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La filosofia di Eternals: il conflitto che porta all’evoluzione

- 21/01/2022
copertina


In questi giorni è arrivato su Disney+ il cine comic Eternals, film del 2021 diretto da Chloè Zao, che narra la storia di un gruppo di supereroi chiamati Eterni, esseri super, agli ordini del Celestiale Arishem.
Questo film si discosta molto dai film “classici” del Marvel Cinematic Universe (qui abbiamo la recensione del film), portando una ventata d’aria fresca al genere dei cine comic. Critica e incassi non lo hanno portato nell’Olimpo (ironia) dei film più apprezzati, ma contiamo che presto verrà rivalutato. Perché? Perché i nuovi dilemmi morali che la storia presenta ai suoi personaggi e, in maniera indiretta, anche a noi, sono molto più maturi e sfumati di altri.

Gli Eterni completi

Avverto i lettori che ci saranno spoiler sulla trama del film, infatti consiglio di leggere l’articolo dopo averlo visionato almeno una volta.

Chi sono gli Eterni

Il film inizia con un prologo scritto per poi aprirsi sull’inquadratura del Sole, fonte di vita e morte, su cui passa l’ombra piccolissima dell’astronave degli eterni.
Essi sono un gruppo eterogeneo di entità umanoidi, dal sesso, all’etnia, alla fisicità in generale, che ricevono la Missione dal Celestiale (i celestiali sono alieni/divinità) Arishem: proteggere gli umani dagli attacchi dei Devianti (mostri caotici con il solo intento di uccidere gli umani), farli progredire senza influenzare i loro conflitti personali e, una volta sterminati tutti i devianti, aspettare la chiamata per tornare al loro pianeta natale: Olympia.

Gli Eterni appaiono come divinità agli occhi degli umani che sono ai primi stadi della civiltà (parliamo del 5.000 a.C.), e infatti influenzeranno la cultura di alcuni popoli: alcuni esempi sono Thena che ispirerà la figura della Dea Athena, Ikaris la figura di Icaro o Sersi la figura della maga Circe…

La prima inquadratura degli Eterni da parte degli umani

Nella loro missione sulla Terra però c’è un segreto tenuto nascoso dalla leader spirituale Ajak: Gli Eterni devono sì sconfiggere i Devianti, per permettere agli umani di progredire con la civiltà e l’evoluzione, ma lo devono fare per uno scopo preciso: nel momento in cui gli umani saranno “abbastanza evoluti”, fungeranno da carburante per risvegliare il Celestiale piantato milioni di anni prima nel pianeta. Per far nascere la creatura il pianeta verrà distrutto (alla stregua del guscio di un uovo) e gli umani dovranno morire.

Sersi che ama gli umani più di tutti nel gruppo di Eterni, si oppone a questo piano prefissato, e con la collaborazione di alcuni (ma anche con l’opposizione di altri) riuscirà a fermare l’emersione di questo Celestiale, ma non senza conseguenze.

Il libero Arbitrio

Uno dei temi fondanti del film è senza dubbio il libero arbitrio. In primis degli umani, che se guidati e protetti dagli Eterni, non sono esenti da conflitti più personali. Basti pensare alle guerre, gli stermini di massa susseguiti nei millenni, fino alla scena straziante della bomba atomica lanciata su Iroshima e Nagasaki.
Eternals ci ricorda come l’essere umano è libero di fare le sue scelte, buone o cattive che siano, e di potersi rialzare dopo le conseguenze. Il libero arbitrio dato agli umani che però non è concesso agli Eterni, almeno non inizialmente. Per loro esiste un piano preciso, che riguarda solo lo sterminio dei devianti. Ecco perché a un certo punto il gruppo si divide, perché non avendo più la loro missione primaria, si ritrovano a dover cercare la propria via.
Quindi c’è chi trova una missione nella carriera cinematografica, chi nel proteggere gli amici, chi nel formare le nuove generazioni come insegnante.

Il viaggio attraverso l’umanità dai suoi albori al presente ci mostra molte sfaccettature del libero arbitrio, in cui gli eterni fanno da spettatori, fino a salire sul palcoscenico.

Ma il libero arbitrio non è collegato automaticamente alla giustizia, al prendere un’unica decisione sapendo essere quella giusta. Sersi infatti non ha dubbi sul fatto che vuole salvare gli umani dall’emersione, bloccandola, perché lei ama gli umani e il pianeta Terra. Ikaris invece non vuole venire meno alla volontà di Arishem il Celestiale, entrando in contrasto con i suoi compagni di avventura. C’è chi pone il dilemma etico come Kingo:

“fermare l’emersione del Celestiale salverebbe il pianeta Terra e gli umani, ma impedirebbe la creazione di nuove stelle, pianeti, e altri esseri viventi”

Gli Eterni che creano nuove stelle

Agire nel libero arbitrio non è facile, perchè ogni scelta può rivelarsi giusta o sbagliata al tempo stesso.

Differenze tra bene e male

Parlando di scelte giuste o sbagliate al tempo stesso, tocchiamo un altro grande macroargomento del film, la differenza tra bene e male.

E per poterlo fare, torniamo ai nemici originali degli Eterni, i Devianti.

Se all’inizio del film ci viene detto che devono essere sterminati perché malvagi, a metà film scopriamo che essi sono una creazione del Celestiale Arishem antecedente agli Eterni, mandati sui pianeti per contrastare gli umani e portarli a evolvere. Tuttavia anche loro avevano la capacità di evolversi a loro volta, mutando fisicamente ed emotivamente, portando l’esperimento di Arishem a fallire.
Ecco allora che vengono forgiati gli Eterni, esseri artificiali incapaci di evolversi, incapaci di “fallire” per l’obiettivo primario, incapaci di evolvere anche perché non vissuti.

Sersi che rivede sè stessa in fase di creazione

Allora chi è dalla parte del bene? E chi del male? I Devianti nel loro essere predatori Alfa rivendicano il loro diritto a esistere, mentre gli Eterni che li eliminano distruggono una creazione molto più vicini agli umani (che amano) di quanto potessero pensare, più vicini di loro stessi anche se di aspetto animalesco, e non umanoide.

Gli stessi Celestiali fanno del bene e del male al tempo stesso: l’energia umana che serve come combustibile per emergere, distruggono un mondo e i suoi popoli, ma poi potranno creare nuove stelle, pianeti, vita. Un ciclo infinito di scambi di energia tra nascita, morte e rinascita.

In questo film non esiste un cattivo etichettabile come tale, tutti sono coesistenti, tutti sono utili e tutti hanno la loro dignità per poterci essere.

Differenze tra bene e male? Tutto sta nella misura di una prospettiva, un punto d’osservazione, e da dove si guarda.

Il conflitto che porta all’evoluzione

Ultimo punto fondamento del film, e della sua filosofia, è il conflitto che porta all’evoluzione. Decantato in più aspetti, (tra cui la scena iniziale dove Sersi porge un pugnale a un ragazzino) prendiamo quello universale, cioè i conflitti umani e gli Eterni con essi.

Gli Eterni non possono cambiare fisicamente, né emotivamente. A ogni emersione di Celestiale la loro memoria viene resettata, per poi riiniziare d’accapo e annullare la propria evoluzione interiore. Facendo così possono in teoria durare fino alla fine dei tempi, ma qualcosa cambia in questo film, e ci viene mostrato molto bene.

Basti pensare al matrimonio tra Ikaris e Sersi nella prima parte del film (con tanto di prima scena nell’MCU di un rapporto sessuale).

Il matrimonio tra Sersi e Ikaris

Sersi più degli altri entra in contatto con la capacità di evolversi degli umani, non per nulla sarà l’erede di Ajak nel momento in cui morirà (per mano indiretta di Ikaris, ma ufficialmente a causa dei devianti).
Lei con i poteri della mutazione della materia è la più predisposta ad accogliere dentro di sé i concetti di cambiamento ed evoluzione, quindi è naturale che sia la prima ad opporsi al disegno nascosto dei Celestiali.

Sersi durante l’emersione del Celestiale

Ikaris invece evolve di riflesso, ancorato troppo al senso del dovere per vivere liberamente un rapporto totalmente sincero. Custode del segreto dell’emersione insieme a Ajak, spera di vivere abbastanza da stare con la donna che ama, quello è il suo obiettivo. Ma non riesce fino in fondo per cui scappa da Sersi e dal loro rapporto millenario, fa uccidere Ajak dai Devianti perché portato a identificarla come “un ostacolo nel grande disegno di Arishem”, si rivolta verso i suoi compagni cercando di fermarli. E anche se sarà “l’antagonista”, alla fine cederà e aiuterà a fermare l’emersione, sopraffatto dal percorso di esistenza condiviso con Sersi. Tuttavia, il peso e il senso di colpa lo porteranno a volare fino al sole, morendo come l’eroe mitologico a cui ha dato il nome.

La morte di Ikaris

Phastos è l’inventore degli Eterni che donando la tecnologia agli uomini, piccoli spunti e idee, li aiuta a progredire ed evolversi. La sua grande fiducia si scontrerà però con uno dei disastri umani più conosciuti, la bomba atomica. Qui ci viene mostrato che la tecnologia non è intrinsecamente giusta o sbagliata, ma è l’utilizzo che se ne fa a determinarne la sua identità, costruttrice o distruttrice. Ecco però che nel conflitto interiore ed esteriore, in cui rinnega per lungo tempo le sue capacità, avrà una nuova occasione per essere felice grazie al suo compagno e a suo figlio.

Sprite, eterna bambina bloccata nelle sue possibilità di crescita ed evoluzione (paragonata a Trilli di Peter Pan), si chiede il perché del non poter crescere e avere le stesse possibilità degli altri. Inizialmente si allea con Ikaris, da sempre innamorata, salvo poi redimersi aiutando Sersi per bloccare l’emersione. In ultimo le sarà data la possibilità di diventare umana, per cui crescere, invecchiare e morire, un’evoluzione sempre desiderata.

Sprite diventa umana, chiudendo un cerchio

Thena, un’Eterna guerriera forte e impavida, ma che al tempo stesso è fragile, soffrendo di un disturbo mentale che la porta a con un disturbo della personalità, un disturbo che sembra uno stress post traumatico, con momenti di black-out e di contrasto verso i suoi compagni, la sua famiglia.
Non a caso è grazie a lei, in una sequenza ambientata nel 1500, che il gruppo si dividerà, anche grazie all’eliminazione totale (in teoria) dei Devianti.

Thena “posseduta”

In quel momento tutti vengono spronati da Ajak (guida del gruppo e “madre”) ad andare per la loro strada, poiché la loro missione è apparentemente conclusa. Attraverso il conflitto (o rottura, separazione), sono portati a crearsi la propria strada, la propria identità, e trovare la propria evoluzione.

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Sono Alberto Orsotorta. Nato in piemonte e col cuore pellegrino, ho sempre amato le parole e le torte, ma su questi schermi posso dedicarmi solo a una di queste cose! Tra un articolo e l'altro… gradite qualcosa da mangiare? #waiterlife #blmagazine #orsotorta #parole Un modo per esprimere la mia fantasia e ritrovarmi con chi amo.

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