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LA RUSSIA DI PUTIN di Anna Politkovskaja (Adelphi) | Recensione


Questa settimana ci è sembrato doveroso proporvi uno dei libri che al meglio possa inquadrare la Russia retta da Vladimir Putin. I libri fortunatamente non hanno data di scadenza! Lo facciamo con un libro scritto dalla giornalista Anna Politkovskaja, uccisa durante la realizzazione di un suo reportage sulla guerra in Cecenia, diventata simbolo per il mondo intero.LA RUSSIA DI PUTIN di Anna Politkovskaja, pubblicato da Adelphi, è la scelta di BL LIBRI.


LA TRAMA


Da qualche tempo l’Occidente cerca di tranquillizzarsi sulla Russia presentando Vladimir Putin come un bravo ragazzo volenteroso. Ma ora questo libro di Anna Politkovskaja, giornalista moscovita nota per i suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Russia, ci svela, in pagine ben documentate e drammatiche, tale autoinganno. Ed è un libro destinato a restare memorabile per la maestria e l’audacia con cui l’autrice racconta le storie (pubbliche e private) della Russia di oggi, soffocata da un regime che, dietro la facciata di una democrazia in fieri, si rivela ancora avvelenato di sovietismo.
Ma non si pensi a una fredda analisi politica: «Il mio è un libro di appunti appassionati a margine della vita come la si vive oggi in Russia» scrive la Politkovskaja. E tanto meno si pensi a una biografia del presidente: Putin resta infatti sullo sfondo, anzi dietro le quinte, per essere chiamato sul proscenio soltanto nel tagliente capitolo finale, dove viene ritratto come un modesto ex ufficiale del kgb divorato da ambizioni imperiali. In primo piano ci incalzano invece squarci di vita quotidiana, grottesca quando non tragica: la guerra in Cecenia con i suoi cadaveri «dimenticati»; le degenerazioni in atto nell’ex Armata Rossa; il crack economico che nel ’98 ha travolto la neonata media borghesia, supporto per un’autentica evoluzione democratica del Paese; la nuova mafia di Stato, radicata in un sistema di corruzione senza precedenti; l’eccidio a opera delle forze speciali nel teatro Dubrovka di Mosca; la strage dei bambini a Beslan, in Ossezia.

LA RECENSIONE


L’accurata e chirurgica analisi della compianta giornalista russa, immergono il lettore in una narrazione asciutta, analitica e assolutamente verosimile. La ricerca della verità, nuda e cruda, trasuda dal testo. È incredibile come Politkovskaja, non scendendo mai a considerazioni personali e politicizzate, riesca comunque a tracciare un profilo cronistorico che, letto oggi, sembra quasi un monito o un’acuta preveggenza. L’occidente tutto dovrebbe rileggere le parole di questa testimonianza diretta per cogliere al meglio come il dittatore russo abbia agito indisturbato e, soprattutto, di come sia riuscito ad insinuarsi nelle pieghe della politica occidentale a suo vantaggio. Questo libro rappresenta al meglio il filone del reportage e sicuramente, data la fine spregevole dell’autrice, è fonte storica! Leggetelo, possedetelo, regalatelo!

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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