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Mario Mieli: per un mondo senza 11 Ottobre

- 11/10/2018
Un'immagine di Mario Mieli


Nel mondo di oggi sembra esserci una giornata per ogni occasione!

È finita l’era in cui bisognava ricordarsi solo della festa della mamma e del papà. Al giorno d’oggi abbiamo un numero indefinito di giornate dedicate a qualcosa.

Per farvi giusto un esempio nel mese di Ottobre ce ne sono ben 7! Dalla più classica Festa dei Nonni fino al più dolce Dessert Day (e sto sfogliando solo uno dei 20.000 calendari che i più esperti Social Media Manager usano per riempire le vostre bacheche di post divertenti ed emozionali)!

In questo mese di castagne, primi freddi e coccole sotto al piumone c’è, però, una giornata in particolare che ha smosso il nostro interesse: La giornata internazionale del coming out!

Convengo con molti scettici che non c’è bisogno di una giornata per poter ricordare o celebrare avvenimenti o eventi importanti. È anche vero, però, che è inevitabile che in quei giorni la nostra concentrazione sul tema si amplia, permettendoci di riflettere qualche minuto in più.
Ed è proprio quello che abbiamo fatto in questa special edition di BL Tales!

Mario Mieli (1952-1983) in una stampa dell’epoca.

Questa volta volevamo superarci e provare a raccontare, secondo la nostra visione, un personaggio chiave per i nostri diritti e pioniere degli studi di genere. Esatto, stiamo parlando proprio di lui, di Mario Mieli! 

Non vi nascondo la difficoltà nel battere questi caratteri, nel parlare di un personaggio considerato come il fondatore del movimento omosessuale italiano!

A mio parere ogni riga e ogni scritto non avrà mai la forza di rappresentare un ragazzo che, nell’Italia degli anni 70, ebbe il coraggio di dar sfogo alla sua identità e di scendere “in piazza” e parlare, per la prima volta, per un gruppo di persone che fino a quel momento non aveva mai avuto voce in capitolo.

La sua forza, il suo operato e l’ispirazione che ha suscitato negli anni hanno permesso, al più ampio movimento LGBT, di fare passi davvero importanti!

E non mi riferisco tanto alla tortuosa strada verso i nostri diritti (che è ancora bella lunga) ma quanto alla capacità di portare sul tavolo un argomento considerato solo come un perverso taboo.

La sua vita da attivista inizio prestissimo! Basti pensare che a soli 19 anni divenne uno dei fondatori della prima associazione italiana per il movimento di liberazione omosessuale.

Mario Mieli ad un primo incontro al Fuori! di Torino

Nella sua vita, purtroppo breve, si è impegnato in modo infaticabile per la comunità LGBT ma ciò che mi ha affascinato di più non è stato tanto il suo impegno quanto più la sua filosofia.

Se avete voglia vi invito ad approfondire il tema e vi renderete conto di quanto certe sue idee, all’epoca rivoluzionarie, sono diventate base fertile per il movimento così come lo conosciamo oggi.

Ad esempio, nel suo primo lavoro, forse anche il più famoso, si parla di “Educastrazione”. Termine con cui Mieli voleva sottolineare la tendenza della società a censurare le esplorazioni di genere, soprattutto in tenera età.

Nello specifico egli scrive:

la società agisce repressivamente sui bambini, tramite l’educastrazione, allo scopo di costringerli a rimuovere le tendenze sessuali congenite che essa giudica perverse

Il vero problema, come dice Mieli, è che per la società tutto ciò che è legato alla sfera dell’eros è considerato perverso, come se in nessun modo possa essere riconosciuto il “diritto di godere eroticamente”. Invece, secondo lui, ogni persona è “potenzialmente transessuale” e ogni uomo e ogni donna può essere, quindi, omosessuale. Ed è proprio qui che ho trovato il suo pensiero perfetto per questo giorno!

L’11 Ottobre nasce per celebrare il momento in cui un ragazzo o una ragazza, omosessuale, ha sentito la necessità e la voglia di comunicare a qualcun’altro il proprio orientamento, decidendo in quel preciso istante che non c’è più nulla da nascondere!

Eppure non ci dovrebbe esser, nel migliore dei mondi possibili, il bisogno di comunicare qualcosa.

Mieli, prendendo spunto da Freud, sostiene l’idea che non ci sia nessuna opposizione tra l’eterosessualità e l’omosessualità. Nessuna delle due strade deve corrispondere, necessariamente, ad una normalità psichica, somatica o ormonale.

Mi piace pensare, esplodendo un po’ il concetto, che non ci dovrebbe essere nessun momento Coming Out in un mondo effettivamente egualitario. Nessuno dovrebbe sentire la necessità di dover spiegare qualcosa di banalmente naturale.

Un estratto dal prossimo Film di Mario Mieli firmato da
Andrea Adriatico.

L’eterosessualità e l’omosessualità sono entrambe espressioni del nostro profondo essere transessuale e tendenzialmente polimorfo. Il problema è nella società che vuole farci credere che l’unica normalità sia quella della mono-sessualità etero, impostando la sua educazione (civica, scolastica, familiare e religiosa) solo in questo senso.

Davvero complesso il suo lavoro, impossibile da racchiudere in un articolo che vuole essere semplicemente un piccolo monito per ricordarci di una personaggio che ha speso la sua vita per iniziare una lotta ad oggi ancora aperta.

E come sempre, cari lettori, chiunque voi siate, qualunque cosa vi sentiate di fare fatela!
Se oggi volete urlare al mondo quanto vi piace essere delle Diveh fatelo senza problemi!
Se oggi volete restare in silenzio fatelo senza problemi!

È la vostra storia e solo voi sapete come deve essere scritta e narrata!
Buon Coming Out (e non) a tutti!

(Per ulteriori approfondimenti vi consiglio di scaricarvi gratuitamente il libro Elementi di critica omosessuale di Mieli a questo link).

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