Il 27 Febbraio è in vendita il secondo, attesissimo libro di Peppe Millanta, scrittore e musicista abruzzese, che è riuscito a farsi strada nel mondo dell’editoria grazie al suo primo romanzo “Vinpeel degli Orizzonti“, della Neo Edizioni, vincitore di innumerevoli premi letterari.
BL Magazine, direttamente da Pescara, lo ha intervistato per saperne qualcosina in più.
Peppe, prima di tutto grazie mille per la tua intervista. Raccontaci un po’ di di questo libro: come è nato? Regalaci se ti va un accenno della trama.
Per quanto riguarda la sua nascita, devo ringraziare Lorenza Stroppa, scrittrice e editor della Ediciclo Editore di Pordenone. E’ lei infatti che ha deciso di coinvolgermi in questa collana, nata in Francia con la Transboréal , che si chiama “Piccola Filosofia di Viaggio”.
Si tratta di una collana di letteratura di viaggio dove più che la destinazione conta il modo in cui si viaggia e l’occhio che si adotta per guardarsi intorno. Il tema che abbiamo scelto è quello delle nuvole, e il libro parte dalla loro osservazione per cercare di rubare qualche segreto sul loro modo di stare al mondo: un modo creativo, in continua evoluzione, capace di assecondare tutto ciò che c’è intorno e di reinventarsi sempre, con leggerezza. Le nuvole hanno una attrattiva enorme per noi. È così da sempre. E pur danzandoci sulla testa dall’alba dei tempi, siamo riusciti soltanto da poco a capire qualcosa in più sul loro conto. Hanno un carattere misterico, che ancora affascina. Non a caso sono state la dimora degli dei per un mucchio di tempo.
Possiamo dire che tu abbia utilizzato la figura della nuvola per raccontare la tua storia? Cosa possiamo imparare da loro?
No, non la mia storia. Pur potendomi definire anche io un sognatore testardo, non si tratta della mia storia (anche perché sai che noia?). Si tratta di più storie che hanno a che fare con le nuvole. Storie vere, inventate, parodiate, tutte collegate a un aspetto delle nuvole che può in qualche modo esserci d’aiuto a tracciare una rotta nuova, per trovare le coordinate di quei punti che sulla nostra mappa interiore chiamiamo sogni. Non si tratta di un romanzo. Non è un libro di racconti. Non è un saggio.
Quanto Vinpeel c’è nel tuo nuovo libro?
Dipende da quanto “me” c’è dentro Vinpeel. Forse lo sguardo sul mondo è simile, ma si tratta di due libri completamente diversi. Questo qui non è un romanzo, non è un saggio, e non è neanche un libro di racconti. Credo si tratti piuttosto di una passeggiata, fatta con il naso all’insù. È stata una
sfida nuova per me. In genere sono abituato a “nascondermi” dietro i miei personaggi, a mandare avanti loro – quanta codardia e pudore c’è in ogni scrittore, a ben pensarci. Qui invece la voce del narratore, come vuole la collana, doveva essere proprio la mia.
A chi consigli il tuo libro?
Ai sognatori testardi del sottotitolo, che necessitano di una bussola per non perdere la strada dei loro sogni, ma anche a chiunque abbia voglia di passeggiare per un pezzetto di strada in compagnia delle nuvole.
Rigorosamente con il naso all’insù.