“La Morte a Venezia” di Thomas Mann
Maura è una persona super pragmatica: un’amica sempre sorridente, mamma tutto-fare ed è un’insegnante di comprovata autorevolezza. La cosa che apprezzo più di lei è che quando qualcuno prova maldestramente a fare una battuta fuori posto, senza scomporsi, distrugge il “nemico” come Darth Vader in Guerre Stellari: la adoro.
Se non avete paura e non vi scomponete facilmente questo grande classico fa al caso vostro!
LA TRAMA
Una Venezia estiva ammorbata da una peste incombente ospita l’inquieto Gustav Aschenbach, famoso scrittore tedesco che ha costruito vita e opera sulla più ostinata fedeltà ai canoni classici dell’etica e dell’estetica. Un sottile impulso lo scuote nel momento in cui compare sulla spiaggia del Lido la spietata bellezza di Tadzio, un ragazzo polacco. Un unico gioco di sguardi, la vergogna della propria decrepitezza, la scelta di imbellettarsi per nasconderla, sono i passi che scandiscono la vicenda. In pieno Novecento, Thomas Mann ha colto e rappresentato la grande cultura borghese in via di dissoluzione, in un’opera emblematica che fonde la perfezione formale con la rappresentazione degli aspetti patologici di quella crisi.