Stonewall Inn, New York (Stati Uniti)
Lo Stonewall Inn in Christopher Street, New York è oggi un monumento al moderno movimento LGBT+, la sancta sanctorum dell’attivismo, il luogo in cui, grazie a Sylvia Rivera e a decine di omosessuali, lesbiche e transessuali, è nato l’orgoglio gay che ancora oggi si celebra in tutto il mondo per rivendicare diritti civili e uguaglianza.
Lo Stonewall Inn originale, però, non era un gay bar e non era in Christopher Street. E il primo raid della polizia non riguardò le persone LGBT +. Originariamente, nel 1930, era situato in prossimità della Seventh Avenue South, e ospitava un talkeasy (luogo che vendeva illegalmente bevande alcoliche) mascherato da sala da tè.
Il bar si trasferì dalla 51 alla 53 Christopher Street nel 1934, in un edificio che in precedenza era stato adibito a stalla e poi a panetteria. Bruciò 30 anni dopo, ma nel 1966 fu rilevato dalla mafia locale che lo trasformò in un bar gay.
Nonostante la protezione della mafia e le buste di denaro fornite agli sbirri, i raid della polizia erano comuni. L’improvvisata delle 1.20 del 28 giugno 1969, però, ha cambiato la storia, ed è stata fondamentale per la nascita del movimento per i diritti LGBT+.
Lo Stonewall “dopo” Stonewall
Negli anni che seguirono le rivolte di Stonewall, il bar smise di funzionare e l’edificio è stato utilizzato come negozio di bagel, ristorante cinese e negozio di scarpe.
Grazie a un crescente interesse per l’eredità LGBT+, la scritta “Stonewall” campeggia sul sito, e nel piccolo Christopher Park di fronte si trova un memoriale permanente.
Sia il governo degli Stati Uniti che la città di New York hanno riconosciuto il sito come monumento storico. E l’anno scorso New York ha ospitato il World Pride in occasione del 50° anniversario delle rivolte.