Salvatore Buzzi, l’imprenditore e imputato di Mafia Capitale, condannato a marzo a quasi tredici anni di reclusione, ha aperto un pub a Tor Vergata, Roma: il Buzzi’s Burger.
“Qui pagano tutti: amici, parenti e conoscenti, mentre i pubblici ministeri pagano doppio e i giudici triplo”.
Il suo nome ha riempito per anni le pagine dei giornali e i fogli dei tribunali. Conosciuto come socio di Massimo Carminati e arrestato a seguito dell’inchiesta Mondo di Mezzo, Salvatore Buzzi era il socio della cooperativa sociale 29 Giugno finita al centro di Mafia Capitale. Condannato a dodici anni, otto mesi e venti giorni nel marzo scorso, l’imprenditore ha subito presentato il ricorso in Cassazione per la pena, e in attesa di conoscere il verdetto dei giudici ha deciso di intraprendere una nuova strada.
Intervistato da ADNKronos, il protagonista di Mondo di Mezzo ha parlato così del locale: “Qui pagano tutti: amici, parenti e conoscenti, mentre i pubblici ministeri pagano doppio e i giudici triplo. Hanno invece diritto allo sconto gli ex soci e i dipendenti del gruppo 29 giugno”. Ironico e provocatorio anche nella scelta del menù, al Buzzi’s Burger i clienti potranno scegliere tra il “panino Libanese”, alias Franco Giuseppucci, ex capo della Banda della Magliana; “il Freddo”, “il Dandy”, “Er Bufalo”.
L’apertura a Roma di un pub gestito da un protagonista dell’inchiesta Mafia Capitale non è purtroppo uno spettacolo nuovo
«L’apertura a Roma di un “pub” gestito da un protagonista dell’inchiesta “Mafia Capitale” – locale il cui menù offre pietanze dai nomi tratti dalla galassia criminale emersa dall’inchiesta – non è purtroppo uno spettacolo nuovo. Già nel 2006 in Spagna una catena di ristoranti aveva adottato il marchio – per fortuna annullato dieci anni dopo dall’Unione Europea – “La mafia si siede a tavola”, con tutta una serie di riferimenti che volevano essere folcloristici mentre erano solo volgari, offensivi, inaccettabili. Che ora un’iniziativa del genere si possa realizzare nel nostro Paese è motivo di profonda preoccupazione” ha così commentato Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera.
Decidendo di aprire un locale del genere, con quel menù, Buzzi banalizza ancora una volta Mafia Capitale. La speranza è che i cittadini in questi anni abbiano potuto comprendere quanto accaduto e decidano di andare a mangiare da un’altra parte. La possibilità di cambiare e poter avere una nuova vita deve essere data a tutti, ma c’è un limite alla normalizzazione e alla legittimazione di azioni e personaggi criminali.