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Drake – SCORPION : la Recensione

- 04/07/2018


Uscito negli store il 29 Giugno scorso, il quinto album di Drake, “SCORPION“, è un’opera monumentale nel suo genere.
L’album, diviso in due parti e composto da ben 25 canzoni, mette in luce la doppia anima musicale del cantante di origini canadesi, nato il 24 ottobre sotto il segno dello scorpione (da qui il titolo del suo ultimo lavoro).

SCORPION in vendita dal 29 Giugno in tutti gli stores

E non è un caso che il nuovo disco abbia visto la luce proprio in un periodo un po’ turbolento che minacciava il privato di Drake: era stato accusato di celare la propria paternità da un altro rapper, Pusha-T, che in una sua canzone “The Story of Adidon” diceva “Sta nascondendo suo figlio al mondo“.

Nella bellissima “Emotionless” il cantante ci parla del suo bambino, avuto dall’ex pornostar Sophie Brussaux con cui ebbe un brevissimo flirt. “Non stavo nascondendo il mio bambino al mondo – canta nel brano – Stavo nascondendo il mondo a mio figlio“. E ancora “Non voglio che ti preoccupi della casa in cui vivi o di chi ti ama di più o di chi non c’è” in riferimento al fatto che il bimbo crescerà con dei genitori separati.

Ma al di là di questo brano e della traccia che chiude l’album, “March 14“, Drake non canta solo del suo privato ma ci mette dentro tutta la sua rabbia e tutta la versatilità di artista: se la prima parte ci rimanda ai suoi primi lavori dove il cantante mostra di saper rappare; nella seconda parte si evidenzia la sua anima soul e R’n’B.

Oltre alla celebre “God’s Plan“, è nelle tracce “Nonstop” e “I’m Upset” e “Mob Ties” che Drake leva fuori gli attributi e ci fa capire chi è che comanda. Una vera bomba è la collaborazione con JAY-Z e la loro “Talk Up” così come è un piacere per le orecchie la track numero 10, “Sandra’s Rose“,  che è un eco del rap old school.

Se la seconda parte dell’album si apre su atmosfere più sensuali con l’ipnotica “Peak“, a brillare sono tracce come “Summer Games” (perfetta colonna sonora per un cocktail a bordo piscina o un pomeriggio al mare) o la già celebre “Nice For What” così come le sonorità avvolgenti del brano “That’s How You Feel“.

Ma le vere perle arrivano proprio sul finire di questo splendido progetto: se nel brano “After Dark” (feat. Ty Dolla $ign) Drake duetta con Static Major, scomparso il 25 Febbraio 2008; è nella gloriosa “Don’t Matter To Me” che possiamo riascoltare il compianto Michael Jackson in un inedito del re del pop rimasto incompiuto che ha fatto impazzire milioni di fans in tutto il mondo.

Sebbene l’album di Drake – nella sua complessità e durata (1 ora e 30 minuti) – potrebbe non essere apprezzato dal pubblico più giovane, abituato a hits di facile consumo e la cui soglia di attenzione è fin troppo bassa; resta uno dei migliori prodotti nel suo genere che potrebbe riservare sorprese anche per coloro che sono estranei a certe sonorità.
Si fa ascoltare con piacere. Magari in un lungo viaggio in auto in questo periodo di partenze e di vacanze. Sotto al sole o in una calda notte di fine estate, tra amici e due birre.

Nota dell’autore:
Questa recensione è stata scritta a quattro mani. Ringrazio vivamente Stefano Giagnorio per il suo prezioso supporto. Senza di lui, che mastica musica rap e R’n’B dall’infanzia, non avrei forse colto l’anima e le intenzioni di certi brani e dell’artista.

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Ossessionato dal trovare delle costanti nelle incostanze degli intenti di noi esseri umani, quando non mi trovo a contemplare le stelle, mi piace perdermi dentro a un film o a una canzone.

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