Fin dalla più tenera età chiunque ha giocato. partendo da forme molto semplificate di Gioco di Ruolo (GDR) con il “Facciamo finta che” passando per “uno, due, tre, stai la”. come insegnano il gioco non è fatto per produrre né per insegnare, ma nei fatti insegna e aiuta a sviluppare nuovi processi mentali. Quindi perché non può essere un supporto lavorativo? Oggi si parla di Gamification all’interno di contesti aziendali, di cosa si tratta?
Si può definire la Gamification come un insieme di regole che hanno l’obiettivo di applicare meccaniche ludiche ad attività che non hanno direttamente a che fare con il gioco.
Introducendo meccaniche e dinamiche e concetti come punti, missioni o livelli. questi escamotage motivano chi le usa riceve stimoli aggiuntivi a raggiungere predeterminati (es: il miglioramento delle proprie capacità, l’incremento delle performance, ecc.), modificando di fatto il loro comportamento.
Quando si utilizza il gioco si abbassano gli schemi formali e le difese e le persone introducono le loro reali competenze in una situazione inaspettata dando fondo alle loro risorse lavorative, personali e sociali.
E’ ingaggiante e coinvolgente le persone sono più invogliate a terminare l’attività ed è possibile fare dei giochi che simulano l’attività lavorativa.
Ho avuto esperienza diretta di aziende che utilizzano dei set LEGO per mettere alla prova le persone candidate attraverso la programmazione SCRATCH (programmazione a blocchi) e successivamente per formarle attraverso la stessa meccanica. Permettendo così anche chi è a corto di conoscenze in ambito di Coding di riuscire ad affrontare l’argomento.
Il gioco, inoltre fa mettere in relazione le persone e quando le persone si relazionano in maniera costruttiva il livello di coinvolgimento emotivo e di capacità di risoluzione problemi anche complessi aumenta, di conseguenza la produttività ne risente positivamente. L’unico modo per allenare il co-working vero è Imparando a stare con le persone.
