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Il Museo Segreto: la Collezione Farnesina

- 29/02/2024


La prima volta che arrivai a Roma, fui subito colpito dall’acquedotto romano che emerge dalle campagne del Tuscolano. In realtà è proprio la prima cosa che si vede prima di arrivare alla stazione Termini per chi viene dal sud. Roma viene chiamata “città eterna”, la città museo a “cielo aperto”, Roma città dei musei: dai Musei Capitolini al Museo Nazionale, dalle Scuderie del Quirinale al Palazzo Barberini, dal Maxxi al Micro, dalla Galleria Borghese ai Musei Vaticani, dal Castel Sant’Angelo all’Ara Pacis.

Ma una cosa che mi ha meravigliato è la conoscenza dell’immensa e prestigiosa collezione soprattutto di artisti italiani presente nel Palazzo della Farnesina, che adesso è sede del Ministero degli Esteri. Ecco perché si parla di museo “segreto”, le opere presenti sono in “comodato d’uso”, provenienti da alcune fondazioni. Per visitarla, è obbligatoria la prenotazione e la visita sarà a cura di volontari del Touring Club Italiano con il progetto “Aperto per voi”.

“la Sfera” di Arnaldo Pomodoro

La “Sfera grande” di Arnaldo Pomodoro, è già la prima opera che si scorge all’esterno sinistro del palazzo (a sinistra proprio per una scelta “politica” dello scultore) una sfera adagiata su una piscina a specchio. È stata presentata per la prima volta in occasione dell’Esposizione Universale di Montreal del 1967. Fu collocata in un secondo momento in maniera definitiva nel 1998.

I meandri del Museo Segreto

Ma entriamo dentro il Palazzo della Farnesina. Sin dall’entrata si avverte la freddezza degli ambienti dati dal marmo bianco e intagli di marmo rosso. Progettato nel 1940 dagli architetti Del Debbio, Foschini e Morpurgo, come Palazzo facente parte dei progetti del Fascismo della zona del Foro Italico, dal 1959 diventa sede del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Area posseduta dalla famiglia “Farnese” ecco spiegato il nome. Si tratta di un edificio di significativa imponenza, che si sviluppa su una lunghezza di 169 metri, un’altezza di 51 m. e una profondità di 132 m., intorno ad una larga corte centrale e due più piccole laterali, per un volume complessivo di 720.000 metri cubi e 6,5 chilometri di corridoi.

Su progetto del Segretario Generale Ambasciatore, Umberto Vattani, dal 2000 gli spazi del Ministero custodiscono la Collezione Farnesina, una raccolta d’arte contemporanea che, dal 2001, diventa condizione proprio dell’identità nazionale e della politica estera dell’Italia. Una vera e propria proporzione del nostro Paese. Il museo più “segreto” di Roma.

Gli Artisti

Tante le opere più di 400, di 250 artisti tra i più rappresentativi della storia dell’arte italiana del XX sec. e XXI sec.

“La Paura” di Mimmo Rotella

Dai futuristi Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, il Novecento è rappresentato anche da Carlo Carrà, Mario Sironi, Renato Guttuso, Carla Accardi, Piero Dorazio, Afro, Alberto Burri, Lucio Fontana e ai protagonisti della seconda metà del XX secolo: Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Emilio Isgrò, Fabio Mauri, Piero Manzoni, Sandro Chia, Mimmo Paladino, i grandi della Pop Art e della Transavanguardia.

Chi gestisce e sceglie le opere è il Comitato Scientifico della Sovraintendenza, il loro lavoro è quello dell’ampliamento individuando, di volta in volta, le opere che rappresentano le maggiori espressioni artistiche contemporanee italiane. Il percorso di visita parte dal primo piano del Palazzo della Farnesina, che comprende l’atrio d’ingresso, l’atrio d’Onore, il Salone d’Onore, la Sala Mosaici, il corridoio del Cerimoniale, la Sala Mappamondi o detta Sala de Grenet, la Sala Forma 1, il corridoio della Segreteria Generale e la Galleria Vetrata.

Nella Sala dei mosaici c’è un grande mosaico “Senza Titolo” (1966), di Toti Scialoja, opera progettata in una serie di quindici scomparti divisi in fasce disposti orizzontalmente. Nei sopraindicati scomparti domina un segno nero e oscillante su fondi che vanno dal grigio chiaro allo scuro, che alludono, anche come ci suggerisce la guida a dei fiori e foglie.

“I Principi” di Giuseppe Gallo

Nella sala grande detta della “forma 1” c’è l’opera che mi ha colpito di più :“Versus” olio su tela , di Piero Dorazio opera del 1971, un puzzle con effetti cromatici forti a spezzare il colore tenue della sala. Voglio assolutamente menzionare “I Principi” del 1971 di Giuseppe Gallo artista ancora in vita che crea ancora una volta i suoi “omini” sullo sfondo rosso sangue.

Tra le opere abbiamo anche quelle di Michelangelo Pistoletto, “L’Etrusco” (1976) l’opera è la versione in bronzo della famosa statua etrusca dell’Arringatore, che ritrae Aulo Metello, posta di fronte ad uno specchio, e i “Carabinieri”.

Michelangelo Pistoletto

Mimmo Rotella, che rappresenta la Pop Art a me cara, è presente con l’opera “La paura” del 2004 (140×200) uno dei suoi décollage che rappresenta il manifesto della pellicola Caltiki (1959), uno dei primi mostri immortali della cinematografia mondiale.

Oggi la Collezione Farnesina, per rimanere in scia ai principi del suo avvio, si sta aprendo ad altre innovative forme di espressione artistica rispetto a quelle tipiche: dalla fotografia alla grafica, dall’illustrazione alla ‘street art’. Espressioni nuove che tributano la Collezione Farnesina più considerevole e flessibile, in armonia con gli studi artistici più innovativi.

Come scrivevo all’inizio di questo viaggio all’interno della Collezione Farnesina, nulla è come sembra, un insieme di opere ben concertate e sorprendentemente disposte ad arricchire e a sovvertire l’architettura fascista.

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Vivo a Roma ma originario della Sicilia. Attivista nel volontariato sociale, mi occupo di pittura, fotografia, scrittura e arte pop: alcune mie opere sono state esposte in diverse gallerie e mostre nazionali.

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