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Il Trono di Spade: recensione puntata 8×03 “La lunga notte”

- 30/04/2019
recensione trono di spade 8x03


Dopo due puntate introduttive alla “grande guerra“, eccoci giunti all’episodio più atteso (e temuto) di tutta la saga: la battaglia di Winterfell, lo scontro tra i vivi e i morti, l’affondo finale dell’esercito del silenzio sulla roccaforte del Nord.

Per mettere in scena l’epica battaglia, la produzione HBO non ha badato a spese. 750 comparse in scena, due mesi di registrazioni in notturna in condizioni proibitive e una durata complessiva di 82 minuti: qualcosa di mai visto in tv e che non ha tradito le attese dei milioni di fans dello show.

Per la prima volta, tutti i personaggi principali dello show si sono ritrovati nello stesso luogo a combattere lo stesso nemico: Stark, Lannister, Mormont, Bruti, Guardiani della Notte, Greyjoy, Immacolati, Dothraki e persino Melisandre, la sacerdotessa “Anna Maria Franzoni” della serie tv, devota al Signore della Luce, che si è messa a disposizione dei vivi per combattere la lunga notte.

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“Tutti pronti?” (credits: HBO)

La battaglia ha inizio con il primo assalto dei dothraki sui loro cavalli, forti delle loro armi infuocate dalla sora Melisandre che poco prima, biascicando qualcosa in valyriano, aveva dato luce alla schiera infinita degli stalloni del mare d’erba. Guidati da Ser Jorah Mormont tornano in pochi: le loro falci, in lontananza diventano lumini, fino a spegnersi di lì a poco. Gli Immacolati, con Verme Grigio in testa, capiscono che c’è da avere seriamente paura.

Sul fronte nord ci sono Ser Brienne col fido Podrick e Jaime, e poco più in là Edd con ciò che resta dei guardiani della notte, Tormund e il povero Sam Tarly.

Comincia la battaglia

Capiamo subito che qualcosa va storto. I non morti sono tanti, troppi, e non sono esseri senzienti. Combattono, come ci hanno già abituati a vedere, senza criterio e senza paura, comandati a distanza dal Re della Notte che sta per arrivare cavalcando Vyserion, facendosi attendere come una giovane sposa nel suo giorno più lieto.

Dopo una prima ritirata, e nonostante il fuoco di Rheagar e Drogon, Winterfell comincia a cedere. Non basterà Melisandre che, in grande spolvero, darà fuoco alla trincea per difendere la roccaforte degli Stark. I morti, con tutta la loro ferocia ineluttabile, si insinuano nelle mura di Winterfell. Arya mette a frutto gli insegnamenti di tutti questi anni e comincia a combattere come una erinni, abile, veloce e spietata, come la morta contro la quale combatte. In tutto ciò, la guardia di Edd finisce inesorabilmente e la piccola, valorosa Lady Mormont, che abbiamo imparato a conoscere come una ragazza risoluta e determinata alla fine della sesta stagione, perisce in battaglia. Ma non prima di aver distrutto un gigante in una delle scene più impressionanti di tutta la puntata. Brava Lady Mormont. ti ricorderemo come l’emblema di una casata “piccola, ma orgogliosa” che ci ha donato grandi eroi.

Curiosità: il gigante nonmorto viene distrutto esattamente nel punto in cui, nelle battute finali della battaglia dei bastardi, il prode Wun Wun si immolò per la causa del Nord.

8x03 recensione
Onore a te, Lady Mormont

E mentre si lotta, giù nelle cripte la paura dell’ignoto è anche più forte.

Arriva il re della Notte, e mentre Vyserion sputa fuoco blu con una rabbia incontrollata verso Drogon, Rheagar e Jon Snow (che di certo non ricorderemo per il grande contributo a questa battaglia) cercano di disarcionarlo senza esclusione di colpi. Il Re della Notte cade da Vyserion, precipitando nel vuoto. Ovviamente non morirà, e anzi vedremo sul suo volto un orrido sorriso beffardo quando Daenerys, sicura di averlo in pugno, tenterà di incenerirlo. Inutilmente. Il male impersonificato è totalmente immune al fuoco.

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Semo tutti bravi a dì “Dracarys”. (credits: HBO)

Mentre Jon, che oltre a non sapere niente non FA niente, cerca di colpirlo alle spalle, il Re della Notte rimpolpa il suo esercito resuscitando tutti i morti nei paraggi. Questo fa sì che non solo tutti gli immacolati e i dothraki uccisi tornino in vita con gli occhi azzurri e ormai votati alla causa oscura, rendendo schiacciante la loro superiorità numerica, ma che anche tutti gli Stark e affini sepolti nelle cripte di Winterfell si risveglino, rendendo “il posto più sicuro” una gabbia dalla quale è impossibile uscire vivi. Sarà il coraggio di Sansa e Tyrion a mantenere la siruazione sotto controllo.

“Le cripte sono il luogo più sicuro”
Eh, certo

Tuttavia, mentre il Re della Notte con la sua scorta di estranei sta per raggiungere Brandon, il corvo a tre occhi, per distruggere la memoria di Westeros per sempre e far calare la notte eterna, Arya viene salvata da Beric, che esaurisce le vite (capiremo perché: il Signore della luce aveva in serbo per lui proprio questo, salvare la vita di Arya), e dal Mastino, che si decide a sfidare il fuoco per salvare la sua piccola guerriera. Melisandre, nascosta nelle sale più interne di Winterfell, preannuncia qualcosa di importante: Arya sta per compiere qualcosa di grandioso. Iniziamo a capire il senso della profezia della Sacerdotessa nella terza stagione, quando vedendo Arya disse di scorgere “occhi marroni, verdi e azzurri, occhi chiusi per sempre“.

“Cosa diciamo al signore della morte?” “Non oggi”

E dopo aver detto addio a Theon Greyjoy, che sacrifica la sua vita per difendere Brandon (ciò che è morto non muoia mai pure pe’ te), è Arya – a sorpresa – a infliggere il colpo di grazia al Re della Notte, con la daga in acciaio di Valyria che ditocorto voleva utilizzare per uccidere Brandon, e che proprio Brandon aveva consegnato ad Arya. Un colpo di scena inimmaginabile per una morte sospirata, che tutti noi avremmo attribuito a Jon Snow.

ARYA STARK REGINA DEL MONDO

Il Re della notte cade in frantumi, gli estranei esplodono, i non morti tornano a riposare in pace. La Grande Guerra è vinta.

E se Daenerys piange Ser Jorah con Drogon che si accoccola attorno a lei, tutti gli altri possono deporre le armi e ringraziare di essere ancora vivi. La pace è ripristinata, il nemico più grande è stato sconfitto in quella che è stata la puntata più incredibile di tutte le serie tv, capace di unire allo spettacolo uno stato di immedesimazione estremo.

E adesso?

Cosa accadrà da questo momento in poi? Non ci è dato saperlo. Cersei latita da due puntate, e proprio questa scelta ci sembra chiara: il suo contributo alla grande guerra è stato nullo, ha voltato le spalle anche a suo fratello Jaime, ed è sola al mondo con un capitano privo di scrupoli. Sarà lei il nuovo villain, il più estremo e il più spietato? La narrazione del Trono di Spade ci ha abituati a grandi colpi di scena, e l’ultima guerra, quella di conquista al Trono, è ormai vicina e inevitabile. E di certo non mancheranno scene e carneficine

Siamo sicuri che la forza di aver sconfitto il male “in ghiaccio e ossa” renderà Daenerys e i suoi sicuri di poter fare qualunque cosa. Restano comunque molti interrogativi, anche perché va ricordato che l’armata di Daenerys si è letteralmente dimezzata.

Facciamo così: aspettiamo il prossimo lunedì godendoci una gioia, la prima dopo molte puntate, perché l’unica certezza è che, da qualunque parte la si guardi, non ce ne saranno molte altre.

Noi così fino a lunedì prossimo
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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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