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Diario del Fante: Day 3 (impressioni della redazione in trasferta)


(Torricella Peligna). Volge al termine la terza giornata della 19^ edizione del Festival John Fante “Il Dio di Mio Padre”. Vogliamo proporvi le impressioni delle redazione presente al festival tra veterani e neofiti di questo piccolo Grande festival culturale italiano.

Alessandra Ventura: “Lo SGUARDO LATERALE: questo a mio parere il fil rouge della terza, emozionante giornata di festival. Vivere da straniera nel mondo e trovare casa nella letteratura, come fa la scrittrice inglese Stella Benson; dare voce a un punto di vista inespresso, come quello delle donne manzoniane riunite nel cenacolo messo in piedi da Matilde Tortora; ancorarsi alla propria coscienza emotiva per non affondare in un lago di anaffettività, come per Alice, la protagonista di “Grano nero” di Paola Migliacci; trovare nello studio la strada per emanciparsi e trasformare il disagio in poesia, come fa la giovane poeta Virginia Spinelli.
E, dopo un pomeriggio dedicato in gran parte alle tre scrittrici finaliste, la serata delle premiazioni illumina la VERITA’ ALTERNATIVA di Torricella Peligna: un minuscolo centro montano in cui la cultura, fatta fiorire negli anni attraverso il Festival, produce i propri frutti di sviluppo e crescita umana per l’intera comunità regionale, come afferma il consigliere Luciano D’Amico, che aggiunge: “Un romanzo in più, una poesia in più e un’ora di informatica in meno”.

Luca Ribichini: “Il mio primo Fante, giungo a metà rassegna e poco preparato: lascio che sia sorpresa. Ed è così. Un borgo di montagna che brulica di gente più che una spiaggia d’agosto, e chi è qui non cerca di certo letture da ombrellone. Un’organizzazione degna dello spessore dell’evento: certo qualche leggera imperfezione non si può evitare, come la pioggia e i cambi location dell’ultimo minuto,
ma senza nessuna criticità. Sorpresa nella sorpresa: il programma odierno, che si apre con un poker di donne scrittrici in un talk dedicato a loro, continua con tre giovani finaliste per il Premio John Fante Opera Prima: una piacevole coincidenza che fa ben sperare in questo momento storico, che ha ancora necessità di abbracciare il femminile.”

Francesco Giovannangelo: “Terza giornata. Giornata intensa. Giornata in cui le radici germogliano rigogliosamente in più direzioni: ci sono donne, tante donne, scrittrici, personagge, giornaliste, tutte con le loro narrazioni in perfetto equilibrio fra realtà e immaginario; ci sono illuminanti (ma soprattutto, illuminati) dibattiti sull’inefficacia di una legislazione antimafia che pochi hanno interesse a riformare e sul valore non solo sociale e etico ma anche economico e strategico dell’immigrazione; ci sono tre ragazze, le tre finaliste del premio, che fanno comunella confrontandosi sulle loro esperienza letterarie (o su tutt’altro, chissà); c’è un consigliere regionale di minoranza (che avremmo voluto avere come presidente) che sale sul palco per la consegna di un premio e ci ricorda di come arte e letteratura siano indispensabili per riscoprire i nostri sentimenti ovvero la nostra umanità… e poi, a fine giornata, ci siamo noi seduti a un tavolo del bar che si fa porto per altri frequentatori storici del festival tra cui il professore universitario membro della commissione tecnica del festival e l’attore che ha da poco finito di leggere al pubblico con vivida passione passaggi da “La strada per Los Angeles”. Tutti commentiamo amichevolmente la serata e condividiamo i personali aneddoti sulle edizioni passate. Tutto questo è il John Fante, quello che ci piace.”

Salvo Ardizzone: “Fantastico terzo giorno a Torricella Peligna per il Festival di John Fante, ormai arrivato alla XIX edizione. Giornata piena di emozioni a partire da una mattinata dedicata alle donne di Oscar visto che il nostro direttore Innurato ha intervistato solo autrici. Nel pomeriggio la profondità di Maria Latella, ma soprattutto non dimentichiamo le interviste alle finaliste del premio “Opera prima John Fante”. Io ho intervistato Monica Acito e quindi la metto al primo posto della mia classifica del libro di oggi per le emozioni vissute in prima persona.”

Oscar Innaurato: “Terza giornata intensissima per me. Ho avuto l’onore di condurre la mattinata presentando delle validissime autrici. Il vento mi ha fatto volare i fogli con le letture rendendo totalmente fantiana la situazione. Oggi ho percepito fortissime le “radici” del festival. L’acquazzone del primo pomeriggio ha battezzato il festival riportandomi a decenni fa, quando, con Vinicio Capossela arrivammo bagnati come pulcini al concerto finale del festival. Menzion d’onore alle finaliste del premio. Mai come quest’anno i libri finalisti erano bellissimi: avrebbero meritato tutte e tre la vittoria!”

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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