Oggi, 10 febbraio é il “Giorno del ricordo“, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo Giuliano-dalmata.
I massacri delle foibe sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili, in larga prevalenza italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA.
Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici, che nella Venezia Giulia sono chiamati “foibe“, dove furono gettati molti dei corpi delle vittime. Al massacro delle foibe seguì l’esodo giuliano dalmata, territori del Regno d’Italia prima occupati dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia. L’esodo fu dovuto a varie cause: dall’oppressione esercitata da un regime la cui natura totalitaria impediva anche la libera espressione dell’identità nazionale, al rigetto dei mutamenti nell’egemonia nazionale e sociale nell’area, nonché alla vicinanza dell’Italia, che costituì un fattore oggettivo di attrazione per popolazioni perseguitate ed impaurite. Si stima che i giuliani, i quarnerini e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250 000 e le 350 000 persone tra il 1945 e il 1956.
Con la legge n°92 del 30 marzo 2004 in Italia è stato istituito il “Giorno del Ricordo” nella giornata del 10 febbraio di ogni anno.