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Diario del Fante: Day 1 (impressioni della redazione in trasferta)

- 23/08/2024


(Torricella Peligna). Volge al termine la prima giornata della 19^ edizione del Festival John Fante “Il Dio di Mio Padre”. Vogliamo proporvi le impressioni delle redazione presente al festival tra veterani e neofiti di questo piccolo Grande festival culturale italiano.

Salvo Ardizzone (l’uomo della prima volta al festival): Straordinaria inaugurazione del festival John Fante a Fallascoso, frazione di Torricella. Scenografia naturale creata dallo Skyline de La Majella. Emozionante l’arrivo della figlia di John, Victoria accompagnata dal fratello Jim. Variopinto il saluto tra salumi nostrani e l’accento americano di Vittoria. Singolare l’accento inglese maccheronico degli avventori del luogo… Il libro del giorno per me il 599 di…. Antonello Murer
L’emozione più forte Vito Teti l’antropologo che ha parlato della restanza mi ha ricordato la mia partenza dal mio paese….

Alessandra Ventura (la Prof. habituè del festival): Giornata di apertura: riscoperta del senso fantiano del festival a partire dal lessico: radici e ritorni, restanza, riscatto, resistenza!

Daniele Astolfi, scrittore e giornalista, presenta “La Brigata e la Maiella. Suggestioni tra mito e antropologia” (Solfanelli editore, 2024), una ricostruzione dell’epopea della Resistenza maiellina, composta in gran parte di giovanissimi, da cui emerge con forza l’umanità, da un lato, del comandante Ettore Troilo, che ordinò che i morti fossero tutti seppelliti, fascisti e nazisti compresi; dall’altro, del maggiore inglese Lionel Wigram, il primo appoggio istituzionale alla riscossa dal basso della gente abruzzese, il quale può essere addirittura definito un pacifista, se è vero che, nelle sue intenzioni, le battaglie dovevano fare il maggior numero di prigionieri possibile e nessum morto. L’autore si commuove nel ricordare la visita al cimitero di Ortona, dove Wigram è seppellito rivolto alla Maiella. E un pensiero lo dedica a tutti quei bambini che, nati in un mondo già in guerra, conobbero per la prima volta la pace.

Oscar Innaurato (il veterano): Prima giornata croccante come un gambo di sedano nero delle coste di Torricella: chi lo avrebbe detto che si poteva bere una birra ricavata dal sedano? Incursioni beverecce a parte…come ogni anno, da diciannove anni, l’adrenalina del primo giorno di festival si fa sentire. Sublime la scelta di farlo cominciare nella remotissima Fallascoso. Gli incontri e le presentazioni di assoluto livello. Mi sono fermato ad osservare il cielo nel pomeriggio ed un pensiero è andato a Francesco Durante che credo avrebbe apprezzato tantissimo questa prima giornata. Non sono mancati i momenti allegri: Stefania Pezzopane che sbaglia cognomi, il dono del pendaglio d’argento a forma di arrosticino di pecora alla Direttrice del festival vegetariana di lungo corso, la cena a a Capè fucina di incontri, brindisi e sorrisi, l’ultimo appuntamento della giornata in musica con Paolo Talanca e Andrea Mirò che hanno fatto cantare a squarciagola tutta Torricella! Bell’inizio!

Francesco Giovannangelo (l’occhio sul festival): Buon inizio di un festival che in questa sua diciannovesima edizione indaga il valore letterario, antropologico e affettivo delle radici e forse cerca di riscoprire le proprie. Sapete che vi dico? io faccio parlare i miei scatti!

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