è l’opportunità migliore per la cantate di esibire – senza straffare – tutta la sua bravura e intensità. Toccante.

Altro intermezzo per anticipare un ulteriore cambio di registro ed ecco partire la track che ha fatto da apripista al nuovo album.
Un elemento quasi alieno, una nota apparentemente stonata, poco in linea con l’intero album ma che arricchisce di atmosfere ipnotiche questo ottimo lavoro.
Il tocco di Kanye West si fa sentire, tra continui cambi di tempo e di stile, in cui la Aguilera strascica le parole con la sua consolidata sensualità. Ridondante, martellante, ipnotica: “Accelerate” ( feat.  Ty Dolla $ingn & 2 Chainz )  è un pezzo difficile da amare a un primo ascolto ma che ritengo sia una perla nera che spunta gloriosa tra le altre.

A seguire ecco “Pipe” dalle influenze del rnb anni ’90. Caldo e piacevole, è forse il brano meno riuscito, sebbene comunque sopra la sufficienza.

Col titolo successivo, “Masochist“, ancora un passo indietro nel tempo. Melodie e costruzione tipiche degli anni ’80, tra tasiere e suoni che non sovrastano mai la voce della cantante, ma al servizio di un testo profondo.

Si arriva quindi all’ultima traccia. Una ballata dolcissima e imponente.
Con “Unless It’s With You” la cantante ci saluta al meglio delle sue performance, sfoderando tutte le sue doti vocali.

Un prodotto vincente a mio parere che, se anche dovesse arrancare nelle classifiche mondiali, merita di essere ascoltato nella sua complessità e varietà di musiche e stili.
Ben tornata Christina Aguilera!

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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