Alessandria (Egitto)
La storia LGBT + di Alessandria è avvolta nel mistero. Ma il più grande enigma di tutti è la scomparsa della tomba del fondatore della città, Alessandro Magno, re di Macedonia e notoriamente bisessuale.
Alessandria d’Egitto è solo una delle tante città che Alessandro Magno ha fondato e intitolato a se stesso mentre conquistava gran parte del mondo conosciuto. I suoi eserciti attraversarono la Persia e fino all’India, e le annessioni delle sue conquiste fondarono il più grande impero del mondo mai visto.
Alessandro morì, a soli 32 anni, nel 323 a.C.: ebbe due importanti relazioni maschili,entrambe più durature dei suoi due matrimoni.
Il primo fu Efestione, migliore amico d’infanzia, e il secondo un eunuco persiano, Bagoas. Quest’ultimo era stato anche un amante dell’imperatore persiano Dario, che Alessandro rovesciò.
Dopo la sua morte, l’amico d’infanzia Tolomeo Tolomeo assunse il dominio dell’Egitto, stabilendo una lunga dinastia. Per dimostrare la sua legittimità a governare come faraone, Tolomeo rapì il corpo di Alessandro e spostò la sua tomba ad Alessandria. Dove si trovi oggi è un mistero: gli archeologi moderni la stanno ancora cercando
Alessandria d’Egitto oggi
Alessandria divenne una fiorente città portuale. Per centinaia di anni è stato un luogo cosmopolita con molte lingue e culture in cui i cittadini tolleravano l’attività omosessuale.
È l’unica delle meraviglie in un paese che criminalizza ancora l’omosessualità, e scelta coe un moderno pharos – un faro – a ricordo di un passato più illuminato che possa dar vita ad un futuro più luminoso.