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Della Gentilezza e del Coraggio di GIANRICO CAROFIGLIO (Feltrinelli) Recensione


Con molta probabilità, il libro che recensirò questa settimana, è il saggio più opportuno da leggere in questo periodo storico. Mai, come in questo caso, aver messo nero su bianco cosa debba essere il dibattito politico, aiuterà lettori e cittadini a mettere “la palla al centro” ristabilendo, idealmente, i paletti del sano dibattito politico.

Della Gentilezza e del Coraggio – breviario di politica e altre cose di Gianrico Carofiglio edito da Feltrinelli.

LA TRAMA

La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l’ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l’ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall’esercizio della critica e dunque della sorveglianza.
In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall’accettazione attiva dell’incertezza e della complessità del mondo, ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace.
Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali. Prima fra tutte la parola gentilezza. Non c’entra nulla con le buone maniere, né con l’essere miti. Ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva. Per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell’intelligenza, una virtù necessaria a trasformare il mondo. E contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un’attività sovversiva, che dovrà definire l’oggetto della nostra azione, della nostra ribellione. “Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani.” Un inedito, avvincente manuale di istruzioni per l’uso delle parole, del dubbio, del potere. Un grande romanziere racconta la passione civile, l’amore per le idee, le imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario.

LA RECENSIONE

Diciamolo chiaramente: Carofiglio scrive benissimo. Che siano romanzi o saggi la sua penna è tagliente come una katana da samurai. Probabilmente qualche lettore può essere messo alla prova dallo stile di Carofiglio. Insomma, non scrive come Liala o Fabio Volo: questo è indubbio! Carofiglio è un intellettuale a tutti gli effetti. Come un faro, squarciando l’oscurità, ci illumina la rotta di notte col mare in tempesta. Ed è proprio quello che stiamo vivendo in questa epoca. La perturbazione maligna è data dal linguaggio tossico che alcuni leader politici utilizzano per fomentare la pancia e la viscerale paura dei cittadini.

Carofiglio in questo saggio si trasforma in una sorta di Maestro ascetico orientale. Il Pai Mei della nobile arte della gentilezza come unica via “non violenta” da percorrere per affrontare i nemici ed accendere un dibattito costruttivo. “La pratica della gentilezza non significa sottrarsi al confronto. Al contrario, significa accettarlo, ricondurlo a regole, renderlo un mezzo di possibile progresso e non un evento di distruzione “(pp. 15-16).

Il confronto con il celebre personaggio di Kill Bill non è un caso. Carofiglio, appassionato di arti marziali, prende spunto dall’etimologia giapponese di una pratica olimpica: il ju-jutsu, che significa “arte della cedevolezza” …. Ovviamente Carofiglio non cede e non cade, ma anzi, consiglia di accompagnare il colpo subito senza opporre resistenza, ma provocando la perdita dell’equilibrio dell’avversario…

Il cuore del libro è una riflessione puntuale sul processo di banalizzazione a cui, quotidianamente, siamo esposti. Banalizzando ogni problematica e riducendo a soluzioni-slogan qualunque forma di dibattito, il politico medio italiano crea una cortina populista che annebbia la percezione del reale di tutti.

Nella parte finale del libro si arriva a riflettere in maniera essenziale sul perché la gentilezza sia un’arma imprescindibile, in politica e nella vita comune di tutti gli esseri umani. “Parafrasando la celebre battuta di un altrettanto celebre e amatissimo film: noi non ci comportiamo con gentilezza e con coraggio perché è una cosa carina. Ci comportiamo con gentilezza e con coraggio perché siamo membri della razza umana” (p. 114)

Sia ben inteso, l’esercizio di Carofiglio esula da qualunque forma di partitismo. Non v’è traccia di colore politico nelle sue bellissime speculazioni. Quindi, chi ha il retropensiero di una qualunque tendenza politica dell’autore deve assolutamente ricredersi. Semmai, potrà assaporare il pensiero di un ‘anima schietta, saggia ed assolutamente indipendente.

Che dire: questo libro è essenziale!

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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