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“Il miglior amico dell’Orso” di Arto Paasilinna (IPERBOREA)


Ero in corso Buenos Aires quando la mia amica Cristina, fidata compagna di destino e sapiente amica di sempre, entrando in Libreria (luogo sacro per entrambi) mi disse: “Secondo me devi leggere questo Libro per il ciclo dei libri sugli orsi…. inoltre Iperborea ha questa singolarissima scelta tipografica di libri lunghi e prêt-à-porter che non puoi dirgli assolutamente di no!”

Ovviamente Cristina aveva ragione.

IL MIGLIOR AMICO DELL’ORSO (IPERBOREA) scritto dall’eccentrico autore finlandese Arto Paasilinna regala al lettore una cesura netta con la concezione normodotata di fruizione letteraria. Per intenderci: sposta la visione delle cose come quando poghi in un concerto metal e tu non hai bevuto nulla, ma sei felice di essere lì.

Il Titolo originale è “Rovasti Huuskosen petomainen miespalvelija” (che tradotto suonerebbe più o meno come “Il Bestiale Cameriere del Decano Huuskosen” continuo a chiedermi perché gli editori cambino i titoli originali… ma poi riflettendoci non avrei potuto recensirlo per questa serie di libri che contenevano la parola “orso” nel titolo).

La trama del libro è complicatissima ma avvincente. In ogni capitolo è difficile immaginare cosa accada e se stia realmente accadendo ai personaggi quanto scritto.

Partiamo per gradi.

Copertina del libro

La Trama

In un piccolo villaggio finlandese, il pastore luterano Oskari Huuskonen vive con sua moglie ed ammaestra il “gregge di fedeli” in malo modo, eccedendo talvolta alla sua smodata passione per l’alcool.

“Un prete ubriaco neanche Dio può farlo tacere”

Per il giorno del suo compleanno, il paese decide di regalargli un orso con la speranza che, crescendo, faccia del Reverendo un buon pasto.

Fin qui la trama appare lineare, ma accade invece che la moglie abbandona Oskari. Il prete preferisce l’orso alla moglie.

L’orso viene battezzato con il nome di Satan (il riferimento al Demonio è cercato e voluto) ed accade che l’orso crescendo acquisisce una serie di competenze inattese ma legate alle evoluzioni spirituali del reverendo.

Infatti, Oskari crede di ricevere messaggi divini da una comunità aliena. L’orso di casa inizia dunque a creare un sincretismo liturgico per avvalorare la nuova fede del suo padrone/ amico/ amante/ compagno di vita dalle sprovvedute facoltà intellettuali.
Cerca il filo rosso tra tutte le religioni del mondo.

Inoltre inizia a stirare camice e a dilettarsi nel preparare squisiti cocktail per Oskari.

Un giorno decidono di partire ad “evangelizzare” il mondo con questo nuovo credo privo di dogmi. Questo viaggio li porterà ad incontrare personaggi ancor più strani di loro: capitani di mare, suadenti amanti lascive ed il singolare venditore di saune finlandesi nel Mediterraneo… elementi e personaggi grotteschi paradigma della nostra società che è del tutto distaccata dal mondo del reale.

Arto Paasilinna © Leonardo Cendamo / Blackarchives

La recensione

Il libro oltre che surreale è assolutamente divertente. Lo si legge velocemente e non puoi non condividere il fatto che tu lo stia leggendo con tutte le persone che incontri che non necessariamente reagiranno bene nell’apprendere questo consiglio letterario.

Per onor di cronaca, debbo citare la reazione del signore cagliaritano con cui stavo intrattenendo una discussione sul Maestrale e le barche a vela. Efisio. Dopo aver tentato di descrivere il libro mi esclama “A Scallonisi!” evito la traduzione dal campidanese ma vi avverto che, data la natura strampalata, forse sarebbe il caso di discuterne solo con persone che conoscono Paasilinna.

Già, perché Arto Paasilinna è di suo un personaggio singolare: folle e geniale allo stesso tempo.

Ex-guardiaboschi, ex-giornalista, ex-poeta ed ex-un sacco di altre cose, nella sua bibliografia prolifica ha inventato qualcosa di assolutamente nuovo, spumeggiante e fresco. L’elemento “naturale” che vincola l’uomo a destini non programmati lo si ritrova anche in altri suoi scritti, ma ne “Il Miglior amico dell’Orso” si denota l’apoteosi di tutta la sua produzione letteraria.

Credo che a breve sarà anche in onor di Nobel e, fidatevi, vale la pena leggere un suo libro: sposta la visione delle cose e rimescola le emozioni strappandoti un sorriso parola dopo parola, capitolo dopo capitolo.

 

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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