E finalmente ci si imbatte anche nella saggistica oltre che a sole storie, romanzi e novelle che alimentano il mercato editoriale contemporaneo. In questo caso ci troviamo davanti ad una importante ed analitica ricerca Tematica sul corso degli eventi e delle epoche. Il saggio pubblicato da SEM, “Queer City”, é la cronistoria o la controstoria di una delle città piú importanti del mondo: Londra.
Ma partiamo a gradi, dal titolo, per capire al meglio dove Peter Ackroyd vuole condurci per rileggere gli eventi della capitale britannica.
Fortunatamente l’editore non ha cambiato il titolo originale ma é opportuna una spiegazione semantica dell’aggettivo “Queer”. Infatti é una di quelle parole intraducibili che ogni lingua ha, proprio come la “Saudade” delle culture portoghesi o il “Wabi Sabi” in giapponese, Queer é una parola ombrello che ha una miriade di accezioni che ben si addice a chi non si accontenta di un unica scelta, di chi non ha un punto di vista univoco per la propria vita, é l’ideale di una identità fluida, é l’idea vaga del cambiamento imminente e che questa scelta di vita “iper democratico-anarchica” accompagnerà tutta l’esistenza stessa di chi sia Queer… Viene quasi da creare tendenziosamente un sinonimo: azzarderei “Umano”…
Ecco Queer City ci racconta da quando i romani sbarcarono in Britannia e della fondazione di Londinium, di quando gli inglesi consideravano gli abitanti del Bel paese strani conquistatori dalle strane usanze e libertine promiscuità, fino ai giorni nostri ed a tutte le evoluzioni ed involuzione culturali inglesi.
É divertente scoprire che Enrico VIII, fondando la chiesa anglicana , voleva riportare ad una morale pura la sfera cristiana resa lasciva e “queer” dalle dinamiche papali romane. Oppure che accusarono cicisbei e sodomiti come “causa” di distruzione divina avvenuta nella City, nel suo famoso incendio.
Si scopre anche che durante i 3 processi che subí Oscar Wilde, (solo con il terzo fu condannato), ci fu un fuggi fuggi generale per raggiungere la piú tollerante Italia.
Ecco, Queer City, ci racconta come Londra sia un isola nell’isola, di come sia evoluta e delle sue molteplici identità in continuo cambiamento. E di riflesso possiamo anche leggere tra le righe il cambiamento del carattere nazionale italiano, di come noi siamo diventati in relazione stessa a Londra.
Ci auspichiamo che tra dieci anni si possa scrivere una ulteriore appendice che ci racconti anche degli effetti della Brexit, dei quartieri Bengalesi e pakistani, delle moschee che hanno accanto saune tematiche, degli agenti della finanza queer a braccetto con gli sceicchi Sauditi.
Leggetelo!
Ps. Noi di BL Magazine abbiamo avuto il piacere di partecipare alla presentazione del Libro. Eravamo nella sede della casa editrice SEM, a Milano. A fare gli onori di casa c’era Riccardo Cavallero, già editore nei paesi ispanofoni di Gabriel García Màrquez, che da 14 mesi ha fondato SEM; il traduttore Alberto Milazzo che ci ha spiegato l’enorme difficoltà tecnica incontrata per tradurre slang e vittorianismi.
Ad allietare la serata e la cena una “Eleganzissima” Drusilla Foer che ha aperto l’evento con una magistrale interpretazione del celeberrimo monologo di Charlie Chaplin “Il Grande Dittatore” seguito dalle monumentali rivisitazioni delle canzoni di Devi Bowie, Amy Winehouse e Giuni Russo. Maestro delle cerimonie il sempre ottimista Fabio Canino che per l’occasione ha sfoggiato una criniera danese…