A partire da oggi, essere omosessuali in India non è più considerato un reato.
La decisione, assunta dalla Corte Suprema Indiana, è giunta dopo settimane di dibattito attorno alla sezione 377 del Codice Penale, risalente nientemeno che all’età vittoriana, e finalmente depennato dall’ordinamento penale nazionale. Potete recuperare al ricostruzione della vicenda cliccando qui.
A leggere la sentenza è stato il Presidente Dipak Misra, che ha sottolineato come la sentenza, emanata da un collegio di cinque giudici, affermi che “Criminalizzare l’omosessualità è irrazionale e indifendibile“, e che la section 377 “era diventata un’arma per la persecuzione della comunità Lgbt“.
Al momento della lettura della sentenza, alcuni attivisti omosessuali ripresi dalla tv di Stato indiana, che si erano battuti perché venisse riconosciuto il loro diritto ad una libera sessualità, sono scoppiati in lacrime. Molti esponenti delle associazioni lgbt avevano infatti deposto le loro testimonianze davanti alla Corte, denunciando quanto la norma in vigore fosse lesiva della loro libertà individuale.
Ad esprimere la propria gioia tramite i social network, importanti esponenti dello spettacolo e del giornalismo come Karan Johar, regista indiano, e Mona Eltahawy, giornalista freelance egiziana, seguita da quasi 300.000 followers, che ha teittato la sua soddisfazione per la sentenza.
Yes, #India! Yes! Indian supreme court decriminalises homosexuality https://t.co/JLlnTRUZi8 #LGBTQ
— Mona Eltahawy (@monaeltahawy) September 6, 2018
Nessuna pronuncia è invece giunta da Narendra Modi, leader del governo conservatore e primo ministro in carica nella Repubblica Indiana, che sulla vicenda non ha mai espresso alcun parere, ma che è al centro di pettegolezzi, da anni, riguardanti la sua presunta omosessualità.
La section 377, nel parificare gli atti omosessuali come “offensivi contro la natura“, parificava di fatto l’omosessualità alla zoofilia, e poteva comportare anche una pena di reclusione da dieci anni fino al carcere a vita. Il dibattito sulla sua abrogazione è stato costante sin dal 2013, quando fu depennato dalla Corte di New Delhi e successivamente reintrodotto.
L’India è il secondo paese più popoloso del mondo, con i suoi 1,300 miliardi di abitanti. Pur non esistendo stime ufficiali, si presume che gli omosessuali siano all’incirca due milioni e mezzo. Diventa il 124° paese al mondo in cui l’omosessualità non è considerato reato. Tra le nazioni in cui essere gay è punito con il carcere, resistono ancora la Malesia, il Myanmar, la Tunisia, l’Algeria, la Libia, l’Egitto, gli Emirati Arabi, l’Afghanistan, l’Iraq, l’Iran e il Pakistan.
(credits immagine in evidenza: La Repubblica)