Dopo l’ultimo episodio avvenuto a Roma, dove la vittima 77enne è stata massacrata dal marito a colpi di fucile, il nostro orribile computo è arrivato a 97. Anche il 2021 segna nella nostra nazione una nuova brutta pagina di una mattanza continua. Gli ultimi episodi raccontano di violenze consumate da decenni dentro le mura domestiche. Su questo tema non esiste alcun Nord ed alcun Sud. La prima vittima di quest’anno è stata Laura Perselli, strangolata e poi gettata nell’Adige dal figlio Benno Neumair :il tutto si è consumato nella città di Bolzano.
L’Italia è unita nel segno di questo dramma sociale ed è la prima nazione in Europa per numero di vittime. Anche quest’anno.
Abbiamo scoperto, grazie ai dati Istat, che solo il 12%delle donne uccise aveva denunciato. Serve formazione anche fra forze dell’ordine e magistrati. L’allarme maggiore viene tra i giovani: diminuisce l’età degli autori delle violenze. Oltre che una legge ad hoc, che contrasti la misoginia (come lo era il dl Zan), serve immediatamente un vigoroso piano nazionale che implementi una cultura opposta al modello maschilista. Dalle scuole, ai posti di lavoro, passando dai palinsesti TV del prime time.
Afferma la Direttrice dell’Istat Linda Laura Sabbadini a Sky TG 24:“Sono numeri che ci raccontano che i femminicidi sono un problema permanente, un problema strutturale. La violenza contro le donne può essere veramente sconfitta se la combattiamo permanentemente, al di là dei governi. Serve fare un salto di qualità nella risposta di protezione nei confronti delle donne che subiscono violenza”.
Finché avremo una classe politica che applaude all’affossamento di leggi che contrastino l’odio e formulino piani educativi a tutela delle fasce obiettivo di violenza, la nostra nazione vedrà aumentare sempre di più il computo imbevuto di sangue.