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Il Trono di Spade: recensione puntata 8×01: Winterfell

- 16/04/2019
jon e daenerys game of thrones


Winter has come.

Possiamo riassumere così la puntata 8×01 del Trono di Spade, tornato sugli schermi di tutto il mondo nella notte tra il 14 e il 15 aprile.

Trattandosi di un evento che smuove appassionati delle serie tv e delle saghe fantasy di ogni ordine e grado, abbiamo deciso di seguire, puntata dopo puntata, tutte le vicende di Westeros fino all’ultimo, attesissimo episodio che, si spera, ci regalerà l’agognata conquista dell’iron throne.

La nuova sigla

Per la prima volta dopo sette stagioni, non è più Approdo del re (King’s landing) il punto d’inizio del nostro viaggio attraverso il continente occidentale, ma la barriera, ormai abbattuta, dalla quale affiora una tenebrosa minaccia. Gli estranei stanno arrivando, e con loro tutta l’armata dei non morti che hanno oltrepassato l’ultimo ostacolo che li frapponeva al resto del continente.

Vediamo Ultimo focolare (Last heart), il castello più a nord dei 7 Regni dimora degli Umber (che ricordiamo per aver dato ospitalità – salvo poi tradirlo – al piccolo Rickon Stark), Grande Inverno (Winterfell), che non ci accontentiamo più di guardare dall’alto ma esploriamo nei suoi due ambienti principali: la Sala Grande e le Cripte.

Si giunge poi ad Approdo del Re, che diventa il punto d’arrivo del viaggio della sigla. C’è la balestra fatta costruire da Qyburn, il teschio di Balerion il terrore nero, che portò i Targaryen alla conquista dei 7 regni, fino al Trono di Spade, forgiato dal fuoco stesso di Balerion e simbolo del potere che domina su tutto il Continente Occidentale, su cui si erge lo stemma dei Lannister.

La recensione

Puntata interlocutoria, la 8×01, con molti momenti prevedibili, ma necessaria per cominciare a tirare le fila di trame e sotto trame che si dipaneranno per le ultime sei puntate che finalmente daranno una conclusione alla saga.

Grande Inverno

Come dagli occhi di un bambino del nord assistiamo all’arrivo di Immacolati e Dothraki, l’imponente armata di Daenerys Targaryen annunciata come nuova regina. Sappiamo, infatti, che Jon Snow si è alleato con la sua nuova regina per combattere la minaccia degli estranei e dei non-morti, ma il Nord “non dimentica“, ed è restio a cambiamenti così repentini. Lo capiamo dai loro sguardi diffidenti verso la nuova regina, che sfila mostrando tutta la sua enorme potenza (draghi inclusi), e dal malcontento dei Lord nella Sala Grande – con tanto di Lady Mormont inviperita – per aver incoronato un Re del Nord ormai sottomesso.

Molti incontri: Daenerys e Sansa, Jon Snow e Brandon, Jon e Arya, Arya e il Mastino, Sansa e Tyrion. Tra abbracci, occhiate d’intesa e rancori non ancora sopiti, tutto lascia presagire che avverranno scontri importantissimi e fondamentali per lo sviluppo della guerra.

Arya e Jon game of thrones
Arya e Jon Snow

Mentre una Lady Sansa rassegnata (“Winterfell is yours, your grace“, dirà a Daenerys, sforzandosi di apparire convincente) si preoccupa per l’enorme armata da sfamare giunta a Grande Inverno (e due draghi impossibili da gestire, pronti a mangiare qualunque cosa sia alla loro portata), un’operosa comunità è intenta a forgiare armi fatte di vetro di drago. Infine, Jon Snow e Daenerys, innamorati come due adolescenti, vivono un tristanzuolo momento di passione tra le fredde lande ghiacciate. Laguna blu in the north.

In tutto ciò, Sansa sembra l’unico personaggio razionale e lucido: quando Tyrion le prospetta l’arrivo dell’armata dei Lannister, si prende gioco di lui. Nessun’armata dei Lannister giungerà a Grande Inverno, e Cersei non ha nessuna intenzione di rispettare le sue promesse, né di concedere la tregua.

Approdo del Re

Mentre a Grande Inverno si avverte la minaccia dei non morti, ad Approdo del Re Regina Cersei Lannister, prima del suo nome, Regina degli Andali e dei Primi Uomini è sempre più sola. Abbandonata anche da suo fratello Jamie, è rimasta con il suo Primo Cavaliere Qyburn e la Montagna, le sue due manifestazioni del potere: la mente e il braccio, l’astuzia e la forza.

cersei trono di spade
Cersei Lannister / credits HBO

Ormai totalmente soggiogata dalla sua fame di potere (“Good” risponderà con un sorriso beffardo alla notizia che i morti hanno varcato la barriera), accoglierà la Compagnia Dorata nella Fortezza Rossa, tuttavia dispiaciuta per non avere elefanti al suo servizio, e si concederà al gretto Euron Greyjoy. Sembrerebbe quasi una resa di Cersei, ma sappiamo che la primadonna dei Lannister non farebbe mai nulla senza un secondo fine: è già incinta di Jamie, dal quale ha avuto già tre figli (due dei quali diventati sovrani: da sterminatore di re a inseminatore di re è un attimo). Perché Cersei vuole far passare suo figlio come un discendente dei Greyjoy? Ripicca verso il tradimento di Jamie o un’assicurazione per il futuro dell’alleanza con gli uomini delle Isole di Ferro? Oltretutto lo stesso futuro di Pyke è incerto, adesso che Theon ha liberato Yara, la quale è decisa come non mai a riprendersi il trono che le spetta.

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Qyburn riferisce a Cersei che i morti hanno varcato la barriera / credits HBO

La rivelazione

È giunto anche il momento per Jon di scoprire la sua vera identità, quella di erede al trono dei Targaryen: è Samwell Tarly (incalzato da un impaziente Brandon) a comunicarglielo nelle cripte di Grande Inverno, proprio davanti alla statua di Ned Stark. Jon non è un bastardo e non è nato al nord, ma è Aegon Targaryen, sesto del suo nome e figlio legittimo di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen, fratello di Daenerys. Una scena giocata tutta sui primi piani e sull’incredulità di Jon Snow, che si pone davanti due interrogativi: come dirglielo a Daenerys? Ho veramente fatto l’amore con mia zia?

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Jon Snow è Aegon Targaryen, erede al trono di Westeros / credits HBO

I non morti a Ultimo Focolare

Notizia importantissima: Thormund e Beric sono vivi! Scampati alla distruzione di Forte Orientale ad opera di Viserion, veniamo a scoprire che i nostri stanno perlustrando i Castelli del nord sulle tracce dell’esercito dei morti. Arrivati a Ultimo focolare, trovano i guardiani della notte e un’amara sorpresa: il piccolo Umber è stato ucciso e trasformato in un non morto, prontamente bruciato da Beric, e attorno a lui pezzi di cadaveri disposti quasi a spirale (in una forma che il telegraph ci ricorda essere ricorrente nelle stagioni precedenti, ma che potrebbe rappresentare anche il drago a tre teste dello stemma Targaryen) si configurano come un messaggio da parte del Re della Notte: la minaccia è più prossima di quello che si pensi.

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Tormund e il piccolo Umber, ormai trasformato in non-morto dagli Estranei / credits HBO

La puntata si chiude con l’incontro che ha dato vita all’intera storia: quello con Brandon Stark, che il cavaliere dei Lannister spinse gi dalla torre dopo aver scoperto l’inconfessabile segreto del suo incesto. E i loro sguardi sembrano voler raccontare molto più di quello che sembra.

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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