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Cosa significa “Il Personale è Politico”?

- 03/02/2021


La prima volta che sentii questa frase, era agli inizi del mio attivismo femminista: ricordo che ero stata invitata ad un incontro assieme alla CGIL per parlare di donne, per aprire una rassegna teatrale incentrata sulla femminilità (ovviamente, era Marzo… ma ci sta!).

All’inizio non avevo ben chiaro cosa significasse, poiché all’inizio non avevo ben in mente che cosa fosse la Politica e non capivo cosa c’entrasse il mio vissuto personale con quello che accadeva nel Parlamento. Ma è stato uno dei concetti che ha svoltato totalmente il mio modo di vivere.

Cos’è la Politica?

Scommetto che la prima cosa che vi viene in mente è il teatrino appena successo con Renzi che va contro Conte, la caduta del governo, Mattarella che convoca Draghi, Salvini che sbraita nei suoi discorsi e sui social network. Scommetto, che alla parola “Politica” una buona parte delle persona inizia ad andare in tilt: “Cos’è un deputato? Che fa!?” “Ma io il presidente della Repubblica non l’ho votato, dittatura!1!1!!” “aahhhh un governo tecnico, dittatura 2.0!!1!!” e così via.

Capisco perfettamente che il politichese è una lingua molto difficile ma soprattutto non si impegna granché nell’essere capita ed apprezzata. Non nascondo il mio dissenso al governo attuale, fatta di battibecchi senza scopo, e frecciatine sui social. Ci credo che le persone non ne vogliano sapere, ci credo che non vogliano impegnarsi a capire questo mondo.

Sento troppo spesso persone che si professano “apolitici” perché ciò che accade al governo e tutto ciò che c’è intorno fa schifo e io comprendo lo sconforto e l’avversione nel volersi interessare.

Ma ho una buona notizia: la Politica, quella con la P maiuscola, non è tutto questo. La Politica è il nostro sguardo sul mondo.

Tutto ciò che ci accade nella vita è Politica, ogni nostra scelta lo è. Quando qualcuno dice che non si interessa di Politica, sta dicendo “non mi interesso di ciò che mi accade o di ciò che mi accade nel mondo e di come decido di viverci”. C’è un detto che è uno dei miei motti principali, ed è dell’attivista e avvocato statunitense Ralph Nader.

“Se non ti interessi di Politica, sarà la Politica ad interessarsi a te”

ma soprattutto, deciderà per te. La Politica è nelle nostre vite, e ciò non significa essere iscritti ad un partito (da donna di sinistra, ad oggi non ho un partito di riferimento, ad esempio), ma significa essere consapevoli che la qualità dell’aria che respiriamo dipende dalla Politica, e che se paghiamo 3 euro al kilo del pane che mangiamo, dipende dalla Politica e che se cadiamo in bici a causa di una buca perché non c’è la pista ciclabile dipende dalla Politica.

Proprio perché la Politica è intorno a noi, è nella nostra vita, diventa più facile capire perché il Personale è Politico.

Cosa significa “Il Personale è Politico”?

Ora che è chiaro che la vera Politica ha un impatto sulla tua vita rimane più semplice capire questa frase, fondamentale per il movimento femminista.

Infatti, la femminista Carol Hanisch nel 1970 scriveva:

“I problemi personali sono problemi Politici. Non ci sono soluzioni personali in questo momento. C’è solo un’azione collettiva per una soluzione collettiva”

Se un problema non è solo tuo, è un problema Politico.

Il primo significato della frase è proprio questo: se non parli con nessun del dei tuoi problemi, inizi a credere che quel problema sia solo tuo, che la colpa sia tua, e non della collettività. Molto spesso, quasi sempre, qualsiasi problema che tu abbia non è solo tuo, ma anche di molt altr.

Ed ecco qui che il tuo problema non è personale, bensì Politico, proprio perché se un mio problema è di tutt, il vero problema è la società, e deve cambiare essa, non noi.

Al contrario, se il mio problema è personale, io sono un problema per me. Ma se vedo che il mio problema è politico, allora il problema lo ha chi ha il potere.

Esempio: se vengo fischiata per strada, e subisco delle molestie in strada o a lavoro e non ne parlo con nessuno, non saprò mai che questo accade a ben 1 donna su 4. E se questo accade a così tante donne il problema non è certo mio, ma di tutte.

E visto che è un problema di tutte, io ho il dovere di farmi sentire e dire la mia a riguardo, affinché qualcun se ne occupi.

Chiaro vero?

Ognun di noi ha il potere di cambiare le cose.

Il secondo significato, che ha rivoluzionato radicalmente il mio modo di vivere, ha a che fare con il potere che ognuno di noi ha.

Se la Politica è un modo di guardare il mondo e di viverci, allora ogni singola azione personale può davvero cambiare questo mondo e diventare quindi un azione Politica.

Basti pensare a tutte quelle volte che vediamo una persona che ha dei comportamenti sessisti, razzisti, omofobi o abilisti verso un’altra persona e decidiamo di non girare la faccia dall’altra parte ma agiamo. Oppure quando una donna chiama l’altra “troia” o “puttana” per insultarla (sapendo che la persona insultata non è una sex worker) farla ragionare, chiederle perché usare la parola “puttana” e non magari stronza, che ha anche il corrispettivo maschile (e di puttana no, o forse si, c’è puttaniere, ma nella versione maschile è una roba positiva, poiché un uomo che fa sesso con molte donne è figo, una donna purtroppo no).

Sono piccoli gesti personali, nel pubblico e nel privato, che possono cambiare le cose, dare l’esempio, dare forza ad altre persone nel fare meglio e agire nel giusto.

Tutt noi possiamo essere una miccia che può accendere il fuoco della giustizia e della parità, o che può aumentarne l’intensità fino a renderlo inestinguibile.

Bibliografia:

Parità in Pillole – Irene Facheris;
Manuale per Ragazze Rivoluzionarie – Giulia Blasi

Per approfondire : “Il personale è politico, storia e significato dello slogan femminista”

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Classe 1990, Pescarese di adozione. Attivista transfemminista e co-fondatrice del Collettivo Zona Fucsia, si occupa da sempre di divulgazione femminista. È speaker radiofonica e autrice in Radio Città Pescara del circuito di Radio Popolare con il suo talk sulla politica e attualità "Stand Up! Voci di resistenza". Collabora nella Redazione Abruzzo di Pressenza. È infine libraia presso la libreria indipendente Primo Moroni di Pescara e operatrice socio-culturale di Arci.

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