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“Non arretreremo mai!”: la Rete194 dice no al divieto dell’aborto in USA.

- 03/07/2022


Lo scorso 24 Giugno, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha eliminato il diritto d’aborto nel proprio paese a livello federale.

La sentenza ha di fatto ribaltato la storica decisione, conosciuta come “Roe v. Wade”, che nel 1973 garantiva l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza su tutto il territorio statunitense, confermando così una previsione che da tempo avevamo. Ogni singolo stato americano potrà decidere di adottare la legislazione che preferisce riguardo all’IVG, senza vincoli a livello federale.

Decisione ampiamente criticata non solo dal presidente Joe Biden, che l’ha definita “il compimento di un’ideologia estrema e un tragico errore“.

Le conseguenze in USA non sono poi tardate ad arrivare: la Corte del Texas ha autorizzato l’entrata in vigore di una legge che vieta l’aborto e punisce con la carcerazione chi lo pratica, tornando così indietro di quasi un secolo in termini di diritti. Mentre New York invece va nella direzione opposta: sfida i 9 saggi sull’aborto e anche sulle armi, mettendosi alla guida degli Stati democratici decisi a rispondere alla svolta di destra del massimo organo giudiziario americano, che sta accelerando la spaccatura del Paese sul piano politico e ideologico.

In Italia, come in tutta Europa, la risposta è stata compatta, creando non poco fermento. Le associazioni e i collettivi femminili e femministi italiano hanno così risposto con un comunicato congiunto, che riporto qui:

“Assistiamo con orrore all’ennesimo attacco con cui si consuma, sui corpi delle donne e gestanti, la peggiore delle ingiustizie messa in atto da un sistema patriarcale e reazionario che punta all’arretramento dei diritti delle donne. Con l’annullamento della sentenza Roe vs. Wade del 1973 da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti si infligge un durissimo colpo alla salute, alla libertà, e si mette drammaticamente in discussione il diritto all’autodeterminazione e la tutela della salute di ogni donna e gestante.

Ciò che è recentemente avvenuto negli Usa colpisce tutte noi.

Ancora una volta assistiamo alla messa in atto di una strategia che cerca di colpire i diritti sessuali e riproduttivi da parte di organizzazioni che si muovono a livello internazionale in maniera coordinata.

Il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto alla salute che deve essere garantito in tutto il mondo e rispetto al quale vanno maggiormente tutelate le persone più vulnerabili: le persone a basso reddito, migranti o persone in transizione.

L’OMS nel marzo di quest’anno ha emanato le linee guida per la gestione dell’interruzione volontaria di gravidanza e tra le principali raccomandazioni ci sono la decriminalizzazione dell’aborto, la facile accessibilità, la preferenza per le metodiche farmacologiche, l’evitare periodi di attesa dopo la prima richiesta e correttivi per eventuali obiezioni di coscienza.

Video creato dalla rete nazionale Legge 194.

L’interruzione volontaria di gravidanza è una prestazione medica che va erogata utilizzando le tecniche più sicure e meno invasive: nel nostro paese è necessario che venga potenziata e sostenuta la rete dei consultori, che venga praticata l’interruzione di gravidanza mediante l‘utilizzo del metodo farmacologico in consultorio e in telemedicina, così che l’obiezione di coscienza non rappresenti un ostacolo per le donne che scelgono di interrompere una gravidanza.

Vediamo come in alcune regioni (che sono state diffidate alla Magistratura!) non sono state ancora recepite le linee di indirizzo ministeriali di agosto 2020 sull’utilizzo dell’aborto farmacologico.

Reagire collettivamente per sostenere la lotta delle donne e corpi gestanti a livello internazionale e pretendere una ampia e diffusa applicazione della legge 194 e il rispetto delle indicazioni dell’OMS a livello nazionale è urgente e necessario. Vogliamo avanzare con un Europa dei Diritti ! Non arretreremo mai!

Firmato da
Centro di cultura delle donne Hannah Arendt – Teramo (TE)
Molto+di194 – Rete Femminista Marche
Più di 194 voci – Piemonte
RU2020-Rete umbra per l’autodeterminazione
UDI PESCARA
Collettivo Zona Fucsia – Pescara

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Classe 1990, Pescarese di adozione. Attivista transfemminista e co-fondatrice del Collettivo Zona Fucsia, si occupa da sempre di divulgazione femminista. È speaker radiofonica e autrice in Radio Città Pescara del circuito di Radio Popolare con il suo talk sulla politica e attualità "Stand Up! Voci di resistenza". Collabora nella Redazione Abruzzo di Pressenza. È infine libraia presso la libreria indipendente Primo Moroni di Pescara e operatrice socio-culturale di Arci.

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