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Riscopriamo “Canto di Natale”, il racconto più bello delle feste.

- 24/12/2019
a christmas carol


Di Scrooge si sarebbe detto che sapeva come festeggiare il Natale

…ok, spoiler! Questa è la fine. Facciamo un passo indietro. È il 24 dicembre del 1843. Tutta Londra è felice per la feste di Natale. Tutti, tranne una persona: il vecchio finanziere Ebenezer Scrooge, il cui animo è diventato avido e misantropo.

La storia di “Canto di Natale”

Quella sera, rientrando a casa come sempre, riceve inaspettatamente la visita del fantasma del suo socio, Marley, morto sette anni prima. Lo spirito di Marley lo avverte di cambiare perché la catena che imprigiona il suo spirito giorno dopo giorno si sta allungando e appesantendo sempre di più, a causa del suo egoismo e la sua avidità. Scrooge, tuttavia, avrà un’ultima occasione per rimediare agli errori commessi: Marley gli annuncia la visita di tre fantasmi che lo aiuteranno a compiere un viaggio fuori e dentro di sé.

Allo scoccare dell’una di notte della campana, la sua stanza si illumina di uno strano bagliore emanato da uno strana essere, che si annuncia come il fantasma del natale passato. Nella fattispecie, del passato di Scrooge.

a christmas carol copertina

Scrooge inizia il suo viaggio ai Natali passati, tra momenti lieti e meno lieti, ripercorrendo la sua storia per capire in quale momento della sua vita il suo cuore ha sostituito l’amore per le persone con quello per il denaro.

Passa il tempo: suona nuovamente l’una e la stanza si accende di un nuovo bagliore, scende dal letto e si dirige verso una stanza della sua abitazione: una volta entrato trova davanti a sé una stanza diversa e tutta addobbata a festa. Un gigante dai lunghi capelli e una corona di vischio disseminata di ghiaccioli scintillanti lo attendeva: il fantasma del Natale presente.

Una volta toccata la tunica del fantasma, inizia il suo viaggio nel Natale presente. La prima tappa è la casa del suo dipendente, il signor Bob Cratchit, la cui paga è troppo misera per acquistare le medicine per il piccolo Tim, il figlio storpio di Bob, la cui vista scuote qualcosa in Scrooge.

La seconda tappa è la casa del nipote di Scrooge, Fred. Chiacchiere e risate provenivano da quella casa, tanto che anche l’umore di Scrooge si fece più festoso. Mentre il tempo passava, Scrooge si accorgeva che qualcosa nello spirito del Natale Presente non andava: infatti, il tempo dello spirito del Natale Presente sta per finire, e dall’abito del fantasma vede apparire come due artigli, che in realtà erano due bambini: i figli dell’uomo. L’uno, maschio, rappresenta l’ignoranza, che poi si trasformerà in un adulto maleducato e pericoloso, e la femmina che è la miseria, in futuro una prostituta con problemi mentali. Scrooge, sempre più turbato, è paralizzato dal terrore e lo spirito del Natale presente, una volta scoccata la mezzanotte, muore lentamente insieme ai due bambini che si disintegrano in polvere.

Suonano le campane nuovamente: il fantasma del Natale presente lascia spazio ad un’ombra: è il fantasma del Natale futuro, il più spaventoso di tutti. Compito del fantasma è quello di mostrare a Scrooge quello che potrebbe accadere. Il fantasma lo porta a Londra, dove tutti parlano della morte di un uomo, avaro e ricco, e tutti se ne rallegrano. Nel vederlo, Scrooge se ne rattrista molto. Chied dunque al fantasma di mostragli una morte dove c’è un po’ di tenerezza, e tornano a casa Cratchit, dove le stampelle del piccolo Tim sono appoggiate al muro: purtroppo non è riuscito a sopravvivere alla sua malattia.

Dopo questa visita, Scrooge chiese al fantasma di mostrargli l’uomo la cui morte ha donato gioia e felicità; viene condotto al cimitero, e vede che sulla lapide c’era scritto il suo nome. È il colpo definitivo per Scrooge, che in preda ad un pianto disperato, si rende finalmente conto di quanto misera e triste sia la sua vita. Promette pertanto a se stesso di cambiare.

Finalmente si desta: è finalmente il giorno di Natale e Scrooge è una persona diversa. Compra un tacchino per il signor Cratchit, saluta tutti come non aveva mai salutato nessuno. Poi decide di festeggiare la festività in compagnia di Fred, suo nipote.

Dopo quella notte Scrooge cambiò radicalmente, e tutti gli anni volle festeggiare il Natale. Si interessò alle sorte del piccolo Tim e divenne per lui un secondo padre e un amico.

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Jim Carrey nel ruolo di Ebenezer Scrooge in “A Christmas Carol” di Robert Zemeckis

“Canto di Natale” nella cultura popolare

Charles Dickens scrisse sul Natale come molti scrittori dell’Ottocento, e fu colui che ne scrisse più di tutti. “Canto di Natale”, infatti, fa parte di 5 racconti raccolti nel volume “Racconti di Natale”; e nelle sue opere il tema del Natale è piuttosto ricorrente.

Romanzo di speranza e buoni sentimenti, “Canto di Natale” riporta all’essenzialità dei Natali del passato, quello in cui si era felici con poco: vecchi ricordi, magia nell’aria, allegria.

Esistono diverse versioni in commercio di “Canto di Natale”: c’è chi lo chiama racconto, chi canto e chi novella; e in più tante versioni per i più giovani: in particolare, segnaliamo qui l’edizione della casa editrice EL riadatto per bambini di 7 anni, e quello della casa editrice Piemme nella collana i “Classici del Battello a vapore” per ragazzi, decisamente particolare perché completa di note dove vengono indicate curiosità riguardanti il periodo storico del romanzo.

Da questo racconto sono stati tratti film e versioni animate, quella più famosa è ovviamente firmata Disney con Zio Paperone protagonista assoluto nel ruolo di Scrooge, e quella in 3d con con Jim Carrey del 2009 per la regia di Robert Zemeckis.

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Il Canto di Natale di Topolino

Anche Barbie è stata protagonista di una trasposizione del racconto di Dickens, così come i Muppets, famosi pupazzi degli anni 80, che ne hanno fatto un film.

Il consiglio spassionato è di leggere questo breve racconto, per ricordare lo spirito del Natale e, come Scrooge, farne tesoro. Di Scrooge si continuò a dire, dunque, dire “che sapeva interpretare il natale. Che una cosa del genere possa essere detta di tutti noi!

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