Parte la seconda puntata della kermesse sanremese.
Amadeus in giacca viola, quasi fuxia, quasi quaresima: evidentemente vuole giocare la carta Taffo.
Parte la necessaria parentesi dedicata a Monica Vitti. Mi chiedo quale geniale costumista non aveva notato l’inopportunità di vestire in quel modo il presentatore.
Inaugura la gara Sangiovanni. No, non è il primo maggio. Vestito con l’impermeabile rosa intona Farfalle. Coleotteri a parte, non comprendo perché debba interpretare la canzone come se si fosse ustionato la lingua con un pomodorino incandescente. Canzoncina profonda come una pozzanghera buona per i remix da Festivalbar.
Mentre Amadeus annuncia la nuova coconduttrice, la platea si scalda perché non sente nulla.
Arriva Lorena Cesarini: splendida, vestita di cristalli. Si rifiuta di guardare in faccia Amadeus. Come darle torto…
Secondo in gara Giovanni Truppi, che fino all’altro ieri credevo di essere uno dei pochi eletti che lo conoscesse. Elegantissimo con il completo da muratore di Afragola intona Mio Padre, mia Madre, Lucia. Canzone bellissima…per il Premio Tenco. Truppi a Sanremo è il pescespada intento a nuotare nel Deserto del Gobi.
Torna sul palco Cesarini. Il suo monologo-denuncia porta sul palco dell’Ariston l’odio subito prima di calcare quel palco perché persona nera. W l’Italia.
Nonostante il bel messaggio l’attrice appare fuori luogo in quel carrozzone. La sua genuina spontaneità sortisce l’effetto “martirio di Santa Cecilia”. Datele acqua e zucchero per riprendersi.
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Riparte la gara con Le Vibrazioni. Sarcina sfoggia un bel mocio vileda in testa. Opportuno lo stancil di Stefano D’Orazio sulla grancassa. La canzone sembra già sentita da qualche parte. Assomiglia alle canzoni de Le Vibrazioni. Autocopiarsi vince sempre tantissimo, mia cara Giuliiiaaaa…
Amadeus torna nel pubblico e fa alzare Paola Perego vestita da gelataia.
Arriva sul palco Checco Zalone, supplente eccelso di un ingrigito Fiorello alla canna del gas in battute da fare. Anzi no, Zalone è in piccionaia.
Fa il mattatore cozzalo: adattissimo per la serata. Si ride tanto e di gusto: finalmente!
La favola Calabrese fa scompisciare anche i sassi. Quando ha citato Fiorenza la Fata di Cosenza mi sono letteralmente sganasciato. Poi il baratro… Zalone utilizza stereotipi e schemi da bar sconfinando nell’offesa alla comunità trans. La cosa peggiore è che Amadeus lo spalleggia…Questo è troppo! Credendo di far ridere, ha veicolato l’ennesima narrazione tossica incrementando lo stereotipo di donna trans, sex worker, super dotata e brasiliana. Basta! Basta! Basta!
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Si riaccendono le luci. Pausini con la sua Scatola è soporifera. Ha fatto l’abbonamento come superospite. Dopo l’esibizione sorseggia un beverone Herbalife. Ripresasi dall’esibizione da karaoke, spiega la canzone che effettivamente peccava di ermetismo ungarettiano… ma anche no. Parte il panegirico evitabile con tanto di riferimenti filosofici del bus 733 Burago di Molgora – Cologno Monzese.
Appare Mika come il genio della lampada. Spoiler Eurovision?
Al basso, finge di suonare Alessandro Cattelan. Spoiler Eurovision?
Spoiler Eurovision!
Che originalità: non si parlava d’altro da tre mesi. Grazie Amadeus per queste sorprese!
La gara riparte con Emma. Dirige l’orchestra la Maestra Francesca Michielin (fantastico, ma ancor più fantastico è che non è vestita più da Mercoledì Addams). Emma interpreta la canzone come Amanda Lear. Canzone tiepida fino al ritornello dove ci concede la viva ispezione tonsillare. Gran voce! Applausi.
Indovinate? Pubblicità!
Riparte il festival. Matteo Romano, da sanremo giovani, intona Virale… che titolo… canzone leggerissima. Intonato è intonato, ma il testo è penoso.
Torna Cesarini, di fiori vestita, introduce Iva Zanicchi che candidamente ammette di essere caduta dai tacchi. Tentenna nel ricordare la seconda strofa. Nel verso “voglio amarti nelle mani” sono rimasto letteralmente interdetto (in che senso?). La canzone sembra un po’ quella dei piano bar anni ’90 e un po’ mazurka di periferia in salsa erotica. Non sbaglia una nota e con i suoi acuti spettina tutta la platea! Il momento riesumazione mammut siberiano pare riuscitissima.
Amadeus ci invita a risintonizzare le tv. Grazie.
Torna Checco Zalone nei panni di Ragadi [alias Rancore ndr] percula la nuova gerazione dei rapper: geniale! La Canzone Poco Ricco merita di vincere Sanremo.
Pubblicità tanto per cambiare.
Amadeus si è cambiato la giacca, questa volta color ghiaccio. Chiama nuovamente Lorena Cesarini vestita da tigre.
Arrivano Ditonellapiaga e Rettore vestita da Crudelia Demon dopo un frontale sulla Tiburtina.
Parte Chimica: wow!!!! Incredibile canzone che canteremo anche tra trent’anni!!!
Rettore , nonostante il trucco da zombie apocalittico, è un cavallo selvaggio sul palco.
Felicemente sorpreso!
Arriva il momento di Elisa dopo 21 anni. Vestita da regina degli elfi, non rinuncia all’effetto capello unto neanche questa volta. Parte una colonna sonora Disney, ma è la sua canzone sanremese. Ha cantato cose migliori. Questa è un po’ tiepida, scandeggiata di grinta, in pandan con l’abito sopracitato.
Momento sponsor pseudo ambientalista dell’Ente Nazionale Idrocarburi.
Riparte il markettone prodotto Rai: L’amica Geniale.
Che noia.
Torna sul palco dell’Ariston Fabrizio Moro di nero vestito per non smentirsi. Anche lui copia sé stesso. Non mi hai fatto niente, Moro, Sei tu sono solo parole…
Arriva Oronzo Carrisi, (Checco Zalone) cugino di Albano, virologo salentino. Teatrino medio.
Collegamento con la mitica Crociera inutile. Rovazzi e Berti cenano alle 23.32. La Berti è vestita da Rossella O’hara del carnevale di Viareggio.
Nuovamente pubblicità!
Dalla Crociera canta Ermal Meta con la barba. Che barba…
Ritorna la gara. Decimo cantante Tananai da sanremo giovani con Sesso Occasionale, che non parla di sesso occasionale. Tranquilli! Continua la moda delle interpretazioni al limite delle difficoltà fonetiche da prima elementare. Canzone leggerissimissima.
Torna la Canalis a parlarci della sua Liguria anche se abita a Como ed è nata a Sassari.
Riprende la gara con Irama questa volta in presenza (lo scorso festival partecipò in quarantena). Vestito con la rete spruzzata dalle mani di Spiderman, canta Ovunque sarai. Un lento piacione per le teenagers.
Arriva il dodicesimo cantante in gara Aka 7even. Perfetta così avrà una ottima resa radiofonica ma è un brano tiepidino per Sanremo, ottimo per gli straming.
Ultimi in gara Highsnob e Hu: praticamente Sigourney Weawer e il Cyborg di Alien: emozionatissimi. Un fiero Melozzi dirige l’orchestra per Abbi cura di te. L’esibizione ricalca un po’ quella dei Coma_Cose dello scorso anno. Il testo è gradevole se non fosse per questa stramaledettissima moda di cantare come se si avesse una patata in bocca o un problema alla mandibola. Pronunciate le vocali finali: vi prego!
Hu chiede se può dare un fiore al suo compagno di canto. Amadeus prende un mazzo a caso da dietro le quinte. Ci chiediamo ancora perchè, anche quest’anno, non hanno previsto omaggi floreali a tutti?
Pare ci sia l’ultimo stacco pubblicitario, ma il Tg ci attende…
Riparte Amadeus che apre la parentesi Olimpiadi Milano – Cortina 2026 per scegliere l’inno ufficiale dell’evento. Arrivano Arisa e Malika Ayane interpreti delle due canzoni in finale per scegliere questa colonna sonora. Una di loro due canterà alle Olimpiadi di Pechino per il passaggio di testimone.
Arriva il momento delle classifiche, ma vi riporto soltanto quella generale per sintesi e perché sono ormai le 00.45, insomma s’è fatta na certa come dicono a Roma.
- Elisa
2) Mahmood e Blanco
3) La Rappresentante di Lista
4) Dargen D’Amico
5) Gianni Morandi
6) Emma
7) Ditonellapiaga e Rettore
8) Massimo Ranieri
9) Irama
10) Fabrizio Moro
11) Giovanni Truppi
12) Noemi
13) Sangiovanni
14) MIchele Bravi
15) Rkomi
16) Achille Lauro
17) Matteo Romano
18) Habsnob e Hu
19) Giusy Ferreri
20) Iva Zanicchi
21) Aka /even
22) Le Vibrazioni
23) Yuman
24) Tananai
25) Ana Mena
Questa è la classifica della sala Stampa e vale solo un terzo del punteggio finale.
Ora si dorme!