(Mosca) I 386 deputati russi della Camera bassa del Parlamento, la Duma, hanno votato all’unanimità in favore di una proposta di legge che vieta la transizione di genere. La proposta deve essere ancora approvata dalla Camera Alta, il Consiglio federale, e firmata dal presidente russo ma difficilmente incontrerà opposizione.
Il disegno di legge del Cremlino rientra nel pacchetto di leggi (da santa inquisizione) per proteggere quelli che considera i «valori tradizionali» del Paese. Il DDL vieta qualsiasi «intervento medico volto a cambiare il sesso di una persona», così come la modifica del proprio genere nei documenti ufficiali e nei registri pubblici. Le nuove clausole modificano anche il codice della famiglia russo, inserendo il cambiamento di genere tra i motivi validi per annullare un matrimonio e aggiungendo coloro «che hanno cambiato sesso» a un elenco di persone che non possono diventare genitori affidatari o adottivi.
I deputati descrivono la misura come una protezione della Russia dall’ «ideologia occidentale anti-famiglia» e alcuni di loro descrivono la transizione di genere come «puro satanismo», di agire quindi contro «il satanismo Lgbt».
La notizia ha scosso la comunità transgender del Paese già duramente oppressa e ha attirato critiche non solo dai sostenitori dei diritti LGBTQ+, ma anche dalla comunità medica. Lyubov Vinogradova, direttore esecutivo dell’Associazione psichiatrica indipendente russa, ha definito il disegno di legge «misantropo» in un’intervista all’Associated Press. Le procedure di transizione di genere «non dovrebbero essere vietate del tutto, perché ci sono persone per le quali è l’unico modo per esistere normalmente e trovare pace con se stesse», spieg Vinogradova.
Una coraggiosissima decina di attivisti ha tentato di manifestare dissenso davanti alla duma, ma sono stati tutti fermati dalla polizia.