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Ditelo con la pancia: Il pranzo (e non) di Natale

- 21/12/2018
Panettone in corso


Il periodo del Natale è sempre colorato. Che sia per la neve o per le decorazioni, le case e le strade si illuminano di splendide luci, mentre facciamo il possibile per entrare nel pieno dello spirito natalizio. Ma c’è un posto speciale per tutti i festeggianti (ma anche non): La tavola.
Parte delle regole sono state esplicate dalla ZIA FRANCA, e noi la ringraziamo.

Le origini del Natale

Le origini le conosciamo tutti, per cui eviterò di annoiarvi troppo: famiglia allargata, inseminazione artificiale, viaggio peggio che sui regionali, pessime recensioni sull’accoglienza negli alberghi, diritti degli animali, nascita, taglio del cordone.

La stella rivelatrice
La stella rivelatrice

Le tradizioni della preparazione

Domande cruciali: cena della vigilia? o pranzo del 25? carne o pesce? come facciamo per i celiaci? Chi invitare? E i dolci?
Molti si interrogano su questi punti… ma è molto più semplice risolvere i dubbi di quanto si pensi. basta andare con ordine.

I dubbi...
I dubbi…

24 o 25?

La differenza tra la cena della viglia e il pranzo di Natale risale ai secoli scorsi, rimasta “in voga” fino a qualche decennio fa.

Il 24 è legato alle tradizioni del sud Italia, in cui si stava insieme alla famiglia per poi andare alla messa di mezzanotte ed eventualmente il giorno dopo.
Il pranzo del 25 era più caratteristico al centro-nord. Che sia per questione legate alla messa, purtroppo lo ignoro. Perdonatemi, ma sono terrone d’origine. 

Questa distinzione quasi netta è andata perdendosi negli ultimi cinquant’anni, data la grande emigrazione del sud verso le regioni del nord.
Non guardatela come una perdita della tradizione! Semplicemente si sono accorpate, e danno la possibilità di smistarsi meglio tra parenti e amici, senza offendere (quasi) nessuno.

Una tavola modesta
Una tavola modesta

Carne o pesce?

Altro paragrafo, altro dilemma. Un tempo lontano, la carne era un alimento di lusso, destinato principalmente alle persone agiate o in occasioni di feste importanti (quali il Natale). Se a Natale si eccedeva con il mangiare, bisognava restare leggeri la sera prima in atto di “sacrificio e sobrietà”. Tradotto: carne il 25, pesce il 24 (per la gioia dei vegetariani).
Paradossalmente, oggigiorno il pesce è diventato un piatto più “di lusso” della carne, ma questo alla tradizione non interessa. 

Miei cari, abbondate di seppie e salmone la tavola della vigilia (ecco che i sushi restaurant diventano il posto ideale per festeggiare), e se avete finito il budget, andate il giorno dopo dal porcaro. una soluzione raffazzonata, ma sarete certi di rispettare la tradizione di Natale mangiando la porchetta.

Carne e pesce
Carne e pesce

Celiaci (e non onnivori)

Solo perchè esistono le tradizioni, non possiamo rompere le palle a chi non mangia come noi! Certo, possiamo maledirli mentalmente perché ci obbligheranno a preparare non una, non due, ma magari quattro pietanze diverse, ma pensateci: avete sempre preparato il sugo senz’aglio perché ammazza i limoni sotto il vischio, o la lasagna senza besciamella perché la nonna non la mangia… che ci vorrà a fare un risotto senza farina aggiunta o un polpettone di soia?
Fatevi un regalo: guardate alle varianti culinarie non come un pericolo, ma come uno stimolo alla fantasia.
Comunque vada, andate sicuri sul prosecco e il vino in generale!

Meglio abbondare
Meglio abbondare

Gli invitati

Aiuto
Aiuto

La parte più drammatica, ma anche la più divertente. Cosa avete imparato dai film “Quel mostro di suocera” e “Pparenti serpenti“? Non tutti si amano, ma tutti possono trovare un modo per andare d’accordo. Più o meno.
Riservate il 24 sera alla cena coi suoceri (e parenti affiliati), il pranzo del 25 alla vostra famiglia (evitate i cugini di quarto grado, a meno che non abbiate un rapporto continuativo), gli amici alla sera e la notte al/ai partner.
e per chi lavora (come il sottoscritto)?” 
Eh… Viaggi nel tempo? Occhio poi a non incontrare voi stessi e a non fare l’amore con vostra nonna (cit. FUTURAMA).

E i dolci?

Ultima portata dei pasti, e anche di questo articolo.

Dopo le quindici portate e il chilo e mezzo di clementine della nonna, eccoli arrivare!
Guardate che presentare un dolce durante le feste di Natale mica è semplice, soprattutto se si vuole fare qualcosa di innovativo!
Ed ecco perché andiamo tutti a comprare i panettoni e i pandori nelle pasticcerie e nei supermercati.

Per carità, il panettone è un ottimo dolce di Natale, invidiato da tutto il mondo e con una tradizione nata (come la maggior parte dei casi) da un errore. Ma è dagli errori che nascono le cose più belle! Però, se posso darvi un consiglio, evitate i panettoni con le creme all’interno. Saranno pure buoni, ma hanno una quantità di conservanti tale che potrebbero resistere a un’apocalisse insieme agli scarafaggi e Cher.

Riscoprite i dolci della tradizione, e magari fateli insieme alla vostra famiglia: strufoli, cartellate, buccellati, sebadas, tronchetti, gubane, fichi… l’elenco è lungo! Assicuratevi fin da luglio una scorta abbondante di miele e vincotto.

Cartellate in corso con Orsotorta
Cartellate in corso con Orsotorta

In conclusione

Ultimi accorgimenti:
Create una playlist varia, e non di sole canzoni natalizie. Un’idea? Aggiungete il rock di Bohemian Rapsody!
-I liquori teneteli a portata di mano insieme ai digestivi.
Il bacio sotto il vischio è romantico, ma che non sia l’unico che darete.
-Abbiate affianco almeno una persona che amate davvero. Male che vada… cos’ha suggerito la Zia Franca?

Un bello shot di tequila e panettone appena svegli la mattina del 25 e vorrete bene a tutti i parenti

Auguri a tutti!

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Sono Alberto Orsotorta. Nato in piemonte e col cuore pellegrino, ho sempre amato le parole e le torte, ma su questi schermi posso dedicarmi solo a una di queste cose! Tra un articolo e l'altro… gradite qualcosa da mangiare? #waiterlife #blmagazine #orsotorta #parole Un modo per esprimere la mia fantasia e ritrovarmi con chi amo.

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