#5 – La tragicommedia del mio Coming Out
I miei coming out hanno del tragicomico… il primo a 6 anni quando feci impazzire le commesse di un negozio perché volevo la gonna e non i calzoncini per la scuola. Per rendere tutto ancora più chiaro andavo a scuola dalle suore portando fierissimo l’orologio di barbie… fu allora che capii che il mio comportamento era risibile e da allora fino ai 18 anni i bulletti del paesello iniziarono a deridermi. Mi chiamavano buli (abbreviazione di “bulicio”, ovvero omosessuale in genovese), ridevano del mio vestire, del mio giocare poi del mio guardare e desiderare. Non sono mai stati violenti o minacciosi, solo goliardici ci si rideva insieme. Il problema era a casa. Nella mia famiglia bisogna giocare a calcio per tradizione. Io no, io volevo fare il ballerino classico. Inconcepibile. Feci il mio primo compromesso con mio padre e ripiegai sulla ginnastica artistica… poi arrivò il primo amore… abruzzese… andò più o meno così… a cena lancio la bomba…” io mi trasferisco in Campania” dissi. “Perché il mio ragazzo abita la”. La moglie di mio padre rispose ” Mi sembra un’ottima ragione”. Mio padre mi guardava incredulo. Qualcuno ha smesso di parlarmi 25 anni fa e non ha ancora ripreso. Mio padre mi portò in camera mia e mi disse che mi voleva bene anche se per lui ci vorrà un po’ di tempo … e mi abbracciò stretto stretto come non aveva mai fatto… e piangemmo insieme.