È stata depositata nella giornata di ieri la sentenza n.33 della Corte Costituzionale secondo cui l’ordinamento giuridico deve “garantire piena tutela all’interesse del minore al riconoscimento giuridico da parte di entrambi i componenti della coppia che ne hanno voluto la nascita e che lo hanno poi accudito, esercitando di fatto la responsabilità genitoriale“.
In questa storica decisione, la suprema Corte ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale sull’impossibilità di riconoscere in italia una sentenza di altro ordinamento (straniera) sull’attribuzione della genitorialità a una coppia di uomini uniti civilmente che ha fatto ricorso alla maternità surrogata in Canada.
Nel rendere inammissibile la questione, la Corte ha evidenziato la necessità di un intervento regolativo sulla questione con una legge del Parlamento, per colmare il vuoto normativo attorno al tema e formalizzare il legame tra i minori e i genitori non biologici.
In altre parole, la Corte ha implicitamente ammesso che i figli nati da maternità surrogata all’estero devono godere degli stessi diritti di tutti gli altri, consentendo anche alle coppie dello stesso sesso il pieno riconoscimento della genitorialità.
La vicenda
La vicenda riguarda un bambino nato in Canada nel 2015 attraverso la gestazione per altri, iscritto, con sentenza del paese di nascita del minore, figlio di due genitori di sesso maschile unitisi civilmente.
Giunti in Italia, gli uomini hanno richiesto il riconoscimento da parte dell’ordinamento italiano della sentenza canadese, per vedere equiparato il genitore d’intenzione con quello biologico. In virtù del divieto della pratica della maternità surrogata, perseguita penalmente in Italia (Fratelli d’Italia ha richiesto l’estensione come “reato universale“), la trascrizione di entrambi i genitori sull’atto di nascita è stato negato.
Nonostante la dichiarazione di inammissibilità, la Corte Costituzionale ha comunque ribadito che il divieto alla pratica della maternità surrogata “risponde alla logica di tutela della dignità della donna e mira anche ad evitare i rischi di sfruttamento di chi è particolarmente vulnerabile perché vive in situazioni sociali ed economiche disagiate”. Come però sappiamo, non in tutto il mondo la gpa rappresenta una pratica di sfruttamento, e di certo non in Canada dove è vietata in ogni forma la gpa retribuita.
Zan: “Il Parlamento accolga l’esortazione della Corte”
La sentenza è stata accolta con soddisfazione da parte del deputato PD Alessandro Zan, relatore della legge contro l’omotransfobia in attesa al Senato: “Oggi la Corte Costituzionale è stata chiara: ai figli di una coppia di genitori sia omosessuale che eterosessuale vanno assicurati gli stessi diritti” – ha detto in una nota – “Va posta la parola fine a una discriminazione insopportabile che dura da troppo tempo. Chi nega l’urgenza di riconoscere questi diritti, nega la realtà. Il Parlamento raccolga questa ennesima esortazione dei giudici costituzionali“.
È giunto a stretto giro il commento della Sen. Monica Cirinnà, responsabile diritti dem: “Ancora una volta, è la Corte costituzionale a dover indicare la strada al Parlamento nel tentativo di dare risposta a concrete domande di giustizia, riconoscimento e tutela. E anche stavolta, questo accade in relazione alla tutela delle persone più fragili e indifese: è successo per i malati, con il caso Cappato, e adesso accade per le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno” – ha riferito la Senatrice, che ha concluso con un annuncio – “Per questo presenterò al più presto un progetto di legge che traduca in un articolato i principi espressi dalla Corte. Quel che è certo è che esiste un vuoto, dolorosissimo, che il Parlamento dovrà colmare al più presto, senza strumentalizzazioni ideologiche e con un vero e proprio scatto d’orgoglio. Esiste, deve esistere, una politica capace di non ignorare la vita delle persone”.
La sentenza n.33 dell Corte Costituzionale sarà presto oggetto di una analisi approfondita nella rubrica BL Legalità.
fonte: Agenzia Giornalistica Opinione, Corriere della Sera