INTERSTELLAR (2014) è stato il nono film di uno dei registi più talentosi e originali dei giorni nostri.
Un viaggio epico che racconta di speranza, di umanità e di amore nell’infinito spazio sconosciuto.
Una piaga sta uccidendo i raccolti della Terra. Da diversi decenni l’umanità è in crisi: il cibo scarseggia e quasi tutti sono diventati agricoltori per fronteggiare il peggio.
La scienza pare ormai dimenticata.
Tuttavia le risposte non vanno ricercate nel suolo che a stento offre cibo, vanno cercate altrove. Forse addirittura oltre il nostro piccolo sistema solare. Un gruppo di astronauti tenteranno l’impossibile.
Christopher Nolan dopo i labirinti della mente (MEMENTO, 2000) e quelli del sogno (INCEPTION, 2010) si misura con l’infinito spazio.
Una scelta audace e sfrontata, forse una svolta registica pindarica che non ammette errori.
Fin da subito è evidente il richiamo e il rispetto che egli ripone verso quella pietra miliare del cinema che è stato 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO.
Nolan guarda al maestro Stanley Kubrick ma tenta di andare oltre, per trovare La Risposta che tutti cerchiamo.
Dopotutto negli anni questo regista ha scritto e diretto dei veri e propri gioielli, cimentandosi con i più variati generi cinematografici. Basti pensare a titoli meravigliosi come INSOMNIA (2002) o THE PRESTIGE (2006).
Ha rivoluzionato il panorama dei supereroi dimostrando che l’intrattenimento possa coesistere con un’attenta analisi e introspezione psicologica dei suoi tormentati personaggi nella trilogia de IL CAVALIERE OSCURO.
Nolan è prima di tutto abile narratore e ingegnere meticoloso, capace di costruire storie e trame solide, avvincenti, complesse e spiazzanti.
In INTERSTELLAR scomoda la fisica quantistica, i mondi pentadimensionali,i buchi neri, i moti perpetui, le ellissi temporali, così da mettere a dura prova le facoltà intellettive dello spettatore medio.
Egli deforma il tempo a suo piacimento e accelera la narrazione dove altri si soffermerebbero per poi dilungarsi in scene e dialoghi che rallentano l’azione.
Ed è forse il tempo (la sua durata) l’unica pecca di quest’opera articolata e che mette nel calderone più del necessario.
Un capolavoro come GRAVITY di Caruón era giunto solo un anno prima, ma nella sua semplice e scarna sceneggiatura e nel montaggio vertiginoso aveva saputo rivoluzionare il genere fantascientifico.
Come in tutti i suoi film Nolan assembla un cast stellare, tra cui brillano un sempre più bravo e intenso Matthew McConaughey e una volenterosa e toccante Jessica Chastain. Interessante è la presenza di Matt Damon in un ruolo che per certi versi è speculare e opposto a quello che interpreterà di lì a poco nel film THE MARTIAN (2015) di Ridley Scott.
INTERSTELLAR, forte di un’idea ben realizzata, impreziosita da un montaggio e una colonna sonora robusta ed emozionante, è forse vicino al capolavoro o quantomeno gravita attorno alla sua orbita.
Esso merita sicuramente più di una visione perché venga compreso pienamente.
Perché il viaggio che Christopher Nolan ci chiede di fare sfida le leggi di gravità e quelle del tempo, guarda oltre il conoscibile, forse azzarda più del dovuto col rischio di perdersi chissà dove, ma va a toccare, inaspettatamente, il nostro cuore e in esso trova la sua ragione.