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LETTERE DI STAGIONE di Conny Melchiorre | Recensione


Settembre, andiamo è tempo di… ricominciare anche per BL LIBRI.

La rubrica settimanale dedicata all’editoria torna sulle pagine e sul sito di BL MAGAZINE carica di novità e di proposte editoriali divergenti.

Ad inaugurare questa ennesima stagione, infatti, vogliamo proporvi una scelta editoriale coraggiosa ed anticonformista. Infatti abbiamo deciso di espandere le nostre letture anche in quel complesso mondo del self-publishing. La decisione di autoprodursi un libro, oggi, è qualcosa di veramente difficile. Infatti l’autorǝ deve provvedere ad una serie di competenze che esulano totalmente dalla scrittura. Proprio per questa peculiarità siamo ben consci che l’autopubblicazione possa essere o un lavoro ben fatto o un autentico fiasco. Dopo innumerevoli riunioni di redazione abbiamo deciso di selezionare capillarmente quelli che, a nostro modesto avviso, sono opere ben costruite, lavori dignitosi, coraggiosi e, soprattutto, ben scritti!

Ecco dunque che vi proponiamo LETTERE DI STAGIONE di Conny Melchiorre.

SINOSSI

Come le stagioni s’alternano nel tempo, così i sentimenti brillano o s’adombrano, per quanto ci accade. Oggi come ieri, si scrive a chi si desidera affidare i segreti del proprio animo, facendone il custode delle proprie emozioni.

Questa raccolta di storie, ti renderà partecipe dei timori, delle gioie, dei tremori, delle conquiste, delle sofferenze, degli ideali dei protagonisti. Uno per ogni lettera. Ciascuno con un destino diverso.

Tra la primavera o l’estate, tra l’autunno o l’inverno, sarai traghettato da racconti d’amori maledetti a storie della Grande Guerra; da confidenze di mamme a vicende d’infatuazioni giovanili; da riflessioni sulle perdite a speranze per le conquiste; da storie di rinascita a favole classiche rivisitate, non tralasciando i ricordi di cuccioli domestici.

In Lettere di stagione, sarai il confidente di chi racconta, scoprendo che la chiave di lettura è nella forza dei sentimenti umani. A volte grandiosi, a volte titubanti.

RECENSIONE

Come dicevo nell’incipit di questo articolo, autopubblicarsi significa dover far fronte ad una enormità di competenze che esulano dalla mera scrittura o dal processo creativo di ogni autorǝ. Conny Melchiorre riesce a dileggiarsi facilmente in questa coraggiosa scelta.

(L’anno scorso avevamo recensito il suo primo libro: Fiori d’oriente (pubblicato da Aletheia) clicca qui per leggere la recensione!)

Lettere di stagione è un libro anomalo. Innanzi tutto si tratta di una raccolta di lettere. La scelta di incastonare pensieri ed emozioni con questa forma letteraria può apparire, in prima battuta, “demodé”, invece Melchiorre nobilita questa forma di scrittura facendoci ragionare sui sistemi comunicativi odierni che, inevitabilmente, portano gli interlocutori a non ragionare sulle parole da usare e, soprattutto, su quelle da non utilizzare, per poter conferire alle proprie emozioni e ai propri pensieri una forma plastica adeguata che eviti qualunque fraintendimento.

Melchiorre è una spada quando scrive! È gradevolissimo seguire le vicende e il contenuto delle lettere con scelte lessicali opportune e registri linguistici diversificati per ogni autore della “lettera di stagione”.

Il libro è quadripartito: Lettere di Primavera, Estate, Autunno e Inverno.

Le tematiche e i personaggi narrati e i presunti autorǝ delle epistole sono, come dicevo, diversissimi. Il Libro si apre con una lettera scritta dal filosofo danese Kierkegaard alla sua amata Regine. Questo amore si è consumato solo nella testa del filosofo esistenzialista ed è notevole e assolutamente trascinante immaginarne le stratificazioni emozionali attraverso la lettera scritta da Melchiorre.

Di notevole impatto emotivo, almeno per me, è la lettera dal titolo “Rossetti Rossi”: un autentico dipinto di femminismo e femminilità contrapposto tra una nonna che ha vissuto l’orrore della shoah e una nipote adolescente che inizia a cercare la propria affermazione come donna.

Questo libro porta il lettore a vivere schegge di vita altrui: si ride, si piange e si ripercorre il vissuto delle persone sulle onde della storia, comprendendo che il “sentire umano” è il medesimo per ogni individuo, che forse ogni singola esistenza, potenzialmente, percepisce il mondo con la medesima potenzialità emotiva.

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Di origine Abruzzese, ma ramingo come un nomade. Di molteplici interessi ogni sabato su Bl Magazine con la rubrica BL LIBRI.

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